30 Novembre 2018
Giovedì 29 novembre 2018, presso l’Aula Magna dell’Istituto Ruiz, il Dott. Marco Neri ha tenuto il terzo e ultimo incontro di geologia, dal tema “Radon sentinella di eruzioni e terremoti, ma anche ospite indesiderato”. Pubblichiamo una breve sintesi.
Il radon è un gas chimicamente inerte, monoatomico, inodore, incolore ed insapore, otto volte più pesante dell’aria: praticamente invisibile come un fantasma ciccione e che quindi ha difficoltà a muoversi. Proviene dal decadimento radioattivo dell’uranio, presente in varia quantità soprattutto nelle rocce vulcaniche. Nelle Geoscienze, si può usare il radon per cercare di prevedere le eruzioni ed i terremoti, con alterna fortuna. All’Etna è un metodo che funziona più che altrove, ed infatti gli studiosi usano il radon per monitorare la sua attività vulcano-tettonica.
Il radon, però, è anche annoverato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come un cancerogeno del Gruppo 1. Nel Mondo, infatti, questo gas è considerato essere la seconda causa più frequente di cancro ai polmoni, dopo il fumo di sigaretta. Monitorare il radon, quindi, è diventato un dovere sancito da leggi europee, per fronteggiare questo nemico invisibile e migliorare la qualità di vita dei cittadini. Le popolazioni siciliane, ed etnee in particolare, sono potenzialmente esposte a concentrazioni pericolose di radon che può accumularsi all’interno delle loro abitazioni e questo è un problema che va affrontato.
Il terzo ed ultimo incontro sul tema “Geologia” organizzato da UniTRE presso l’aula magna dell’Istituto “Ruiz” di Augusta è stato focalizzato proprio sul gas radon quale potenziale precursore di eruzioni e terremoti etnei. Recentemente, infatti, è stato possibile stabilire delle relazioni di causa-effetto tra le variazioni del radon rilevato nel sottosuolo e l’attività eruttiva e tettonica dell’Etna.
Una seconda parte del seminario ha illustrato l’altra faccia della medaglia, ovvero il radon quale potenziale inquinante delle nostre abitazioni. Si è parlato, quindi, di come il radon entra nelle nostre case, dei modi con cui possiamo misurarlo e dei possibili interventi di bonifica degli ambienti inquinati.
Infine, si sono illustrate le attività di monitoraggio del radon già in corso nel territorio etneo e che comprendono anche le aule di alcune scuole di Zafferana Etnea e Giarre, in cui sono coinvolti gli studenti e gli insegnanti attraverso una partecipazione attiva alle attività di raccolta e pre-elaborazione dei dati. Un modo diverso di affrontare i problemi, condotto attraverso la consapevolezza, la conoscenza ed infine l’azione, ove necessario.
Marco Neri. (vedi un breve curriculum e gli incontri del Dott. Marco Neri)