22 Aprile 2011
22 Aprile 2011
La nostra Associazione, come di consueto, ha celebrato il Precetto Pasquale del 2011 il 15 scorso..
Auguri Pasquali a seguito delle mie riflessioni sul Precetto Pasquale Unitre
La nostra Associazione, come di consueto, ha celebrato il Precetto Pasquale del 2011 il 15 scorso, con la partecipazione di numerosi soci convenuti presso la Casa di preghiera dei pp Carmelitani Scalzi di Monte Carmelo in Villasmundo.
Attraverso queste righe desidero condividere con i miei compagni di classe e amici unitrini le mie riflessioni su quanto, per l’occasione, ci ha proposto, con semplicità e intensità comunicativa, p.Raimondo nel salone della loro “Casa”, prima delle confessioni e della celebrazione della S. Messa.
Seguendo p. Raimondo trascrivo alcune righe del Vangelo di Gv 4,1 e seguenti, riguardanti il colloquio tra Gesù e la Samaritana presso il pozzo di Giacobbe.
……….Gesù le risponde: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”.
………..Gesù risponde alla samaritana: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete, ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna”.
L’appassionato commento del frate Carmelitano ai superiori versetti, e ai suoi suggerimenti sulla preghiera personale da fare quotidianamente nel silenzio della propria camera interiore, partendo dalla lettura di qualche breve tratto del Vangelo, o anche di alcune righe di esso, ha suscitato in me le seguenti maturazioni:
- nella mia preghiera personale, intesa “quale colloquio amoroso con Colui da cui sappiamo di essere amati” (S, Teresa d’Avila), chiedere a Gesù Cristo che quotidianamente mi dia qualche bicchiere della sua acqua viva per non avere più sete spirituale, fin da ora, e che diventi in me sorgente che zampilla per la vita eterna;
- che possa comprendere come la mia preghiera personale, intesa come indicato, debba costituire un colloquio a tu per tu con una persona viva, che è Gesù Cristo, a cui sforzarmi di uniformarmi e testimoniare nella mia vita quotidiana tenendo presente la sua Parola: “Chi mi ama ascolta la mia parola, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.(Gv.14,23)
Le superiori parole e riflessioni li ho tramutate quale augurio pasquale per me stesso, ed altrettanto desidero formulare e rivolgere di cuore a ciascuno dei miei amici compagni di classe e ai loro familiari, in questo tempo pasquale e per il futuro.
Desidero altresì trascrivere e condividere ciò che più mi ha colpito del pieghevole dei pp Carmelitani Scalzi di Sicilia: “Per ben pregare il Padre Nostro” distribuito per l’occasione, quale pensiero del Direttivo, durante la cena conviviale seguita presso “La Cavaliera” di Augusta.
Padre nostro……
“Oh, Figlio di Dio e mio Signore, come potete darci, sin dalla prima parola, tanto bene?.... Come ci date in nome di vostro Padre tutto ciò che si può dare, volendo che abbia per figli? E siccome la vostra parola non può venir meno, voi lo obbligate ad adempierla, il che non è cosa di poco peso, perché, essendo Padre, ci deve sopportare, per quanto grave siano le nostre offese; perdonarci quando ritorniamo a lui, come il figliuol prodigo; consolarci nelle nostre sofferenze; procurarci di che vivere come si conviene a tal Padre, che ci è necessariamente migliore di tutti i padri del mondo”. (C 27,2 di Santa Teresa d’Avila)
E ancora secondo Santa Teresa d’Avila, dire “Padre nostro” è la via migliore affinché l’anima possa tornare “dentro di sé”, “innalzarsi sopra se stessa” e giungere alla contemplazione perfetta”.
Il Presidente
Commenti
Pippo Caramagno
Gioiosa Pasqua a tutti