Eugène Delacroix, "La libertà che guida il popolo", 1830
olio su tela cm. 260x325 esposto nel Museo del Louvre, Parigi.
I personaggi che si dispongono a semicerchio intorno alla figura femminile al centro della tela sono accomunati dal fatto che sono armati: armi da fuoco o spade e sciabole, tutte puntate verso l'alto come a ribadire che "non è ancora finita" e, allo stesso modo, sullo sfondo la folla che segue, incalza con le armi alzate.
Anche la donna, con i seni scoperti dal vestito, da una parte tiene alto il tricolore francese e dall'altra impugna un fucile.
La dinamicità fin qui descritta viene azzerata o forse si compensa con la tragica immobilità dei corpi in primo piano, resi con una sapiente maestria anatomica, suggerita dallo studio dei maestri più antichi.
Il personaggio della libertà costituisce il primo tentativo di riprodurre un nudo femminile in abiti contemporanei; fino ad allora i nudi venivano solitamente accettati dal pubblico filtrati attraverso rappresentazioni di carattere mitologico o di storia antica.
Anche la donna, con i seni scoperti dal vestito, da una parte tiene alto il tricolore francese e dall'altra impugna un fucile.
La dinamicità fin qui descritta viene azzerata o forse si compensa con la tragica immobilità dei corpi in primo piano, resi con una sapiente maestria anatomica, suggerita dallo studio dei maestri più antichi.
Il personaggio della libertà costituisce il primo tentativo di riprodurre un nudo femminile in abiti contemporanei; fino ad allora i nudi venivano solitamente accettati dal pubblico filtrati attraverso rappresentazioni di carattere mitologico o di storia antica.
Delacroix riuscì a superare il problema attribuendo alla fanciulla la funzione allegorica della Libertà.