30 Aprile 2017
Pubblichiamo una sintesi dell’incontro del 20 Aprile 2017 con il Dott. Felice Morana, dal tema: "Un grande benefattore dell’umanità: Guglielmo Marconi".
Gugliemo Marconi è considerato il padre delle telecomunicazioni senza fili da cui poi presero sviluppo: la radio, la TV e ogni sistema di telecomunicazione per via aerea compresa la telefonia mobile.
Nato a Bologna il 25 aprile del 1874, fin da giovanissimo aveva un sviscerato amore per l’elettrotecnica, era “un maniaco” dell’elettrologia come lui stesso la chiamava.
Marconi non era uno scienziato, non era un fisico, non era laureato, era semplicemente un autodidatta orientato esclusivamente allo studio delle onde elettromagnetiche; le cosidette onde Hertziane scoperte da Rudolph Hertz nel 1887.
Le sue scoperte Marconi le ha fatto provando e “riprovando” anche perché a scuola non c’è mai andato, non a una scuola vera e propria almeno. La madre di Marconi infatti, l’irlandese Annie Iameson, si rifiutò di mandare il figlio a scuola dai preti e gli insegnò a studiare solo quello che trovava interessante. Fu una sua ripicca, perché lei che coltivava il bel canto, per le convinzioni dell’epoca, come donna non le fu permesso di calcare i palcoscenici
Marconi era a conoscenza dell’esistenza delle onde elettromagnetiche scoperte dal fisico inglese James Maxwell e confermate dello loro esistenza dal fisico tedesco Rudolph Hertz.
Maxwell dimostrò che l’elettricità, il magnetismo e la luce sono tutte manifestazioni dello stesso fenomeno: il campo elettromagnetico che, sotto forma di onde, cioè di movimenti oscillatori, si propagano nello spazio alla velocità della luce cioè a 300.000 km al secondo.
Sia Maxwell che Hertz però non riconobbero alcuna applicazione tecnologica nei loro studi sulle onde elettromagnetiche: in parole povere, non servivano a nulla!
Secondo gli scienziati dell’epoca era impossibile superare gli ostacoli naturali (colline, montagne). Marconi ignorò tali studi ed ebbe ragione. Forse fu proprio la sua “ignoranza accademica” a fargli realizzare ciò che per la scienza ufficiale era impossibile: trasmettere cioè messaggi(audio) con onde elettromagnetiche attraverso lo spazio.
Alla fine dell’800, (1894) Marconi illustrando i suoi esperimenti, aveva chiesto al Ministro delle Poste Italiane un finanziamento per i suoi studi sulla telegrafia senza fili: non ebbe risposta alcuna: fu preso per visionario! Nonostante l’indifferente trattamento del governo italiano, (Nemo Profeta in Patria!), Marconi non rinunciò mai alla cittadinanza italiana a favore di quella inglese, malgrado le pressioni della madre irlandese, dei cugini, del padre e degli zii.
La grande intuizione di Marconi fu l’installazione di un “conduttore aereo”” o conduttore verticale”, come lui stesso li chiamava, cioè l’installazione di un traliccio verticale che trasmettesse il segnale radio: aveva inventato l’ANTENNA! Capì che c’era una stretta relazione fra l’altezza dell’antenna e la portata della trasmissione dei segnali (legge di Marconi). In parole povere, per superare una distanza di 50 km era sufficiente un’antenna alta circa 30 metri. Il 10 febbraio 1896, Marconi parte con la madre irlandese per l’Inghilterra dove, tramite parenti, riceve i finanziamenti necessari. A Poldhu, in Cornovaglia, installa un grande trasmettitore la cui antenna a ragnatela è alta 130 metri.
Marconi, appostatosi su una collina di St. John dell’isola di Terranova in Canadà, alle 12,30 del 12 dicembre 1901, appoggiando l’orecchio ad un rudimentale apparecchio radio ricevente, riusciva a captare nettamente i tre punti della lettera S del l’alfabeto Morse (SOS), lanciati da Poldhu in Cornovaglia, contea a sud ovest dell’Inghilterra, dall’altre parte dell’oceano Atlantico, a oltre 3600 km di distanza!! Quella fu la prova che le radio trasmissioni erano in grado di superare l’ostacolo della curvatura terrestre: era nata la RADIO! Nel 1904 ricevette la laurea “Honoris Causa” in Ingegneria dalla Scuola di Applicazione in Ingegneria di Bologna (sua città natale!)
Il 10 dicembre 1909 gli venne conferito a Stoccolma, il premio Nobel per la Fisica. In tale occasione Marconi affermò: ”Debbo dire che non ho mai studiato in modo regolare la fisica e l’elettrotecnica, per quanto fin da ragazzo, abbia nutrito il più vivo interesse per questi argomenti”. Il riconoscimento più importante, gli arrivò nell’aprile del 1912 dai 706 superstiti del naufragio del Titanic, grazie agli SOS lanciati incessantemente dal suo telegrafo senza fili e raccolti dal piroscafo Carpathia. I passeggeri del Titanic erano 2200, ne morirono circa 1500 e si salvarono grazie all’invenzione del telegrafo senza fili di Marconi 706 persone. Il 12 febbraio 1931, Marconi inaugurò la Radio Vaticana, Pio XI pronunciò in latino il 1° Radiomessaggio in collegamento diretto con New York, Melbourne, Quebec e altre città del mondo.
Marconi morì il 20 Luglio 1937, a 63 anni, a Roma per una grave crisi cardiaca (quest’anno ricorre l’80° anniversario della sua morte!). Gli furono tributate onoranze funebri trionfali. All’annuncio della sua morte, tutte le stazioni Radio trasmittenti del mondo tacquero per un minuto!
Gli furono conferite 16 lauree “honoris causa”, di cui 2 in legge, 25 onorificenze di alto rango e 13 cittadinanze onorarie.
Oggi, grazie a Marconi, assistiamo all’installazione di numerosi e potenti ponti radio che fungono da riceventi e trasmittenti di segnali radio e video sfruttando la propagazione delle onde elettromagnetiche nello spazio.
Scrisse:” LE MIE INVENZIONI SONO PER SALVARE L’UMANITA’, NON PER DISTRUGGERLA”
Siamo garti pertanto a Guglielmo Marconi nell’era della televisione, dei cellulari, dell’Internet, cioè in piena tecnologia che unisce, rinsalda e riscalda i rapporti umani.
Con perenne gratitudine, Grazie GUGLIELMO!
Augusta 20 Aprile 2017
Felice Morana. (altri incontri con il Dott. Felice Morana)