29 Aprile 2011
29 Aprile 2011
Un breve resoconto della lezione di Arteterapia, svoltasi in palestra il 12 Aprile..
La lezione di giorno 12 Aprile si è svolta, come previsto, presso l’ampia palestra del plesso scolastico, dove è stato possibile sperimentare e mettere in pratica parte di ciò che era stato trattato durante il primo incontro sulle arti terapie.
Il laboratorio è cominciato con la disposizione di tutti i partecipanti lungo il perimetro di un grande cerchio immaginario.
Il cerchio rappresenta una forma geometrica privilegiata dalle arti terapie, poiché dà la possibilità a tutti i soggetti di occupare una determinata posizione nello spazio in cui è possibile vedere gli altri ed essere visibili al tempo stesso.
Dopo aver osservato ed esplorato lo spazio circostante in maniera personale, il gruppo ha sperimentato forme di comunicazione non verbale concentrandosi sullo sguardo, la mimica e i gesti corporei.
L’ascolto: uno degli obiettivi principali del laboratorio… Ascoltare con gli occhi è mai possibile? Sembra proprio di si!
Vivere in una società caotica e rumorosa in cui si è abituati a urlare per farsi sentire, spesso ci porta a dimenticare che esiste la dimensione dell’ascolto. Osservare gli sguardi, le posture, le movenze altrui ci permettono di cogliere aspetti profondi di coloro che osserviamo, di leggere ciò che l’altro vorrebbe comunicare senza l’ausilio delle parole.
Nonostante il vasto numero dei partecipanti, dopo vari tentativi, il gruppo è riuscito a cogliere il senso dell’esperienza e a calarsi dentro di essa percependo l’importanza dell’ascoltare e dell’ascoltarsi.
Altro obiettivo del laboratorio: creare qualcosa insieme “giocando”.
Si sono formati in maniera del tutto casuale dieci piccoli gruppi che si sono cimentati in un’attività relazionale, creativa e musicale.
Partendo dalla ricomposizione di alcuni brani musicali ogni gruppo ne ha riproposto una personale interpretazione attraverso l’utilizzo di piccoli strumenti musicali, teli colorati e piccoli oggetti disposti in maniera sparsa nella stanza.
Ogni gruppo ha donato all’altro la propria improvvisazione musicale in maniera spontanea, briosa e appassionata.
Al termine del laboratorio il piacere di condividere ha preso il sopravvento e intonando “il ballo del mattone” ci siamo salutati in un unico coro di voci, suoni e danze.
“Abituata a condurre piccoli gruppi formati da un massimo di 15- 20 persone, l’idea di condurre un gruppo di 100 persone mi spaventava un po’. Pensavo che il laboratorio non portasse allo svolgimento degli obiettivi previsti. In realtà sono felice dei risultati ottenuti. Ogni partecipante ha colto un diverso aspetto dell’esperienza, lo ha fatto proprio e lo ha trasmesso agli altri in maniera semplice, giocosa e vivace.”
Dott.ssa Jessica Spinelli
Arteterapeuta