giovanni_tessera_2Ringrazio l’Unitre e il presidente Caramagno per l’opportunità di ricordare e condividere le emozioni maturate quest’estate durante il  viaggio, che ho compiuto con due miei amici, verso il “Cammino di Santiago”.

 

CAMMINO DI SANTIAGO: LA VIA DELLE STELLE.

Cos’è il cammino di Santiago?

E’ un’antica via di pellegrinaggio la cui meta è la cattedrale di Santiago de Compostela nel nord ovest della Spagna dove sono custoditi i resti dell’apostolo.

Chi era Santiago?

Santiago il maggiore era un apostolo di Gesu’. Dopo la morte di Gesù andò nel nord della Spagna per evangelizzare quel territorio.

Il risultato fu un insuccesso e nel 40 d.c. fece ritorno a Gerusalemme dove, quattro anni dopo, Erode Agrippa lo fece imprigionare e decapitare.

spinali_santiago_1Per volere dell’apostolo Giacomo i suoi seguaci raccolgono i resti e li mettono su una barca di pietra, che guidata da un angelo attraversando il mediterraneo e l’atlantico approda vicino Capo Finisterre.

Altri seguaci mettono i resti su un carro trainato da buoi e quando i buoi si fermano seppelliscono i resti, dove si trovano  attualmente sotto l’altare maggiore della cattedrale di Santiago de Compostela.

Dopo la sepoltura si perdono le tracce del sepolcro e nel 813 d.c. un eremita di nome Pelayo vede che dal cielo alcune stelle segnano un campo e dopo tre giorni un angelo in sogno gli indica che in quel campo ci sono i resti dell’apostolo.

Pelayo avvisa il vescovo  che comunica al Papa l’avvenuto ritrovamento del sepolcro.

Nel campo della stella, Compostela, nascerà un piccolo villaggio oggi è una cittadina di 100 mila abitanti  “Santiago de Compostela”.

Il cammino di Santiago è ritornato in auge verso la fine degli anni ’80, quando Papa Giovanni Paolo II ha percorso il cammino  ed anche  per la pubblicazione del libro di Paolo Coelho “Il cammino di Santiago”, libro tradotto in tante lingue .

Quest’estate il 6 luglio con volo Alitalia partendo da Catania siamo arrivati a Barcellona e con una macchina a noleggio a Pamplona, tappa obbligata dei pellegrini perché dal 6 al 14 luglio si festeggia San Firmino e l’encierro, la corsa dei tori.

La festa è diventata famosa nel mondo per merito del libro”Fiesta”scritto da Ernest Hemingway.

Oggi questa festa è considerata  una delle  tre piu’ belle  e popolari feste del mondo.

Dopo questa prima tappa siamo arrivati a Lugo da dove iniziamo il nostro cammino.

Nella cattedrale di Lugo prendiamo la credenziale che è una specie di passaporto per accedere negli ostelli dei pellegrini e per dimostrare attraverso i bolli delle tappe che abbiamo superato i 100 km per poter  ottenere la Compostela, il riconoscimento dell’avvenuto cammino.

Le vie da percorrere sono segnate da frecce di colore giallo e da conchiglie gialle stilizzate su pietra miliare.

Le tappe del nostro cammino sono  state :Ponte Ferreira, Melide, Arzùa, Monte do Gozo, Santiago.

Dopo essere arrivati a Santiago de Compostela alla messa di mezzogiorno abbiamo assistito alla tradizionale oscillazione del botafumeiro, incensiere che serve per purificare le anime dei pellegrini.

L’indomani siamo partiti per Finisterre: la fine della terra, considerata fino al medioevo l’ultimo lembo di terra conosciuta dell’Europa continentale.

spinali_santiago_2Ci siamo bagnati nelle acque del mare, buttato i bastoni, bruciato un indumento, raccolto conchiglie a testimonianza della meta raggiunta, così come facevano i pellegrini nel medioevo.

Finisterre “la costa della morte” era per gli antichi il tratto finale, il limite di un itinerario segnato in cielo dalla via lattea, un luogo mitico e simbolico.

Cosa spinge oggi il pellegrino al cammino?

Molte sono le motivazioni: la ricerca di un senso della vita, misurarsi in un impresa fisica enorme, raggiungere la felicità  per aver  superato un limite, essere a contatto con la natura e riscoprire sensi  oramai atrofizzati dalla società moderna e tanti  altri ancora.

Per finire aggiungo: il cammino non si cammina ma si vive e la porta è aperta a tutti.

E a tutti auguro  BUEN CAMINO.                        

                                                                                                            Giovanni Spinali.

Queste sono le foto del Cammino di Santiago



Commenti 

 
#4 Giovanni Spinali 2012-12-23 22:37
Buona sera a tutti, io mi chiamo Francesco, il figlio di Giovanni e prendo in prestito il suo account per scrivere un commento.
Sono stato decisamente molto colpito dal coraggio e dalla determinazione di mio papà nell'affrontare questa sfida contro gli Elementi, il tempo, la stanchezza e non da ultimo Se stesso.
Nel venire a conoscere il motivo della sua ispirazione nel compiere il "Camino", mi ha profondamente commosso e mi ha certamente dato una ulteriore spinta e coraggio ad andare avanti spedito verso i miei progetti di vita.
Colgo anche occasione di questo spazio per dire al mio papà che lo voglio molto bene e che è sempre stato un modello di vita per me.

Cordialmente, Francesco
 
 
#3 Tania Tudisco 2012-11-24 22:04
Bravo Giovanni, chiaro, conciso, completo, proprio come un esperto docente, ma sopratutto, ci hai messo il cuore, cosa non sempre facile. Complimenti ancora, con affetto,Tania.
 
 
#2 Presidente 2012-11-24 10:52
Carissimo Giovanni, ti ringrazio e mi complimento per quanto ci hai regalato,nell'incontro in aula e con il tuo scritto, circa il tuo "camino verso Santiago" di 150 Km. Ti ringrazio anche del relativo servzio fotografico da te effettuato. Ho molto apprezzato la tua esposizione e la semplicità con la quale hai voluto condividerci delle tue motivazioni profonde che ti hanno spinto al sacrificio a piedi del lungo percorso.
Avere accettato il mio invito a tenere l'incontro circa questa tua esperienza di vita, contribuisce alla crescita umana di noi tuoi ascoltatori e altresì a farti conoscere di più da noi tutti compagni di scuola Unitre.
Cordialmente, Pippo
 
 
#1 Franca Morana 2012-11-24 10:33
complimenti vivissimi a te Giovanni. Sei stato molto esaustivo e mi hai commosso molto quando hai avuto l'umiltà di esprimere le motivazioni che ti hanno spinto ad abbracciare questa esperienza. Mi sono rivista in te per le tante volte che sono stata a Lourdes in servizio agli ammalati e dedicando ogni volta il viaggio ai miei figli. Io credo che è bene lanciare questi semi a chi ti ascolta e forse un giorno fruttificherann o. Ciao un abbraccio franca c.
 

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