10 Febbraio 2022
Pubblichiamo la sintesi della lezione di Letteratura Italiana su Nino Martoglio tenuta dal socio Carmelo Addia giovedì 10 febbraio presso l'Auditorium Comunale "G. Amato", in occasione del centenario della sua morte.
Nino Martoglio nacque a Belpasso il 3 Dicembre 1870. È considerato per la Sicilia quello ch’è il Di Giacomo e il Russo per Napoli; il Trilussa per Roma. Voce native che dicono le cose della loro terra, come la loro terra vuole che siano dette per essere quelle e non altre, col sapore e il colore, l’aria, l’alito e l’odore con cui vivono veramente e si gustano e s’illuminano e respirano e palpitano lì soltanto e non altrove.
Figlio di un giornalista e di una maestra elementare, da fanciullo fu avviato agli studi nautici, conseguendo il brevetto di Capitano di lungo corso, ma preferì darsi al giornalismo. Giornalista per tanti anni nella sua natia Catania, fondò e diresse il D’Artagnan, la cui memoria è ancora vivissima nel Catanese: miniera inesauribile di spirito, per la coraggiosa e audace satira della vita cittadina, per certi tipi colti dal vero, e certi epigrammi rivolti a personaggi e certi dialoghi di finissima arguzia paesana , parecchie volte dovette battersi a duello, e più di una volta col rischio di perderci la vita.
Martoglio è tutta la sua Sicilia, che ama e che odia, che ride e giuoca e piange e si dispera, con gli accenti e coi modi che sono espressi nelle sue commedie e nei suoi drammi.
Nino Martoglio non fu soltanto poeta lirico, fu anche commediografo acclamato, in lingua e in dialetto. Si dedicò con maggiore attenzione al teatro: creò la Compagnia Drammatica Siciliana con l’intento di rendere famoso, a livello Nazionale, il teatro dialettale siciliano esibendosi a Roma e Milano. Mise in luce e in valore i suoi attori più grandi: Angelo Musco; Giovanni Grasso; Umberto Spadaro; Virginia Balistrieri; Rosina Anselmi; Turi Pandolfini.
Fondò a Roma il Teatro Minimo dove incoraggiò e portò sulla scena le prime opere di Luigi Pirandello tra cui A vilanza, Cappidazzu pava tutti. Le compagnie teatrali di Martoglio si esibirono al pubblico di Roma al Teatro Argentina, con rappresentazioni d’insuperabile bellezza. Ancora oggi al Teatro Argentina vengono rappresentate tutte la commedie dialettali Siciliane.
Tutti in Sicilia conoscono “Centona “ dove sono riportati autentici capolavori, ricchezza di locuzioni, frasi, termini tipici di diversi ambienti popolari e annessi immaginari, psicologia elementare, espressione gestualità. Quella “folle viva vita cittadina” Catanese.
Nino Martoglio fu un vittorioso: vinse tutti gli ostacoli, tutte le diffidenze, tutte le gelosie: il teatro Siciliano difatti, vive: ha ormai un larghissimo repertorio e una numerosa schiera di bravi attori. E finchè vivrà, vivranno per la delizia dei pubblici d’Italia. Mastru Austinu Misciasciu del ”San Giovanni Decollato” e Don Cola Duscio de “L’aria del Continente“, Don Procopiu Ballacchieri del “U Contra“, tutte le creature del suo teatro, in cui quei magnifici attori si sentono vivi.
Nino Martoglio morì a Catania drammaticamente nel 1921, precipitando nella tromba dell’ascensore dell’Ospedale Vittorio Emanuele, una morte che in molti ritengono sospetta, adombrando il dubbio di un omicidio.
Carmelo Addia
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Foto del sig. Giovanni Farinella
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