10 Maggio 2018
E’ stato un viaggio virtuale quello che il 26 aprile ha portato il presidente Caramagno, il Consiglio Direttivo e i soci Unitre Augusta in un passato molto remoto, alla riscoperta dei sapori dimenticati.
Sono stati guidati dalle sapienti istruzioni per l’uso corretto dei cibi dalla dott.ssa Patrizia Di Mare, che ha illustrato proprietà e caratteristiche di semplici ingredienti, e accompagnati in un’immaginaria degustazione dalla dott.ssa Mendola, che ha ricordato e fatto ricordare i piatti augustani, tipici della primavera e dell’estate.
Semplici piatti della nostra cucina hanno commosso e fatto commuovere i competenti alunni, che hanno riportato alla memoria ricordi importanti del loro passato, dimostrando di meritare un bel dieci e lode in cucina e alimentazione.
Particolarmente graditi i ricordi riguardanti l’asta di san Giuseppe e ‘u vastuni ‘i turruni, ma anche ‘u cudduruni, ‘i cassateddi ‘i ricuotta , aceddi e panareddi cu l’ova, cibi tipici della primavera.
Hanno fatto venire l’acquolina in bocca ‘u strattu ‘i pumaroru, steso al caldo sole di Sicilia, per “asciugare” ed essere usato nel sugo domenicale, e ‘i pipi sicchi, per quanto riguarda l’estate.
Patrizia Di Mare, competente nutrizionista, ha sapientemente sfatato certe leggende metropolitane sui cibi, sostenendo l’importanza di allargare il proprio ventaglio di un immaginario libro contenente i vari ingredienti, che devono entrare nella quotidiana alimentazione in grande numero ma con accortezza.
Carmela Mendola, cultrice di Storia Patria e appassionata ricercatrice di usanze del passato, tramite ricerca antropologica, effettuata sul campo, non ha mancato di offrire delle chicche al numeroso uditorio, parlando delle origini di cibi particolari, come ‘a pasta che saddi, ‘u sugu fintu e ‘a pammiggiana.
Questo secondo incontro con i soci Unitre Augusta sarà seguito da un terzo prossimamente, molto atteso dagli alunni per rivivere un tempo a loro ben noto e dalle relatrici, impazienti di parlare di ciò che più amano.
La Redazione.