27 Maggio 2012
Non è mai troppo tardi per commentare un evento importante per la nostra associazione, ma per non ripetere quello che gli amici hanno scritto in maniera egregia e tempestiva, io, che sono sempre in ritardo, desidero fare un commento su tre personaggi, senza sminuire il contributo dei soci e di altri soggetti che si sono prodigati per la buona RIUSCITA dello spettacolo.
Marco Gigli: per questo giovane musicista non è stato semplice inserirsi nel nostro gruppo; dopo la prematura scomparsa del nostro amatissimo Giuseppe Bellistri che aveva fondato il coro, trasformando un gruppo di improvvisati pseudocantori in dignitosi coristi, proseguire il lavoro per Marco non è stato facile.
Le persone anziane, come siamo noi, sono generalmente dei conservatori, non pronti ai cambiamenti, legati ai ricordi, moderatamente sospettosi, non appassionati alle innovazioni, ecc. Questo giovane maestro si è trovato immerso in questo contesto e con semplicità e modestia ha saputo inserirsi molto bene.
Passo dopo passo, nonostante la grande differenza d’età, si è inserito nel gruppo conquistando la nostra simpatia e la nostra ammirazione per la sua bravura. Grazie giovane Marco, tu sei il nostro maestro di musica e, compatibilmente con il tuo lavoro, sarai sempre con noi che ti apprezziamo e ti vogliamo bene.
Maria Grazia Morello: Se Marco è il nostro maestro di musica e il nostro allenatore, Maria Grazia è il nostro imbattibile maestro di coro.
L’Unitre, può vantare un team tecnico di tutto rispetto. Maria Grazia, nonostante i suoi molteplici impegni, non potrà staccarsi da noi; siamo legati a lei da grande affetto, la seguiamo con disciplina e senza fiatare.
Maria Grazia, come maestro di coro non ha rivali e lo testimoniano gli innumerevoli primi posti conquistati, non solo in Sicilia, in manifestazioni importanti e significative. Con lei al timone faremo ”cose e pazze”.
Grazie Maria Grazia e quando canto ti prometto che la mia bocca assumerà la forma che vuoi tu.
…………..Crisafulli, in arte AGATINA: a me somiglia molto alla più conosciuta Littizzetto con alcune differenze.
La Littizzetto è meno dotata fisicamente, diciamo che è un po’ bruttina, Agatina per apparire brutta deve mascherarsi, perché nella realtà è una bella donna ed è costretta a fingersi brutta per dare risalto al suo repertorio.
Sempre la Littizzetto, sfruttando il filone degli ammiccamenti sessuali, a volte esce fuori dal seminato e il suo spettacolo assume toni molto spinti, spesso non condivisibili da chi scrive.
La nostra Agatina, con intelligenza e comicità naturale sfrutta in parte lo stesso filone, ma rimane sempre in una dimensione accettabile anche da parte dei super moralisti.
Altre differenze, che qui non elenco, sono sempre a vantaggio di Agatina che meriterebbe molto di più. Io ti faccio tanti auguri perché tu possa calcare palcoscenici sempre più prestigiosi; tu sei la nostra Littizzetto ma con le dovute differenze.
Pippo Paci