22 Giugno 2020
70 – STRESS DA QUARANTENA E SISTEMA VISIVO – La quarantena e la video scuola, stanno sottoponendo il nostro sistema visivo e quello dei nostri ragazzi ad uno sforzo particolarmente intenso. Se, ai tempi di esposizione eccessivi ed alla postura frequentemente scorretta sommiamo anche lo stress, la frittata è fatta.
Lo Stress e la Tensione nervosa accumulata in questo periodo possono anche influire sulla qualità della vista e in particolare sulle riserve accomodative (cristallino e, muscolatura intrinseca, per mettere a fuoco sulla retina l’immagine di oggetti a distanza ravvicinata) inibendole; e sulle riserve fusionali dell’0cchio (capacità dei muscoli oculomotori dei due occhi di coordinarsi in movimenti sinergici tra loro per puntare su un dato oggetto o lettera o parola, ecc.), con conseguente difficoltà di convergenza; oltre che sulla pupilla, con alterazione fotomotoria, abbagliamento insolito, riduzione della profondità di campo, ecc. Tutto ciò può dar luogo ad astenopia, affaticamento visivo, cefalea, difficoltà di concentrazione, arrossamento e prurito agli occhi, rallentamento della frequenza dell’ammiccamento, ecc. Attenzione anche alla TV guardata mentre si mangia. La concentrazione sulla trasmissione seguita può farci perdere di vista la quantità di cibo ingerita e farci mangiare più del dovuto, con fastidiose conseguenze sulla nostra linea. Non dimentichiamo, tra l’altro, anche l’aspetto psico socio relazionale del prolungamento della visione della TV che, specie a tavola, inibisce la conversazione e la relazionalità tra i commensali. Oltre ad un progressivo isolamento psicologico. Lo stesso vale per l’uso compulsivo del Computer, tablet o telefonino che sia. Non sottovalutiamo, specie in questo periodo, l’effetto deleterio del telefonino o tablet impegnati fino a tarda sera, sulla regolarità del sonno. A causa dello squilibrio provocato sulla produzione di determinati neuro ormoni. Lo stress psicofisico, presente anche in tenerissima età, comporta spesso la ricerca di cibo appetitoso non per fame, ma per compensazione psicologica. In queste condizioni, i cibi più ricercati, purtroppo, sono ricchi di zuccheri e di grassi. La sedentarietà non aiuta a smaltire il “carburante” in eccesso e si ingrassa o ci si ammala.