20 Febbraio 2016
Lunedì 18 gennaio 2016 ho tenuto il primo dei due incontri in programma. L’intento del mio conversare in aula con i nostri soci e miei compagni di classe, sul tema indicato, origina dal desiderio di contribuire, a fare riflettere loro sull’utilità personale e sociale di vivere, nella quotidianità, anche il terzo dei valori fondanti dell’associazione: il valore “Umanità”.
Partendo dal presupposto che ciascuno di noi, pur ormai facente parte della “terza età”, può sempre migliorare l’arte del suo vivere quotidiano, con dette conversazioni, ho inteso fornire degli spunti di riflessioni che possono indurre a modificare o valutare, in maniera diversa e migliorativa, il proprio approccio con la quotidianità per vivere meglio.
Quale pro-memoria per i soci, e a motivo di sprone per i lettori del nostro sito, evidenzio la traccia dei suggerimenti forniti nell’indicata conversazione.
“ Per migliorare l’arte del nostro vivere quotidiano, per stare meglio, per vivere meglio”
E’ necessario:
- Riconciliarsi con noi stessi per vivere in pace. Molte persone non vivono conciliate con se stesse, ma travagliate, scontente di sé e del mondo intero, in costante atteggiamento di protesta. Non vivono il presente, fuggono da se stesse per rifugiarsi nelle loro illusioni. E così si lasciano sfuggire la vita.
- Riconciliarsi con se stesso significa: ristabilire la pace con se stessi, riconciliarsi con la propria storia personale.
- Spesso nel nostro intimo c'è molta ribellione contro la vita così com'è, contro di noi e contro il modo in cui siamo configurati. Motivo di questa mancanza di riconciliazione è il costante confronto con gli altri. Riconciliarmi con me stesso vuol dire che rinuncio ad ogni confronto.
- Riconciliazione significa essere in contatto con se stessi. Se io sono in contatto con me stesso, non ho assolutamente bisogno di confronto.
- Non possiamo riconciliarci se reprimiamo le ferite. Proibirsi queste sensazioni non aiuta ad andare avanti. La riconciliazione è il messaggio fondamentale di Gesù Cristo: riconciliazione reciproca, riconciliazione con Dio e riconciliazione dell'essere umano con se stesso.
Nel contesto della conversazione ho anche commentato i contenuti di una pagina sulla pace individuale scritta dal defunto dall’Arcivescovo don Tonino Bello, dal titolo “La pace come cammino e, per giunta, in salita”.
In definitiva quanto detto fin quì serve per vivere meglio.
E’ da saggi non sprecare la vita amareggiandosi e vivendo in disarmonia con se stessi.
Vivendo in pace con se stessi si affrontano meglio i periodi bui o tristi che la vita sempre presenta.
Mi auguro che sia riuscito a trasmettervi la convinzione che la pace non è un dato di fatto, ma una conquista.
Aggiungerei ancora che potremmo “riconciliarci meglio con noi stessi e vivere in pace” se comprendiamo bene il vero valore della vita e la gioia che essa può darci.
Circa tale valore, ascoltiamo il regalo che papa Francesco ha fatto all’umanità intera e a ciascuno di noi, per il futuro dei nostri anni, con il bellissimo discorso augurale di fine anno 2015. (leggi il discorso)
G. Caramagno – pres. Unitre Augusta