12 Febbraio 2017
Pubblichiamo una sintesi della lezione, dal tema “La prevenzione cardiovascolare è vita”, della D.ssa Antonella Salemi tenuta giovedì 2 Febbraio 2017.
La prevenzione è l’unica arma che abbiamo per proteggerci dalle malattie cardiovascolari. Modificare fattore di rischio cardiovascolari come l’ipertensione arteriosa, il colesterolo alto, il fumo, la sedentarietà, l’aumento di peso ed il diabete ci aiuta a vivere sani ed a lungo.
Ci sono inoltre delle differenze tra UOMO e DONNA per quanto concerne la prevenzione cardiovascolare che adesso scopriremo. Prevenire le patologie cardiovascolari significa non solo SALUTE ma anche risparmio in termini economici per il sistema sanitario nazionale. Sicuramente ci vuole tanta buona volonta e molta costanza nel mettere in pratica le regole per la prevenzione…ma ne vale la pena.
Prevenzione Primaria: è la forma classica e principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole.
Prevenzione Secondaria: misure che vanno dalla diagnosi precoce dei processi patologici fino al controllo della progressione di un evento già accaduto.
Definizione della prevenzione primaria… PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE
Definizione CATANESE della prevenzione secondaria… : “DOPPU CA’ ’ARRUBBARU A SANT’AITA, CI FICIRU I POTTI I FERRU”
I dati di mortalità nell’Unione europea sono:
- Cancro 26%;
- Malattie del sistema circolatorio 6%;
- Suicidi ed incidenti 5%;
- Altre cause 20%;
- Malattie del sistema cardiocircolatorio 43%.
MALATTIE DELL’APPARATO CARDIOVASCOLARI SONO:
- Cardiopatia ischemica (es…infarto del miocardio);
- Ipertensione arteriosa;
- Aneurismi aortici;
- Aritmia;
- Ictus cerebri;
- Arteriopatie Arti inferiori;
- Ostruzioni carotidee;
- Disfunzione erettile;
- Etc etc.
Cosa intendiamo per…RISCHIO : Eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili.
Cosa intendiamo per…FATTORE DI RISCHIO: È una variabile (abitudine, stile di vita, esposizione ambientale, genetica) che predice la probabilità di ammalarsi in un certo periodo di tempo.
I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARI POSSONO ESSERE:
- Non Modificabili: età, sesso, razza e storia familiare di malattia;
- Modificabili: ipertensione arteriosa, dislipidemia, obesità, diabete mellito:
- Comportamentali: stile di vita sedentario, alimentazione scorretta, consumo di alcool e fumo di sigaretta, stress psico-fisico.
IPERTENSIONE ARTERIOSA.
L’ipertensione arteriosa è un fattore di rischio cardiovascolare molto diffuso che si correla con malattie rilevanti quali ictus, infarto miocardico, scompenso cardiaco, insufficienza renale.
Il costo dell’ipertensione sia in termini di salute sia dal punto di visto economico è assai rilevante e pertanto la prevenzione e il trattamento adeguato di questa condizione sono fondamentali: trattare le complicanze dell’ipertensione costa, oltre tutto, circa il triplo di quanto costerebbe il trattamento adeguato di tutti gli ipertesi.
- Valori desiderabili nelle persone adulte: PA Max < 140 mmHg e PA Min < 90 mmHg
- Una pressione arteriosa elevata costringe il cuore a un super lavoro e accelera la formazione di aterosclerosi
- E’ il fattore di rischio più importante in assoluto per ictus
- In Italia 33% degli uomini e 31% delle donne sono ipertesi
- Anziani (52-57%) e donne in menopausa (49%)
IPERCOLESTEROLEMIA.
Una concentrazione elevata di colesterolo nel sangue rappresenta uno dei principali fattori di rischio per cardiopatia ischemica. Nella maggior parte dei casi l’ipercolesterolemia è legata a una non corretta alimentazione, a sovrappeso, fumo, sedentarietà e diabete, raramente è dovuta ad un’alterazione genetica. La compresenza di fattori di rischio accresce il rischio cardiovascolare.
Si stima che una riduzione del 10% della colesterolemia totale possa ridurre la probabilità di morire di una malattia cardiovascolare del 20% e che un abbassamento del 25% dimezzi il rischio di infarto miocardio.
E’ possibile intervenire per ridurre la colesterolemia attraverso un’alimentazione a basso contenuto di grassi di origine animale, povera di sodio e ricca di fibre (verdura, frutta, legumi).
Valori desiderabili:
- Colesterolo totale < 200 mg/dl;
- Colesterolo LDL < 160 mg/dl;
- Colesterolo HDL > 40 mg/dl per i maschi e > 50 mg/dl per le donne;
- TG < 150 mg/dl.
DIABETE MELLITO.
Il diabete mellito è una patologia cronica ampiamente diffusa in tutto il mondo; rappresenta la quarta causa di morte e si ritiene sia destinato ad aumentare la propria diffusione in rapporto al progressivo invecchiamento della popolazione.
In Italia si stima una prevalenza di diabete diagnosticato di circa il 4% (90% di diabete tipo 2 e 10% di diabete tipo 1).
Il diabete è una patologia particolarmente rilevante per le numerose complicanze, tra le quali la retinopatia diabetica (maggiore causa di cecità fra gli adulti) e la nefropatia diabetica (principale causa di insufficienza renale cronica e dialisi).
Il diabete si associa inoltre ad un notevole aumento del rischio di malattia cardiovascolare: i tassi di mortalità da cardiopatia ischemica nei diabetici sono almeno tre volte superiori a quelli rilevati nella popolazione generale.
Il diabete è una patologia che determina un costo sociale molto elevato: si stima infatti che il 7% dell’intera spesa sanitaria nazionale sia assorbito dalla popolazione diabetica; ai costi sociali si aggiunge una riduzione della qualità della vita del paziente diabetico ed una perdita in termini di anni di vita (mediamente 5-10 anni rispetto ai non diabetici).
Recentemente sono stati realizzati importanti progressi nel trattamento del diabete e nella prevenzione delle sue complicanze; a tale riguardo l’adesione degli operatori sanitari è estremamente importante, anche per favorire il riconoscimento precoce della malattia: si stima infatti che circa il 50% dei diabetici non sia a conoscenza del proprio stato.
SEDENTARIETA’
Nonostante i "colossali danni" della sedentarietà questa non è sufficientemente percepita come patologica. Molte campagne di promozione basate sui benefici di una vita attiva trasmettono il messaggio che l'attività è utile ma non essenziale per la salute.
- Raddoppia il rischio di malattie CV, diabete e obesità;
- Contribuisce a ridurre l’efficienza del muscolo cardiaco e ad aumentare la pressione arteriosa;
- Contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo LDL, abbassare l’ HDL e aumentare la glicemia;
- In Italia, in media, il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero;
- La pratica di regolare attività fisica diminuisce progressivamente con l’età in entrambi i sessi.
Mentre il movimento RIDUCE…
- Mortalità per tutte le cause;
- Malattie cardiovascolari;
- Cancro al seno, al colon;
- Depressione;
- Cadute per il rafforzamento osseo;
- Miglioramento delle funzioni cognitive;
- Perdita di peso, soprattutto se associato alla riduzione di calorie;
- Miglioramento del fitness cardiovascolare e muscolare;
- Aumento delle difese immunitarie;
- SOCIALIZZAZIONE.
Per arrivare a 30 minuti di Attività Fisica moderata al giorno:
- Andare a lavorare a piedi o in bicicletta;
- Evitare la macchina per piccoli spostamenti;
- Organizzare una passeggiata con gli amici o una corsa nel parco;
- Fare le scale invece di prendere l’ascensore;
- Scendere prima dall’autobus;
- Dedicarsi al giardinaggio o ai lavori di casa;
- Andare a ballare o giocare con i bambini.
Domanda: l’attività fisica riduce il rischio di incidenti cardiovascolari nella popolazione asintomatica?
Risposta: la pratica di attività fisica riduce il rischio di incidenti cardiaci mortali e non. Nella popolazione fisicamente attiva - che pratica attività fisica moderata tutti i giorni o quasi - si evidenzia una riduzione del 30-50% del rischio relativo di malattie coronariche rispetto alla popolazione sedentaria, a parità di altri fattori di rischio.
OBESITA’.
Indice di Massa Corporea (IMC): Circonferenza vita >= 102 cm nei Maschi e >=88 cm nelle Femmine.
Un alto indice di Massa Corporea aumenta il rischio delle seguenti patologie:
- Cardiovascolari: Ipertensione arteriosa, cardiopatie;
- Respiratorie: Ipoventilazione, ipossia, apnee notturne, poliglobulia;
- Metaboliche: Insulino-resistenza, diabete, dislipidemia;
- Osteoarticolari: Piede piatto, ginocchio valgo, patologie del rachide, artropatie;
- Calcolosi biliare:steatosi epatica;
- Oncologiche: Cancro mammella, utero, reni, esofago, colon-retto, prostata, ovaio, colecisti;
- Endocrine e della riproduzione: Ovaio policistico, ridotta fertilità, alterazioni ormonali (cortisolo, estrogeni,..);
- Psicologiche : Depressione, Bassa autostima.
FUMO.
- I fumatori, in Italia, sono circa 13 milioni;
- Negli ultimi 30 anni la prevalenza nei maschi si è abbassata, passando dal 55% al 30%;
- Nelle donne al contrario, vi è stato un incremento pari al 21% di prevalenza;
- Tra gli adolescenti la diffusione del fumo è andata aumentando;
- La maggior parte dei ragazzi inizia a fumare prima dei 18 anni;
- Difficilmente chi non ha ancora iniziato a fumare a quest’età inizierà più tardi.
L’attività fisica è utile per ridurre il desiderio di fumare:
- Il craving è un vero e proprio sintomo da astinenza e si riduce significativamente con una breve sessione di esercizio fisico.
- 15’ di cammino veloce fa sparire il desiderio anche per 50 minuti.
DANNI DA FUMO DI SIGARETTA
- 20 – 25% incidenti cardiovascolari;
- 80 – 85% bronchiti croniche;
- 30% tutti tumor;
- 90 – 95% tumori polmonari;
- Prima causa evitabile di morte;
- In Italia si registrano 90.000 morti/anno (17%).
FUMO e MALATTIE Cardiovascolari
- La nicotina accelera il battito cardiaco e aumenta la pressione arteriosa;
- Il monossido di carbonio diminuisce la quantità di ossigeno nel sangue e favorisce lo sviluppo di aterosclerosi;
- Smettendo di fumare, dopo un anno il rischio di malattia CV si dimezza, dopo qualche anno il rischio dovuto al fumo scompare.
FUMO PASSIVO - L’esposizione aumenta il rischio di:
- Cancro al polmone + 26%;
- Problemi cardiaci + 25%;
- Basso peso alla nascita;
- per esposizione materna + 20%;
- Morte improvvisa nascituri + 100%;
- Nei bambini di genitori fumatori;
- otiti, bronchiti, sibili, crisi d’asma + 14 / + 72%.
FUMO STRATEGIE di CESSAZIONE
- Trovare le proprie motivazioni (non è mai troppo tardi!)
- Fissare una data per smettere, vicina nel tempo (entro 2 settimane possibilmente)
- Essere pronti a persistere, senza scoraggiarsi se il primo tentativo fallisce
Ma … smettendo di fumare cosa ci guadagno? Da 15 a 20 anni di vita!, infatti:
- il livello di ossigeno nel sangue ritorna a valori normali;
- migliora la circolazione sanguigna;
- la capacità polmonare migliora del 30%;
- diventa piu’ facile camminare;
- si riduce il rischio di malattie cardiache;
- si riduce del 75% il rischio di morte per tumore al polmone.
SI DICE CHE…IN REALTA’ La malattia cardiovascolare è principalmente una malattia di donne anziane (> 65 anni)
PERCHE’ ??????????
- La donna è “più complicata”;
- Menopausa ed assetto ormonale;
- La donna vive piu’ a lungo;
- Poco considerata (scientificamente).
La donna è più complicata… Differenze strutturali e/o funzionali dell’albero cardiovascolare
- Sintomi anginosi piu’ sfumati, dolore toracico atipico, sintomi aspecifici, si reca dal medico più tardi -> Spesso cardiopatia ischemica silente
- Minore sensibilità ai test diagnostici
- Coronaropatia colpisce i vasi piu’ piccoli (meno rivascolarizzabili)
- Le complicanze legate al trattamento sono maggiori (per es. sanguinamenti) e vengono trattate meno intensamente
Menopausa ed assetto ormonale…
- FUMO: piu’ pericolo nelle donne (coronarie più piccole);
- IPERTENSIONE: peso maggiore nell’infarto miocardico rispetto all’uomo (piu’ donne rispetto all’uomo sono ipertese >60 anni);
- COLESTEROLEMIA: aumenta COL-TOT e COL-LDL, oltre ai TG;
- DIABETE: non solo annulla il “vantaggio femminile” nel rischio CV, ma conferisce un rischio aumentato rispetto all’uom;
- INSULINA RESISTENZA: aumenta con la menopausa.
La donna vive più a lungo…
L’allungamento della vita comporta: Allungamento del tempo da trascorrere in malattia e Allungamento del tempo da trascorrere in benessere.
Le 10 regole d’oro per prevenire il rischio cardiovascolare (Progetto cuore, Istituto Superiore di Sanità)
- Evita il fumo sia attivo che passivo;
- Aumenta il consumo giornaliero di verdura e frutta e bevi tanto;
- Aumenta il consumo settimanale di pesce, legumi e cereali (pane, pasta o riso) ad alto contenuto di fibre;
- Limita il consumo di grassi, formaggi e dolci;
- Limita il consumo di sale e modera il consumo di alcool;
- Controlla il peso e mantieniti sempre attivo;
- Svolgi un’adeguata attività fisica;
- Tieni sotto controllo la pressione arteriosa;
- Tieni sotto controllo il valore di colesterolo;
- Tieni sotto controllo il valore della glicemia.
Quanto costano al SSN le Malattie cardiovascolari ?
- Ogni aumento del 10% di Infarto ed Ictus determina un rallentamento della crescita economica dello 0,5 %;
- La prevenzione cardiovascolare e la diagnosi precoce riducono le assenze per malattia sul lavoro del 28 %;
- Ogni anno si manifestano circa 30'000 infarti cardiaci, 16'000 ictus cerebrali e 8'000 arresti cardiocircolatori improvvisi. Più di metà di questi eventi sarebbero evitabili.
I COMPITI DEL MEDICO DI FAMIGLIA DEVONO ESSERE:
- Individuazione dei pazienti a rischio prima che vadano incontro ad un evento cardiovascolare;
- Presa in carico del paziente dopo un evento cardiovascolare e individuazione dei soggetti con rischio cardiovascolare residuo;
- Educazione del paziente e della famiglia per corretti stili di vita;
- Controllo dell’ aderenza alla terapia e della sua efficacia;
- Collaborazione con lo specialista Cardiologo.
In conclusione il messaggio che occorre recepire è : LA PREVENZIONE E’ IMPORTANTE PREVENIRE SI PUO’ E SI DEVE.
Antonella Salemi. (vedi curriculum)