cannava_stress_0Pubblichiamo una sintesi della lezione, tenuta giovedì 15 gennaio 2015, dal tema “Stress e risvolti Psicosomatici.” dal Dott. Salvo Cannavà.

 

 

Cos’è lo «stress»?, Cosa significa essere «stressato»?, Chi è «stressato»? Conseguenze e Rimedi.

Cosa indica il termine «Stress»?

cannava_stress_1cannava_stress_4Secondo il Dizionario Grolier: «Termine generico che indica una azione violentemente perturbatrice dell’equilibrio di un organismo e che supera i suoi normali poteri di resistenza»

Secondo il Dizionario di Psicologia Lucarini: «Ogni forza che, quando applicata ad un sistema, ne causa significative modificazioni di forma; di solito nel senso di una deformazione o di una distorsione. Il termine viene usato in relazione a forze e pressioni fisiche, psicologiche e sociali. In questo caso «stress» indica una causa; e cioè l’antecedente di un effetto».

O anche: «Uno stato di tensione psicologica prodotta da quelle forze o pressioni a cui si riferisce il significato. In questo caso, «Stress», indica un effetto, e cioè il risultato di altre pressioni».

O più semplicemente: «Lo Stress è poligenetica obliterazione dell’io cosciente che si infutura nell’archetipo prodotto dell’antropologia umana»  …… chiaro no?

Il fatto è che non riusciamo a definire con termini inequivocabili lo «Stress». Piuttosto, ne conosciamo e ne subiamo gli effetti; spesso, senza riuscire a determinare con esattezza gli «agenti stressori»

Cosa significa «essere stressato»? «Sentirsi affaticato; «sentirsi vittima di stress»; «somatizzare lo stress»; «non riuscire a ritrovare il giusto equilibrio e serenità mentale, o tono psico/fisico»; «cadere nella trappola dell’abulia, dell’inedia o dell’aggressività gratuita».

Chi è «stressato»? Chiunque, figlio del XX Secolo, e lo saranno ancor più i figli del XXI Secolo!!!

E’ stressato colui che non riesce a difendersi adeguatamente dagli imput esterni, agenti stressori, appunto; e si lascia condizionare dal mondo esterno, non trovando appropriate difese nel proprio mondo interiore: autostima, fiducia in se stesso e autoconsiderazione del proprio valore.

Tralasciando, per il momento, le innumerevoli concause di stress «stimoli plurifattoriali», primo effetto dello stress è la variazione e l’instabilità dell’Umore. Ma, recitando testualmente ciò che diceva J. Delay, diremo che "l'umore è quella disposizione affettiva fondamentale, ricca di tutte le istanze emotive ed istintuali, che dà a ciascuno stato d'animo, una tonalità gradevole o sgradevole, oscillando fra gli estremi del dolore e del piacere". E’ lapalissiano che lo stato d'animo influenzi anche il comportamento, ergo, per sottolineare l'importanza di questo legame, faremo riferimento a quante volte sbalzi d'umore o mutamenti dello stato d'animo sono legati a particolari condizioni di stress psichico o fisico.

La vita stessa: affetti, lavoro, desideri, fobie e tant'altro, è generatrice di stress. Esperienze condotte da vari ricercatori, hanno condotto alla conclusione che lo stress produce molteplici modificazioni biochimiche nell'organismo umano.

Lo stress può alterare, ad esempio, anche la liberazione degli ormoni propri della preipofisi; e cioè: "ACTH« (ormone che stimola la produzione di cortisolo, un ormone steroideo fondamentale per la regolazione del metabolismo del glucosio, delle proteine e dei lipidi, per la soppressione della risposta immunitaria e per la regolazione della pressione arteriosa), ecc.;

"TSH» (ormone che costituisce solo una parte del complesso meccanismo di regolazione sanguigna dei due ormoni tiroidei: il T4 (tiroxina) e il T3 (triiodotironina); "LH» (ormone luteinizzante, è una gonadotropina adenoipofisiaria, ovvero un ormone secreto dall’adenoipofisi che ha la funzione di regolare le gonadi); "FSH» (ormone follicolo - stimolante, conosciuto anche come follitropina, è un ormone sintetizzato dall’adenoipofisi che ha la funzione di stimolare l’ovulazione nella donna e la spermatogenesi, formazione di nuovi spermatozoi, nell’uomo); ecc. ….

Negli ultimi anni vari studi hanno portato alla conclusione che sistema nervoso centrale e sistema endocrino si influenzano reciprocamente e ciò prelude un'ulteriore organizzazione integrativa dell'ipotesi secondo cui tra l'encefalo e sistema endocrino intercorrono attività peculiari.

Da alcune mie ricerche di svariati anni fa, si evince, ad esempio, un nesso tra turbe psico - organiche e ridotta tollerabilità all'uso delle lenti a contatto. Secchezza oculare. Iperemia congiuntivale. Fotofobia. Maggiore esposizione a fenomeni flogistici a carico della congiuntiva. Comparsa di orzaioli ricorrenti. E via dicendo. Unitamente a variazione della soglia di sensibilità (es. al dolore, alla disponibilità verso gli altri, ecc.). Ovvero, quel fenomeno soggettivo biochimico connesso con la struttura fisica. Ad esempio: chi non ha osservato la maggiore sensibilità o recettività della donna, a qualsivoglia stimolo esterno, durante la fase premestruale o nell’incipiente menopausa? Ipereccitabilità, insofferenza, tensione, nervosismo, mutamenti d'umore, ecc. ecc.

Lo stress, può accelerare o inibire taluni dei sopracitati fenomeni.

Il rapporto psico-organico nel corpo umano; ci porta a considerare anche che sodio e potassio sono essenziali per l'assunzione ed il deposito di ADRENALINA e NORADRENALINA

Questi due ormoni intervengono nella reazione adrenergica chiamata "FIGHT OR FLIGHT", ovvero combatti o scappa. Com'è intuibile dal suo nome, tale reazione ha  lo scopo di preparare l'organismo ad uno sforzo psicofisico importante in tempi brevi. Questi equilibri possono essere sconvolti in varie psicosi da stress, soprattutto se forieri di problematica depressiva, rilevate in numero così cospicuo nel ventunesimo secolo.

L’ADRENALINA aumenta la gittata cardiaca; aumenta la pressione arteriosa sistolica; diminuisce la pressione arteriosa diastolica; aumenta il flusso ematico muscolare; aumenta il flusso ematico renale e cutaneo; produce vasocostrizione periferica; vasodilatazione nei distretti epatico e muscolare; aumento del metabolismo; dilatazione bronchiolare; aumento della vigilanza, ecc.

La NORADRENALINA aumenta anch’essa la gittata cardiaca; aumenta le resistenze periferiche totali; aumenta la pressione arteriosa; aumenta il flusso coronarico.

La serotonina si trova nelle cellule del cervello e dell'intestino e nelle piastrine del nostro sangue. Quando le pareti dei vasi sanguigni sono danneggiate, la serotonina viene rilasciata dalle piastrine per dare luogo ad una costrizione dei vasi sanguigni e prevenire l'emorragia. Nel tessuto intestinale agisce come stimolante della peristalsi (contrazione della muscolatura liscia). La maggior parte delle persone, probabilmente, ha più familiarità con la proprietà della serotonina di agire sul cervello come un neurotrasmettitore (aiuta la trasmissione degli impulsi nervosi tra le sinapsi). Queste numerose funzioni rendono la serotonina molto importante per tutti i sistemi del corpo umano e la sua carenza comporta disturbi dell'umore, un difettoso controllo dell'appetito, la sindrome premestruale, autismo, disturbi alimentari, la fibromialgia, dolore in caso di emicrania, e altri disturbi. Una parte di serotonina viene convertita dalla nostra ghiandola pineale in melatonina, l'ormone che controlla il ciclo del sonno. Così, la carenza di serotonina è legata anche alla insonnia e altri disturbi del sonno.

Nelle sindromi depressive  da stress, specie in quelle di natura distemica, prodotte cioè da un disturbo primario dell'affettività, che fa oscillare l'umore (personalità cicloide), ma che può precipitare nella patologia maniaco - depressiva, è stata riscontrata ritensione transitoria di sodio, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ecc., scomparse con la remissione della sindrome.

Richiamiamo all'attenzione il presupposto per cui le basi dello stress possono essere biologiche e psicosociali, congiunte o no tra loro. Immaginiamo perciò di vedere il classico serpente che si morde la coda: un'insoddisfazione, un modo di non accettarsi (fisicamente o socialmente), l’età, ecc. sono elementi che innescano lo stress emozionale; questo può provocare una malattia psicosomatica e ciò porta ulteriore stress ed ipereccitabilità.

Possiamo stressarci in adempimento di compiti difficili, ma anche in attesa di svariati eventi (lavoro, nascita, lutti, esami, interventi chirurgici, innamoramento, ecc.), in preparazione ad un evento agonistico, negli stress termici o di umidità, nell'espletamento di lavori ripetitivi e poco gratificanti, insoddisfazione per la propria condizione o posizione sociale, mancata realizzazione del proprio io o delle proprie aspettative e tant'altro ancora.

Lo stress, in soggetti con carattere poco duttile e plasmabile, od in soggetti "a rischio", può comportare l'insorgere di malattie psicosomatiche che possono riguardare il fegato, vasi sanguigni, pelle, reni, occhi, metabolismo dei lipidi (colesterolo, trigliceridi), ecc. Aggiungiamo a quanto detto finora che nel nostro cervello esiste un sistema di elaborazione delle informazioni che consta di oltre 150 miliardi di cellule nervose, capaci di percezioni, movimenti, elaborazioni del pensiero, delle sensazioni, ecc.

L'interazione tra sistema nervoso ed endocrino è alla base del nostro comportamento, del rendimento e del "BENESSERE" dell'individuo. Sottoporsi a un test psicologico può essere d'aiuto a comprendere le proprie condizioni psicologiche, lo stato d'animo; può dare indicazioni di massima sullo stato psicofisico generale e su eventuali rischi di problematiche psicosomatiche.

Lo stress può alterare i valori di Colesterolo e trigliceridi. Il colesterolo ed i trigliceridi sono grassi (in linguaggio medico si chiamano lipidi o lipoproteine) che circolano normalmente nel sangue. Ma quando la quantità di questi lipidi aumenta al di là dei valori considerati normali (analisi fatta a digiuno con prelievo del sangue), si entra in una fase di rischio che, a lungo andare, può produrre danni gravi alla salute.

Sia l'aumento dei valori di colesterolo (quello cattivo, cioè l'LDL, il colesterolo di bassa densità che si trova nei grassi animali e non in quelli vegetali, nè nel pesce), sia quello dei valori dei trigliceridi, possono produrre arteriosclerosi e/o malattie cardiovascolari che vanno dall'ischemia all'infarto del miocardio, all'ictus.

Trigliceridi:

  • valori ottimali <200 mg/dl
  • valori  elevati >1000 mg/dl

colesterolo totale

  • valori ottimali <200 mg/dl
  • valori elevati >240 mg/dl

colesterolo buono HDL

  • >35 mg/dl

colesterolo cattivo LDL

  •  <130 mg/dl
  • valori elevati >160 mg/dl

Non sempre la causa del colesterolo alto risiede nella alimentazione sbagliata, ma anche lo stress,  può incidere da un giorno all'altro sui livelli alti del colesterolo nel sangue. E sembra che determinante sia il ruolo della noradrenalina in eccesso che crea fluttuazioni nel sistema nervoso. Infatti da recenti studi, sembra che ci sia una relazione tra stress e cardiopatie ed alti livelli di colesterolo, sembra infatti che la noradrenalina che aumenta in fase di stress riduca la capacità del fegato di metabolizzare il colesterolo presente nel nostro organismo.

Gli ormoni che le surreni producono in più quando siamo sotto stress come la noradrenalina, la adrenalina e il cortisolo, aumentano la lipolisi; ovvero aumenta la mobilità dei grassi dal tessuto adiposo e quindi bisogna fare attenzione se si è a rischio e se si sta troppo a lungo sotto tensione.

Lo stress mentale è ormai considerato acerrimo nemico della salute psico-fisica perché, non solo può ledere la funzione nervosa, ma indebolisce il sistema immunitario e stimola stati infiammatori; che a loro volta rendono suscettibili anche a malattie cardiovascolari. Buona cosa sarebbe cercare aiuto con ginnastica dolce, rilassamento con meditazione, training autogeno oppure dedicare del tempo alla cura di se stessi con hobby, corsi UNITRE o passeggiate distensive. In definitiva quello che manca tanto al giorno d’oggi è solo la voglia ed il tempo: tempo per curarsi, per amarsi, e tempo per vivere una vita propria.

Alcuni rimedi naturali o naturopatici, quali l’impiego di piccoli magneti al lobo auricolare, digitopressione, cromoterapia, aromaterapia, piramidologia, vari tipi di training autogeno (tra cui: consapevolezza corporea, visualizzazione fantastica, ecc.) byo feedback, e altri ancora, possono rappresentare anche un valido aiuto nel trattamento e nella prevenzione dell’ipercolesterolemia, ipergliceridemia ed in genere di tutte quelle disfunzioni da dismetaboliosmo neurormonale e legate alla sfera psicosomatica.

Da non trascurare che queste alterazioni metaboliche possono essere responsabili di cefalea, sensazione di spossatezza, disturbi del sonno, calo della libido, abulia, irritabilità, suscettibilità, riduzione delle difese immunitarie, ecc. Non è mai tempo perso, il tempo che si dedica alla cura della mente, attraverso la cura del corpo, all’esterno ed all’interno di esso.

Stress da lavoro e sedentarietà. Questi sarebbero i due principali nemici per il cuore delle donne italiane. L’88-89% delle donne over quaranta del Nord Italia soffre lo stress lavorativo, mentre nel Sud Italia e nelle Isole il principale nemico è la sedentarietà: quasi una donna su due dichiara infatti di non fare alcun tipo di attività fisica. Secondo molte indagini recenti lo stress pesa di più superati i cinquanta. La percentuale di donne che dichiara di trovare molto o abbastanza stressante la propria attività lavorativa passa dal 73% registrato tra le under cinquanta al 91% fra le over.

Da una parte la stanchezza si sente di più e dall’altra gli impegni non tendono a diminuire con l’avanzare dell’età. Dall’indagine emerge anche che l’attenzione alla salute cali proprio dopo i cinquanta anni, quando invece l'organismo femminile attraversa una fase delicata. Le donne che si prendono cura di sé in maniera adeguata sono l'85% delle under 50, contro il 75% delle over.

Cala anche la percentuale di attività fisica: si passa dal 67% al 55%. Solo l'11,5% delle over 50 misura il proprio girovita, il 20% tiene d'occhio la pressione arteriosa, il 18% si preoccupa di monitorare con frequenza i livelli di colesterolo e di glicemia a digiuno.

L'angina pectoris è una seria sindrome clinica causata da un'ischemia miocardica a carattere transitorio, circa 15', ciò sta a significare che, per un ridotto periodo di tempo, generalmente pochi minuti, si ha una riduzione del flusso sanguigno al muscolo cardiaco. L'attacco anginoso non provoca mai un danno miocardico a carattere permanente proprio a motivo della breve durata della diminuzione del flusso. La sintomatologia caratteristica dell'angina pectoris è il dolore retrosternale costrittivo e oppressivo che si accompagna alla sensazione di mancanza del respiro.

Frequenti sono le irradiazioni del dolore al braccio sinistro, alle scapole, alla mandibola o alla bocca dello stomaco o si irradiano verso il collo con senso di chiusura delle vie respiratori e soffocamento. Spesso il fattore scatenante è un'attività che ha comportato un aumento dell'attività cinetica del cuore e della velocità del flusso sanguigno all'interno delle arterie coronariche: STRESS.

Lo STRESS come fattore potenzialmente catalizzante di sindromi cardio circolatorie. Lo stress, in maniera subdola ed asintomatica, produce una alterazione del metabolismo neuro ormonale, soprattutto nell’asse ipotalamo ipofisario. Tra i vari elementi che possono essere caratterizzati da dismetabolismi a vario titolo troviamo, tra l’altro, anche la Vasopressina. Un neuro ormone in grado di influenzare la permeabilità e flessibilità dei vasi sanguigni e la ritenzione idrica dei reni. Potendo agire anche, indirettamente, sulla pressione ematica.

Lo stress, tra l’altro può comportare spasmi neuromuscolari, dai quali il nostro cuore non è esente. Tali da portare anche all’infarto del miocardio o, se accoppiato al fumo, anche forme ipossiche gravi (forte carenza di ossigeno) che comporteranno lancinanti dolori al petto (angina pectoris) e potenziale rialzo pressorio ed aritmia cardiaca.

Stress lavoro correlato. Lo stress correlato al lavoro si manifesta ogni qual volta ad un individuo viene richiesto di compiere un lavoro superiore alle sue stesse capacità di svolgerlo. Sia in ambito professionale, imprenditoriale, artigianale, terziario o altro, che nel lavoro domestico. Troppo spesso vilipeso e sottovalutato. Lo stress in se non è una malattia, ma può essere l’elemento catalizzatore, scatenante, di problemi di salute (psicosomatici): sia fisica che mentale.

Ad esempio nevrosi, depressioni, aritmie cardiache, infarto, spasmi neuromuscolari, disturbi epatici, renali e gastrointestinali, urogenitali, emicranie, cefalee, disturbi del sistema visivo (miopia psicosomatica, fotofobia, astenopia, deficit oculomotori, disturbi fusionali, glaucoma, ipossia retinica, orzaioli, calazi, diplopia fusionale, congiuntiviti, disturbi della lacrimazione, ecc.), dismetabolismi del sistema endocrino, disturbi della crescita e della senilità, disturbi respiratori, del sonno e dell’equilibrio, dermatiti ed eruzioni cutanee, alopecia, micosi, fragilità delle unghia. E ancora, anoressia, bulimia. Disturbi relazionali e della comunicazione, aggressività, istinti autolesionistici (fino ad arrivare al suicidio), insoddisfazione, inedia, abulia, colpevolizzazione ed autocolpevolizzazione, e via dicendo ……..

Lo stress può anche inficiare l’azione di taluni farmaci o rallentarne l’azione; alterare il decorso di una malattia già esistente; favorire lo sviluppo di una patologia latente; inibire le difese immunitarie; favorire la comparsa di sintomi di una determinata malattia, pur in assenza della patologia stessa, per reazione emotiva riflessa.

Come difendersi dallo stress? Premesso che lo stress può colpire chiunque, a qualunque età: il bambino delle elementari, che lamenta disturbi gastroenterici al pensiero di andare a scuola o, l’universitaria/o che soffre di iperidrosi sotto esami o difronte ad una ragazza/o; il professionista che si presenta ad un colloquio di lavoro; il nonno che va a prendere il nipotino all’asilo; la massaia che porta avanti il menage e l’economia della casa; il giovane in cerca di lavoro o l’adulto che teme di perderlo, ecc. ecc.

Apparentemente non vi è modo di sfuggire allo stress. Insito nella vita e nel comportamento di tutti noi. Esiste lo stress positivo, dato da gioie, da eventi piacevoli e, purtroppo, gli fa da contrappunto lo stress negativo, dato dagli ostacoli che incontriamo lungo la nostra vita. Ma, in effetti, un sistema per «gestire» lo stress c’è. O meglio, ci sono più sistemi: avere maggiore consapevolezza delle proprie capacità di affrontare gli eventi della vita; avere più fiducia nelle proprie doti e virtù per «superare» gli ostacoli della vita; avere più autostima e consapevole coscienza del proprio operato; non pensare ad eventuali fallimenti, ma a come risollevarsi: ad un futuro più roseo e percorribile; Essere consci che, a volte, il successo degli altri non è un nostro demerito ma reale valore altrui; rammaricarsi, incolpare la sfortuna o altro non sono mai serviti a nulla. Mettersi in discussione ed affrontare la vita a muso duro, questo può essere costruttivo ed efficacemente risolutivo. Abbattersi o recriminare o autocommiserarsi mai!!!

Prima regola per combattere e neutralizzare lo stress, dunque, è migliorare il rapporto con se stessi, prima ancora che con gli altri. Se ci attribuiamo uno scarso valore ……..…. non possiamo aspettarci che altri, gratuitamente, ci possano apprezzare più di quanto non facciamo noi stessi

Seconda regola: non pensare, a priori, che non possiamo farcela perché l’ostacolo è troppo arduo da superare o perché gli altri sono migliori. Intanto cimentiamoci nell’impresa, poi si vedrà. E’ senza dubbio più gratificante un insuccesso in una impresa difficile che un successo effimero in qualcosa di futile e banale …… Come insegniamo ad un nipotino ad andare in bicicletta …. impariamo a rialzarci da soli ….

Terza regola: prima di desistere, prima di stressarci a scatola chiusa, proviamo ad analizzare meglio tutti i dati di un problema. A volte la soluzione è vicinissima a noi, ma ci facciamo prendere dal panico e non ce ne accorgiamo ……. Mettiamoci alla prova, con fiducia e pensando positivamente, puntando sulle nostre abilità e nella possibilità di farcela. Crediamoci fino in fondo, anche a dispetto di tutto e di tutti!

Come dice uno spot pubblicitario famoso: «Noi valiamo!!!»

cannava_stress_3cannava_stress_5Se, nonostante tutto, lo stress si è impadronito di noi, allora è arrivato il momento di provare a sconfiggerlo anche facendo del training autogeno (consapevolezza corporea, respirazione cromatica, visualizzazione fantastica, grounding, Yoga, ecc.), socializzando con altri (esempio UNITRE), dedicandosi a vecchi e nuovi hobbies, facendo dell’attività fisica: ginnastica dolce, passeggiate, riscoprendo il bello dell’indipendenza e dell’autonomia gestionale e tant’altro ancora. Ma una cura infallibile è lasciarsi circondare dagli affetti più cari, magari proponendoci in prima persona ……….

Grazie  per  la Vostra cortese  e  paziente attenzione.

Salvo Cannavà

(Altre lezioni del Dott. Salvo Cannavà)



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