24 Aprile 2020
26 - L’ANZIANO ED IL DISABILE IN EMERGENZA: Cosa succede quando un anziano, o un diversamente abile si trova in una situazione di emergenza (terremoto, inquinamento, crollo, pandemia, allagamento, ecc.)?
A noi “normodotati”, viene richiesto un supporto concreto, fisico, nel prendersi cura della persona, in supporto alla famiglia di appartenenza, nelle situazioni più critiche. Sarebbe utile prendere visione del Piano di Protezione Civile che ogni Comune dovrebbe mettere in atto, specie per le famiglie, Scuole, Uffici, luoghi pubblici o le Comunità in cui si trovano persone anziane o “diversamente abili”. Per le loro specifiche peculiarità cliniche e logistiche. Onde poter essere quanto più possibile concretamente operativi. Informiamoci sulla dislocazione delle principali barriere architettoniche e vie di fuga presenti negli ambienti frequentati da persone “più vulnerabili”. Laddove sia cognitivamente possibile, mettiamo partecipi di ciò la o le persone da noi accudite. Questo darà loro psicologicamente sicurezza, fiducia in voi e li rasserenerà. Se noi infonderemo fiducia, limiteremo lo stress in situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose ed ansiogene. Va sempre “tutto bene”. Ricordiamoci che il diversamente abile, spesso, sviluppa una sensibilità maggiore della nostra. E’ più vulnerabile emotivamente e ha continuo bisogno di essere rassicurato. Spiega sempre anticipatamente ciò che intendi fare. Gli darà forza e motivazione collaborativa e adeguato supporto psicologico. Non abbandonarlo neanche quando credi che sia fuori pericolo. Affidalo ad un normodotato, prima di continuare a soccorrere qualcun altro. La sindrome da abbandono, infatti, può instaurare gravi disagi psicologici. Cercando di prevenire comportamenti anche auto od etero aggressivi. Evita, nel limite del possibile, manovre coercitive o limitanti i suoi movimenti. Potrebbe mettere in campo una forza che non ti aspetti. Anche da parte di soggetti apparentemente gracili e/o remissivi.