06 Giugno 2020
51 – GENITORI & FIGLI – Qual è, oggi, il fondamentale ruolo dei genitori in famiglia e nella società? I papà e le mamme di oggi riescono a comprendere appieno i figli ed i loro bisogni affettivi, cognitivi e socio ambientali?
Le loro passioni, le loro intime sofferenze, il loro disagio, il loro senso di appartenenza alla famiglia? I genitori del XXI secolo sono felici? E trasmettono correttamente il loro stato d’animo, qualunque esso sia, ai figli? Sanno spiegare loro il vero significato dei sentimenti e della vita? Del dolore, delle sconfitte e delle rinascite? Oppure, più frequentemente, anche inconsciamente, per “comprarseli”, appaiono complici e mettono in atto strategie apparentemente permissive, ma solo intempestive e talora superficiali e deresponsabilizzanti? Specie se manca l’armonia di coppia. Tengono ben aperti i loro occhi e li aprono ai loro figli o guardano altrove, presi da altri interessi o immaturità? Qual è, oggi, il ruolo genitoriale nella nostra società cosiddetta postmoderna? Sono diventate padri e madri per loro libera scelta, avulsa da pressioni sociali, per desiderio di famiglia o nel tentativo di mantenere in piedi la coppia? Madri attente, affettuose, generose, meravigliosamente chiocce. Padri presenti/assenti. Ma, a volte, entrambi estremamente iperprotettivi, fino a sembrare soffocanti ed invadenti agli occhi dei figli. Che si chiudono a riccio e interrompono le comunicazioni intergenerazionali. Apparente grande invenzione, forse, la App per la localizzazione tramite telefonino degli spostamenti dei figli. Apprensione, prudenza, guida, si. Ma controllo esasperato, magari no. Ricordiamoci com’eravamo noi, alla loro età. Avremmo gradito questa persecuzione informatica? Lasciamo loro il giusto spazio. Semmai, avviamoli alla vita, illustriamo loro gli ostacoli che potranno incontrare, nello studio, nel lavoro, nella vita. Ma non sostituiamoci a loro nel superarli. Non crescerebbero mai. Semmai, trasmettiamo loro la nostra esperienza di vita ed Insegniamo loro ad affrontarli. Proviamo, ad esempio, ad ascoltarli. Superiamo la loro apparente resistenza. Non siamo loro amici. Siamo le loro mamme e papà. Facciamo meno ramanzine e restiamo loro più vicini e cerchiamo di essere, per loro, fonte di sano esempio. Cerchiamo di essere “famiglia”.