20 Maggio 2019
Un po’ sofferta quest’anno l’attesa della riapertura del Laboratorio “Arte e Pittura”. Un affetto sincero ha accolto la nostra tutor, prof. Giuseppina Commendatore, al suo rientro.
Il ridotto tempo a disposizione quest’anno ha imposto ritmi accelerati e serrati. Incalzati dalle richieste della nostra tutor, ci siamo messi tutti in gioco utilizzando il piccolo bagaglio di esperienza che insieme in questi anni abbiamo costruito.
Qualche borbottio, qualche timida protesta, la sensazione che il tempo non bastasse da una parte, la fiducia della tutor, dall’altra, la sua determinazione, la pianificazione delle attività.
Ma alla fine la sorpresa per quello che in così poco tempo siamo riusciti a fare!
E così intanto ancora una volta abbiamo avuto modo di sperimentare la piacevolezza e la positività di questo laboratorio, che nel corso degli anni ha visto formarsi un piccolo gruppo, coeso per l’affinità di interessi.
Interessi come Il disegno e la pittura danno la possibilità di esprimere quel bisogno di creatività che spesso è dentro di noi e, non poche volte, a noi stessi è sconosciuto.
Nondimeno il laboratorio di Arte con gli incontri settimanali può considerarsi anche una pausa, una boccata d’aria per chi è incalzato dai ritmi frenetici imposti dalle necessità quotidiane; esso può altresì agire come una pillola di fiducia e una carica per chi teme di non essere più in grado di fare; ancora senz’altro è un’occasione di riempimento di quel senso di vuoto che si può avvertire maggiormente in questa fase della vita per le assenze, i cambiamenti e la lontananza degli affetti più cari. Pertanto può trarne giovamento la salute emotiva, consentendo quest‘attività, a sua volta, di ritrovare momenti di serenità e di gioiosa gratificazione.
Quest’anno il cibo è stato il tema conduttore, suggerito dalla tematica dell’alimentazione, oggi di grande attualità.
Il percorso è stato accompagnato da piccole pause di osservazione di opere di ieri e di oggi, che si sono rivelate utili per la comprensione del contesto storico-sociale in cui sono nate. Tante infatti le informazioni che si possono dedurre dal soggetto rappresentato in un quadro.
Emergono chiare così le differenze di abitudini e stili di vita fra classi sociali nelle opere di grandi Maestri nel passato, che rappresentano momenti di vita quotidiana del tempo.
Ecco allora le grandi tavolate delle famiglie benestanti che traboccano di pietanze ricercate, di abbondanza, di opulenza e convivialità. Al contrario semplicità ed essenzialità traspaiono nel desco domestico delle famiglie popolane.
Passando all'oggi e perciò alle opere di artisti contemporanei, è stato interessante scoprire la valenza sociale della Pop Art del secondo Novecento e la forza dei messaggi contenuti nelle opere di questo periodo.
Se in un primo momento ci sorprendiamo per i soggetti raffigurati, oggetti di uso comune e quotidiano e ce ne chiediamo il significato, scopriamo poi che tutto ciò trova senso nell'affermazione " L'arte non deve essere un privilegio per pochi ma deve essere fruibile a tutti". L’autore, raffigurando il quotidiano, in sostanza, gli conferisce dignità di opera d'arte.
Con la Pop Art il banale, perciò, diventa Arte.
E proprio allo scopo di rendere più popolare l'Arte gli autori di questo periodo si avvalgono delle tecniche del messaggio pubblicitario, protagonista anche esso del tempo.
I soggetti delle opere sono in un certo senso urlati ed esagerati, espressi con linee marcate e con colori forti e contrastanti, sono incisivi e rapidi in conformità con i tempi della modernità.
Anche per il nostro laboratorio la tutor ha scelto di rappresentare il quotidiano che appare sulle nostre tavole.
Ci siamo ritrovati ad immaginare così la fragranza di una pagnotta appena sfornata, il profumo di frutti appena raccolti o l'aroma di un buon vino novello.
Gradualmente, realizzando il lavoro, acquisiamo consapevolezza riguardo l'importanza delle tecniche e dell'osservazione.
La tecnica dell'acquerello è stata quella più utilizzata nei nostri lavori per la trasparenza e la leggerezza che l’acquerello conferisce al soggetto, ma anche per la versatilità e le tante possibilità espressive.
L'acquerello ci fa percepire maggiormente la funzione del colore. Col colore si può esprimere uno stato d'animo e quel colore, individualmente elaborato, può non corrispondere affatto a quanto rappresentato nel sentire comune.
Un sapiente accostamento di colori e un altrettanto sapiente mescolamento di essi possono dar vita ad armonie cromatiche che gratificano l'occhio.
Tuttavia ci sorprendiamo nel nostro percorso anche nel constatare il “silenzio parlante” di quello che pensavamo un colore neutro. Ci colpisce così l'effetto del Bianco nell'albume dell'uovo e anche del Bianco che fa da sfondo a un soggetto.
È stato davvero interessante in conclusione, quest'anno, scoprire la ricchezza espressiva del colore.
Ci salutiamo con l'augurio di riprendere il percorso.
Un grazie particolare a Giuseppina, che con la sua affettuosa disponibilità ha permesso di riprendere questa piacevole attività.
Grazie anche ai collaboratori silenziosi del nostro laboratorio, Carmelo e Maria.
Un grazie speciale al nostro presidente, dott. Caramagno, sempre entusiasta, instancabile nel prodigarsi per la realizzazione delle tante attività dell'Unitre.
Enza Strazzulla.