01 Aprile 2012
Pubblichiamo la lezione, di architettura del 26 marzo 2012, dell'Architetto Paola Sestu, figlia di una nostra socia unitre, dal tema "PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA ED AMBIENTALE DELLE AREE EX SALINE REGINA"
Curriculum dell’Arch. Paola Sestu
Paola Sestu nasce ad Augusta il 17 aprile del 1970, sin da bambina è appassionata d’arte e tra suoi hobbies principalmente c’è quello della pittura e del disegno.
Frequenta il Liceo Classico Mégara e si iscrive all’Università degli Studi di Reggio Calabria dove si laurea nel 1998 ed abilita nel 1999.
Avendo aderito a Sviluppo Italia con il Prestito d’onore mette su il proprio studio di architettura, già mamma di Edoardo, 3 anni, e Tommaso,1 mese.
Progettista, Direttore dei Lavori e Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e realizzazione, per la realizzazione di vari edifici per civile abitazione con incarico ottenuto da privati.
Progettista, Direttore dei Lavori e Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e realizzazione, per la riattazione dei danni provocati dal sisma del 1990 ai sensi della Legge 433/91 O.M. 2212 e 2414 FPC, di vari edifici per civile abitazione con incarico ottenuto da privati.
Nel 2003 con il proprio studio di progettazione la sottoscritta ha ricevuto incarico pubblico da parte dell’Amministrazione comunale di Augusta, per la Progettazione Esecutiva, Direzione dei Lavori e Coordinamento in fase di progettazione ed esecuzione per la “Riqualificazione urbana ed ambientale delle aree ex Saline Regina” attrezzata e già adibita a ricovero dei container abitativi, lì installati a seguito dell’evento sismico del dicembre 1990.
Tale progetto nel 2005 ha partecipato all’ “Avviso per la promozione di proposte di riqualificazione urbana e miglioramento della qualità della vita nei comuni con popolazione pari ad almeno 30.000 abitanti della Regione Siciliana” pubblicato sulla Gazzetta della Regione Siciliana n. 55 24/12/2004.
Il progetto, collocandosi alla 5a posizione, con 15 progetti finanziati su 150 partecipanti, è stato approvato ed ammesso a finanziamento con risorse CIPE per un importo totale di € 2.828.753,38.
I lavori sono stati regolarmente realizzati e consegnati alla città di Augusta nel dicembre del 2010.
Ex Salina Regina
Quest’area, è stata attrezzata dalla Protezione Civile in occasione del terremoto del 1990 ad area container per la ricezione della popolazione colpita dal terremoto, era in uno stato di notevole degrado.
Una città può desertificarsi in tanti modi. Principalmente può desertificarsi in termini simbolici: quando i cittadini non rinvengono nel paesaggio urbano la possibilità di un gesto estetico che li rappresenti, il territorio urbano perde dignità. Di li i fenomeni gravi di degrado di cui i portatori concreti sono gli abitanti stessi che prendono a non ritenere più rispettabile l’urbs, vale a dire lo spazio concreto del costruito, forse perché poco riflettente il reale stato della civitas, la comunità cittadina in tutte le sue dimensioni.
Tipologia dell’intervento del progetto
Intervento è stato quello dell’adeguamento funzionale e della riqualificazione degli spazi pubblici attraverso la realizzazione e il miglioramento delle infrastrutture primarie. L’architettura di percorso, il rapporto tra il centro e la periferia, la riqualificazione ambientale delle “Ex Saline Regina”.
Descrizione dell’intervento
L’intervento riguarda il recupero e la riqualificazione di un grande vuoto urbano, prima attrezzato a campo container, adesso un’area fortemente degradata che crea notevoli disagi di ordine pubblico, utilizzata anche come discarica. Si è ritenuto opportuno fare una zonizzazione dell’area, utilizzando una colorazione per ogni area: zona azzurra, parco giochi; zona rossa, agorà; zona gialla, mercato; zona verde, lungosalina; zona grigia, area per la Protezione Civile.
Finalità ed obiettivi dell’intervento
L’obiettivo è quello di realizzare un luogo d’importante socializzazione della zona, un luogo che riqualifichi il tessuto urbano. Con la riqualificazione delle “Ex Saline Regina”, che costituiscono un patrimonio storico ed avifaunistico, si doterà Augusta di una nuova identità. Un parco giochi, immerso nel verde, sorgerà proprio in mezzo a due scuole dell’infanzia e dell’adolescenza. L’area destinata al mercato settimanale è di notevole importanza per la regolarizzazione del traffico della nostra città. Tutto sarà dotato di un insieme di infrastrutture, quali strade, parcheggi e vaste aree verdi. Un’area sarà destinata alla Protezione Civile, in caso di calamità naturali o per altro tipo di emergenze.
Lo scenario
- I sessantasei container rimasti sono sistemati, in un’area di circa 76.000 metri quadri, alla rinfusa, utilizzati ancora per abitazione civile.
- Tutte le zone rimaste libere sono diventate delle vere e proprie discariche di inerti, elettrodomestici vecchi, rottami ferrosi, pezzi di automobili ed immondizie di tutti i tipi.
- Tutto ciò “in mezzo” a due scuole di notevole importanza per la crescita dei bambini: la scuola materna ed elementare del Polivalente e quella materna, elementare e media inferiore del “Domenico Costa”.
- Situazione di notevole degrado crea disagi di ordine pubblico e, soprattutto, occupa in modo irrazionale un grande spazio urbano che potrebbe essere già sin d’ora adibito ad altre funzioni.
Un po’ di Storia
- A contorno di quest’area vi sono gli specchi d’acqua delle “ex Saline Regina” dichiarate zone di interesse naturale e paesaggistico, oggi si presentano come uno stagno abbandonato.
- Sino a quasi tutta la prima metà del novecento per giungere ad Augusta era indispensabile attraversarle o costeggiarle. Sia provenendo dal Nord che dal Sud, sia percorrendo la strada ferrata o le varie strade rotabili, il viaggiatore che si avvicinava ad Augusta non poteva non notare la caratteristica peculiare del paesaggio, costituita dagli ampi bacini colmi d’acqua marina esposti al sole per l’evaporazione, dai numerosi mulini a vento che regolavano l’afflusso e il deflusso delle acque e dai cumuli di sale raccolto a piramide e coperto da tegolati per evitarne lo scioglimento in caso di pioggia.
- Dopo la seconda guerra mondiale, con la progressiva espansione della città, parte delle Saline è stata prosciugata per far posto a nuovi edifici, sorti per soddisfare le necessità abitative della popolazione notevolmente cresciuta; la rimanente parte, non più in attività per gli alti costi di produzione e la scarsa redditività, rischia di scomparire del tutto, vittima dell’incuria, del degrado e del vandalismo.
- Nonostante tutto ciò, per gran parte dell’anno, abbiamo l’opportunità di ammirare una vasta fauna che ha trovato il proprio habitat nella zona palustre; ciò significa che sono rimasti ambienti ed ecosistemi ancora integri.
- La fauna è spiccatamente ornitica, anche se non è da trascurare la presenza ittica ed un abbondante presenza di insetti. I mammiferi che frequentano la salina sono la Volpe e la Donnola.
- Le saline costituiscono uno straordinario habitat soprattutto per la sosta e lo svernamento dei limicoli (piccoli uccelli che si muovono dove l’acqua è meno profonda in cerca di prede), tra i quali il Piovanello pancianera, il Gambecchio, l’Avocetta, il Chiurlo e anche il rarissimo Chiulottello. A questi uccelli si aggiungono per interesse la presenza invernale di Spatole ,Gru, Aironi bianchi maggiori e di piccoli gruppi di oche.
- Tra i nidificanti infine il Cavaliere d’Italia, il Fratino, la Sterna zampenere, la Pernice di mare, il Gabbiano corallino oltre al famoso Fenicottero rosa.
Interventi
Siamo dinnanzi ad un grande vuoto urbano: una gigantesca parte della città non privatizzata, interposta tra edificio ed edificio, che costituisce il tessuto connettivo della struttura urbana, il suo interno. La riqualificazione degli spazi urbani in senso sociale ha reso molte città incubatori di crescita . L’adattamento di infrastrutture e spazi urbani a questi nuovi scopi culturali ha costituito un elemento di rilancio significativo per numerose città che hanno puntato sull’inedito binomio cultura-inclusione per promuovere nuove ed inedite forme di coesione sociale.
Migliorare la qualità della vita
Passando agli interventi di progetto si sono posti dei quesiti che diano una risposta a delle primarietà. Si è, quindi, ritenuto opportuno fare una zonizzazione dell’intera area, utilizzando una colorazione per ogni area.
Zona azzurra
Essendo presenti nella zona due importanti scuole dell’insegnamento primario del bambino, è stata individuata la “zona azzurra”, area di circa 3.600 metri quadri, in cui sorgerà un parco giochi immerso nel verde, proprio “in mezzo” alle due scuole.
Il parco giochi, unico in tutta la parte “peninsulare” della città, denominata Borgata, sarà attrezzato con giochi multifunzionali a lunga durata, dalle forme familiari e dai colori vivaci, con cui il bambino impara a coordinare il proprio corpo. Le parti in legno sono realizzate in multistrato marino, le laccature, realizzate con colori vivaci e innovativi, in armonia con l’ambiente, aumentano la resistenza agli agenti atmosferici. Questi giochi coprono una fascia d’età che va dalla prima infanzia alla prima adolescenza.
Sono stati scelti giochi che stimolino l’intraprendenza, la psicomotricità, il senso di equilibrio e la socializzazione nella massima sicurezza. Per la varietà di proposte e la possibilità di accesso a tutte le fasce di età rappresenta uno stimolo alla socializzazione, allo sviluppo psicomotorio e percettivo nel più sicuro divertimento. Il percorso all’interno di questo parco seguirà un andamento ludico con viali colorati dalle forme irregolari che permettano al piccolo e grande visitatore d’immettersi in una realtà vivace e colorata. La prima condizione per poter fruire dei giochi a disposizione è data dalla possibilità di poter accedere all’area dove sono collocati; tale accesso deve essere possibile attraverso percorsi accessibili anche a persone con disabilità.
Importante la collocazione degli ulivi, alberi mediterranei ad alto fusto che hanno anche la funzione di ombreggiare i giochi, i percorsi e le panchine.
Verrà utilizzata una pavimentazione “naturale”, un tappeto erboso, costituito da prato del tipo “gramignone canadese” a talea arricciata, resistente al continuo calpestio e di facile manutenzione.
Gli apparecchi illuminanti saranno di pregio caratterizzati dal design contemporaneo e dall’affidabilità funzionale, capace di qualità illuminotecnica e di personalità arredativi. La luce è un linguaggio della progettazione, è un’interpretazione degli spazi.
Tutta la zona sarà delimitata da una staccionata a croce di S. Andrea realizzata in pali di castagno decorticati posti ad interasse di mt 2.
Zona Rossa
Quest’area, denominata “agorà“, è destinata a divenire un luogo d’importante socializzazione della zona, un luogo che riqualifica il tessuto urbano di questa parte di Città, un luogo che abbia anche la funzione della valorizzazione e promozione delle tradizioni culturali e storiche. Essa vuole effettivamente possedere la forza di costituire un luogo per l’incontro tra persone, oltre che tra le persone e le cose, frammento di città dove ciascuno può compiere un’esperienza complessa e articolata su molteplici piani (tattile, uditivo, visivo) nel tempo dell’attraversamento.
Così l’architettura, favorisce l’incontro completo e profondo tra l’uomo e le cose che lo circondano, aiutandolo ad abitare il mondo. Una grande piazza disegnata con un centro da cui partono dei raggi che vogliono ricordare “un qualcosa che non c’è più“, le pale dei mulini a vento che, nel nostro caso, danno vita a degli ampi gradoni che “uniscono” i due livelli sfalsati della piazza.
I raggi e la parte inferiore della piazza saranno caratterizzati dalla presenza di 27 “Washingtonia robusta” grandi palme di 7 metri di altezza, anch’esse memoria storica, tale che nell’antichità la nostra Città veniva chiamata “Peninsula Palmarum”.
La luce è usata come materiale primario del progetto che aiuta a leggere ed esaltare trame e materie, oltre che per pura funzionalità.
L’uso di materiali di qualità, unitamente ad un’attenta esecuzione delle parti, assicureranno la curabilità nel tempo e un basso costo di manutenzione.
Riorganizzazione e trasformazione dell’intera area con la realizzazione di parcheggi, attrezzature di servizio al nuovo sistema urbano, nonché un terminal per autobus urbani ed extra urbani, fondamentale zona di scambio per decongestionare il centro storico dalla presenza degli ingombranti torpedoni, completano la progettazione di quest’area.
Zona Verde
La terza zona è la “zona verde”, non a caso definita così.
Quest’area comprende tutta la fascia che costeggia la salina seguendo la morfologia del terreno, lasciando i naturali avvallamenti, diventando un percorso naturalistico definito “Lungo Salina”. La passeggiata “Lungo Salina” contribuirà a dotare di nuova identità il paesaggio e ad aprire Augusta alle saline attraverso un territorio trasformato.
Dopo un’accurata pulizia della zona, si avrà modo di far rivivere quella vegetazione delle rive tipica palustre, con canne e giunchi e che dia la possibilità all’avifauna presente di ripopolarsi. In maniera molto irregolare verranno “inserite”, nella macchia già naturalmente presente, delle piante aromatiche, a cespuglio, quali la Salvia Officinalis, il Rosmarinus Officinalis e la Lavandola Spica. Inoltre l’area verrà piantumata con degli alberi del tipo Parkinsonia Aculeata, Jacaranda mimosifolia, Grevillea Robusta, essenze che sopportano bene la salsedine e il vento marino, essendo alberi tipicamente mediterranei.
Inoltre sono state previste quattro strutture in legno per l’osservazione dei volatili, realizzati su piattaforme, anch’esse in legno, poggiate al terreno, con travi tipo Rovere di alta quota o Iroco o similari, in essenza dura, con dimensioni di mt. 4,00x2,50 e con altezza di mt 2,20. La struttura portante è realizzata con montanti e traverse in pali di castagno per poter osservare e studiare la numerosa fauna che popola la salina.
Questo tratto, definito “Lungo Salina”, sarà un vero e proprio percorso naturalistico, in terra compattata, delimitata ambo i lati con pietra calcarea, fruibile a piedi e in bicicletta.
Zona Gialla (sviluppi futuri)
La quarta area, la “zona gialla”, è di notevole importanza per la regolarizzazione del traffico urbano della nostra città. In quest’area, di circa 20.000 metri quadri, è stata, infatti, individuata la zona per svolgere il mercato settimanale ed eventuali fiere, sagre ed esposizioni di ogni tipo. Si viene a risolvere, in questo modo, l’annoso problema del mercato settimanale che attualmente si svolge, in modo caotico, a piazza Fontana, punto cruciale d’ingresso e d’uscita della nostra città.
Ricordando la primarietà di questa zona in caso di calamità naturali, è stato adottato un modulo di filari alberati di 35 mt., che permette la sistemazione di due container accoppiati per lungo.
Saranno realizzati due ingressi per mezzi di trasporto, uno lateralmente alla strada provinciale ed uno fronte all’area adibita alla Protezione civile, per meglio gestire il flusso ed il deflusso degli ambulanti. Inoltre sarà sostituita la rete di protezione delle strade comunale e provinciale.
All’intera area verrà data una pendenza dell’asfalto dell’2% e saranno inserite delle caditoie per far defluire l’acqua piovana e l’acqua utilizzata per la pulizia dell’area dopo lo svolgimento dei mercati.
La raccolta delle acque piovane sarà convogliata attraverso le caditoie in condotte di diametro 315 mm in un canalone di raccolta già esistente.
Per i filari alberati sarà utilizzata l’essenza Paulownia Tomentosa, albero ad alto fusto, genere sempreverde tipicamente mediterraneo e la cui scelta deriva dalla grande chioma che crea ampie zone di ombra. Questa specie, proprio per le caratteristiche appena descritte, sarà piantumata anche nella zona parcheggi e della Protezione Civile.
Adiacente ma allo stesso tempo inglobata a quest’area, sarà realizzata un’ampia zona verde, che fungerà da barriera acustica per non disturbare l’avifauna che popola la salina. Saranno previsti degli spazi che potranno essere utilizzati per l’insediamento di chioschi per la vendita di giornali e/o bibite, in materiale ligneo e che s’integreranno perfettamente nel contesto naturale.
Zona Grigia (sviluppi futuri)
La “zona grigia” è situata nella zona sud-est lato ferrovia e verrà interamente dedicata alla Protezione Civile, in quanto lì verranno ri-allocati i 66 container abitativi ancora utilizzati, che attualmente sono sistemati a “macchia di leopardo” su tutta l’area dell’ex Salina Regina, diminuendo notevolmente i problemi di ordine pubblico legati allo stato di degrado sociale che impera in tutto il quartiere.
Si procederà all’intera bonifica della zona, con la realizzazione di ampi parcheggi ed un’area libera dove eventualmente sistemare costruzioni provvisorie di coordinamento per la Protezione civile. Verrà anche realizzata un’elisuperficie di diametro di mt. 16,00, che permetterà l’atterraggio di elicotteri.
In caso di calamità naturali o di altro tipo di emergenze che coinvolgono la popolazione, quest’area è destinata a rivestire un ruolo strategico per le operazioni della Protezione Civile, per l’elisoccorso e per l’intervento dei Vigili del fuoco.
Alcune date importanti:
- 13 Dicembre 2010: 20° anno dal terremoto
- 20 Dicembre 2010: Il Vescovo Mons. Pappalardo celebra la Santa Messa
- Aprile 2011: Manifestazione Lega Ambiente
- 30 Luglio 2011: Concerto del nostro concittadino Marcello Giornadi.
- 26 Agosto 2011: con delibera di giunta la piazza è stata intitolata “Piazza Unità d’Italia”
Arch. Paola Sestu.