22 Gennaio 2018
Nell’incontro in aula del 18/01/2018 ho raccontato la storiella del libro di Spencer Johnson “Chi ha spostato il mio formaggio”, che narra di quattro personaggi alla ricerca del “formaggio che dona la felicità” nel “labirinto della vita”.
Ho voluto in qualche modo rendere partecipe la platea dei presenti delle considerazioni che, leggendola, mi avevano colpito ed indotto a riflettere sul mio modo di affrontare i cambiamenti che la vita inevitabilmente e costantemente presenta a ciascuno di noi. Considerazioni che ho fatto anche rispetto al vissuto. La favola rivela una profonda verità sul cambiamento.
Pur essendo qualcosa che avviene normalmente e di continuo, nel lavoro, nelle famiglie, nelle scuole, nella vita sociale ed in ogni altro ambito, il cambiamento ci fa paura, ci trasmette angoscia, perché non tiene conto delle nostre certezze acquisite, ed a cui molto probabilmente dovremo rinunciare, della nostra sicurezza e facendoci piombare, il più delle volte, in uno stato di ansia ponendoci tanti interrogativi, dubbi ed incertezze: ciò che era scontato all’improvviso non lo è più.
Certo, il cambiamento, a seconda dei casi e delle circostanze, a volte non è positivo, però accade lo stesso.
Se vogliamo invece vivere una vita più serena, occorre prendere atto del cambiamento stesso il prima possibile, magari prevenirlo ed affrontarlo con serenità, come qualcosa di naturale che deve accadere a prescindere dal fatto che noi lo desideriamo o meno.
Per tantissime persone il cambiamento rappresenta la perdita di qualcosa per cui preferisce tentare di evitarlo perché lo vive come una punizione, invece di considerarlo un’opportunità per crescere e migliorarsi.
I protagonisti della favola, con il loro modo di agire, rispecchiano, che lo si voglia ammettere o meno, (guardiamoci nel proprio intimo intellettuale e comportamentale), anche quello o quelli di ciascuno di noi: il “fiutare” il cambiamento e accoglierlo subito (Nasofino e Trottolino), il non “volerlo vedere, negarlo e resistergli” (Tentenna), "l’indecisione: vorrei, ma ho paura, mi costa, però lo accetto perché…” (Ridolino).
Dopo avere ascoltato la narrazione ed analizzato il comportamento dei protagonisti, sta a ciascuno di noi scegliere a cui somigliare e comportarsi di conseguenza.
Salvatore Ponzio.