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18 Aprile 2020
17 - SINTOMATOLOGIA PSICOSOMATICA DA “STRESS IN QUESTA EMERGENZA”: Potenziali sensazioni soggettive avvertibili:
FISICI: tachicardia, rialzo pressorio, accelerazione ritmo respiratorio, difficoltà a “metabolizzare” soggettivamente l’emergenza, apprensione (ansia, paura) non conoscendo ciò che si presenterà, difficoltà di comunicazione interpersonale;
apparente riduzione della propria efficienza; iperattivazione; disturbi enterogastrici (nausea, vomito, diarrea), alterazioni sensoriali caldo/freddo (sudorazione, gelo), cefalea, emicrania, capogiri, Ipotonia muscolare, specie agli arti, scoordinamento nel pensare e nell’agire.
COGNITIVI: distrazione, bradipsichismo, disturbi della memoria, ecc., perdita di obiettività & giudizio (devalutazione del problema).
EMOTIVI & PSICOLOGICI: “Rambismo”, euforia o abulia da senso di impotenza, rabbia, autocolpevolizzazione (non mi sono impegnato abbastanza), irritabilità, frustrazione, dolore, insonnia, incubi notturni, elucubrazioni cerebrali su ciò che si sta vivendo, transfert con le vittime (anche se non conosciute), difficoltà a trasmettere sentimenti e sensazioni.
COMPORTAMENTALI: Iperattività con potenziali episodi irascibilità, insubordinazione, ecc., rifugio nell’alcool & nella droga, incapacità di rilassarsi & rifocillare il proprio corpo, disturbi socio-relazionali.
Il non provare le sintomatologie descritte non significa insensibilità. Ognuno di noi “interpreta & metabolizza” il proprio “vissuto” in maniera soggettiva. C’è chi reagisce immediatamente e chi successivamente agli episodi di cui è stato protagonista attivo, procrastinando il tutto anche molto lontano nel tempo. Parlare di ciò che sta accadendo può aiutare a sdrammatizzarlo, ad “assimilarlo” senza conseguenze emotive e/o psicologiche. Può rivelarsi utile anche l'aiuto reciproco tra i componenti della famiglia o della cerchia di amici; il Self talk; Training di rilassamento & cercare di scaricare la rabbia in maniera non compulsiva. Anche i rapporti affettivo-relazionali ne gioveranno enormemente … Manteniamo, anche in questo periodo, un atteggiamento positivo e aperto anche nei confronti dei nostri simili, mostrandoci sempre disponibili ad ascoltare e a favorire uno scambio comunicativo: una chiacchierata amena, molte volte, distende e libera anche gli animi più irrequieti e farà risparmiare fatica e fiato a tutti. Lo shock è ormai collettivo. Cerchiamo di ripristinare delle condizioni emotive di stabilità che impediscano agli inevitabili attacchi di panico od all'insorgere dell'ansia, di divenire fattori invalidanti per un più o meno lungo periodo di tempo. I pensieri che fanno capolino, spesso in modo automatico, sono in grado di influenzare sia positivamente che negativamente la nostra vita. Pertanto è nostro compito individuarli e trasformare i pensieri che inibiscono la nostra performance. I pensieri negativi sono quei pensieri che potremmo definire disfunzionali o non adatti al perseguimento degli obiettivi; essi abbassano la soglia attentiva, possono provocare un’alterazione dello stato dell’umore ed indurre un leggero stato di confusione sul da farsi. Per comprendere meglio questo fenomeno cerchiamo di individuare alcuni esempi di pensieri negativi e positivi ed analizziamone i contenuti e le potenziali conseguenze.
