23 Novembre 2015
La febbre del Sabato pomeriggio: Giungo presso il Ruiz alle tre e mezza. Trovo l’infaticabile ed insostituibile “capoclasse” già sul posto, con il suo paziente consorte, in attesa dell’apertura dell’aula magna.
Nonostante l’inizio delle esibizioni fosse stato fissato alle 16,30, già alle quattro meno un quarto si sentivano i primi “ciao”.
Naturalmente ognuno, strategicamente, sceglieva un posto dal quale vedere meglio.
Mentre i soci “tecnici” sistemavano la strumentazione necessaria, ad ogni giro del capo verso la gradinata il pubblico si faceva sempre più numeroso.
Nel ripetere meccanicamente i gesti per la preparazione del materiale, il cervello cominciava a viaggiare per proprio conto. E gli occhi si fissavano sui volti dei presenti. Tanti volti già noti, alcuni nuovi. In tutti il desiderio che tutto cominciasse presto per assistere a quello che abbiamo sempre definito “LO SPETTACOLO SIAMO NOI”.
Ripasso della “scaletta della serata. Prove dei suoni……e si comincia.
Al di là delle esibizioni più o meno riuscite, oltre l’impegno dei poeti, cantanti, musicisti, barzellettieri e del “bravo presentatore Alessandro, sempre pieno di sorprese”, la sensazione più piacevole è stata vedere il sorriso sui volti e negli occhi di tutti…..e quel sorriso partiva dall’anima e rimbalzava con i sorrisi degli altri in una sorta di reazione a catena senza termine.
Certo, col passare del tempo alcuni hanno lasciato l’aula ma sicuramente non per noia sopravvenuta. La stanchezza fisica a volte chiede rispetto e si impone ai piaceri dello spirito.
Ma gli applausi, l’incoraggiamento e la partecipazione convinta hanno davvero sottolineato che “LO SPETTACOLO SIAMO NOI”.
Ciao carissimi soci……alla prossima occasione.
Antonio Accettullo.