22 Febbraio 2012
Nell’ambito della rubrica “L’Unitre, la Città e il nostro Sito”, così come abbiamo già iniziato a fare per i Licei “Megara”, particolare attenzione daremo, come diffusori di cultura, alle attività extra didattiche dell’Istituto sopra indicato, soffermandoci ai Piani di Offerta Formativi (P.O.F.).
Il P.O.F. - Piano Offerta Formativa - del 2° Istituto Superiore di Augusta, denominato “ 2° Istituto di Istruzione Superiore Secondaria G. Arangio Ruiz ”, elaborato dal Collegio dei Docenti, sulla base degli indirizzi generali definiti dal Consiglio d’Istituto, che ne ha deliberato l’adozione, sottende un preciso progetto educativo e scaturisce da alcune direttrici fondamentali
- la prima riguarda la selezione degli obiettivi che la scuola vuole intenzionalmente perseguire; obiettivi efficaci, misurabili e valutabili, congruenti con la realtà economica, sociale e culturale del territorio. In tal senso sono stati rivisti i profili formativi e professionali e ridefiniti in termini di conoscenze e competenze attese alla fine del curricolo. La scuola dell’autonomia è quella che intenzionalmente opera delle scelte educative, secondo precisi modelli e scopi.
- La seconda direttrice si riferisce proprio alla scelta dei curricoli, dei modelli ai quali ispirarsi. Si è giunti alla conclusione che è necessario definire un curricolo centrato su punti focali - core curriculum - organizzato intorno ai quattro assi culturali, definiti dal Documento Tecnico del 30 luglio 2007, congruenti con le Raccomandazioni della Commissione e del Consiglio dell’U.E . Per questo sono stati definiti i cosiddetti saperi minimi, dettagliando concretamente cosa l’alunno deve conoscere e saper fare, quali capacità, abilità , competenze e atteggiamenti deve acquisire ed organizzando percorsi modulari interattivi. La programmazione di inizio anno ha fatto riferimento a queste indicazioni fondamentali per tradurre in pratica didattica il concetto di autonomia.
- La terza riguarda la prevenzione e la riduzione della dispersione scolastica mediante una progettazione capillare che coinvolge le rete scolastica nel suo complesso e le Istituzioni presenti sul territorio, finalizzata alla piena attuazione della legge 27/12/2006
- La quarta si fonda sulla consapevolezza delle grandi trasformazioni che investono la società moderna ed il mondo della formazione e del lavoro, in relazione ai quali l’offerta formativa deve essere sempre più versatile e qualificata. Per questo la scuola intende creare un canale privilegiato con l’università, ed in particolare con le facoltà di Chimica, Fisica, Matematica, Economia ed Ingegneria, attraverso l’attivazione di convenzioni che consentiranno agli studenti di partecipare a “corsi universitari”, già nel corso degli ultimi due anni di studio. Ed è in qusta logica che opera il Piano Integrato, relativo ai Fondi Strutturali, finalizzato al miglioramento delle competenze didattico- metodologiche, dei sistemi di apprendimento, nonché delle competenze sociali e civiche. I progetti presentati rispondono pienamente ai bisogni dell’utenza emersi dalle attività di monitoraggio.
- La quinta, infine, si prefigge di ottimizzare l’offerta formativa, in tutte le sue molteplici componenti, e di migliorare l’organizzazione e la qualità dei servizi erogati, anche in relazione ai radicali cambiamenti introdotti dalla Riforma Gelmini.
Tutto ciò è realizzato nell’ambito di un tempo scuola flessibile, modulare, modificabile, che prevede, in via ordinaria, la riduzione dell’unità oraria, non coincidente con l’ora, per l’ampliamento dell’offerta formativa, nello specifico nelle classi dei settori tecnologico ed economico i cui quadri orari sono stati modificati - da 36 ore settimanali a 32 ore settimanali- e nelle classi prime del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, con l’introduzione di attività laboratoriali (lingue, matematica, informatica, educazione alla lettura, fisica, chimica, economia aziendale, etc. ) e, per le classi in prosecuzione- triennio Liceo Scientifico Tecnologico e quinte I.T.I.S ed I.T.C, di ritagliare entro gli spazi residui, corrispondenti al 9% del monte ore di ciascuna disciplina (artt. 8 e 12 DPR 275/1999; D.M. 28/12/2005;D.M. 13 giugno 2006 n. 47), un tempo di flessibilità da dedicare alle attività relative all’Area di Progetto, alle visite d’istruzione, ai laboratori pluridisciplinari, allo sport, al conseguimento del patentino per la guida dei ciclomotori, alle attività integrative, al recupero ed al potenziamento con la modalità dei corsi compatti e delle classi aperte, ed anche dell’autoformazione e della delocalizzazione didattica.
Ciascun docente, in relazione alla riduzione dell’unità oraria, avrà un tempo residuo da dedicare alla flessibilità pari 33 u.o. annuali da utilizzare per la realizzazione delle attività progettuali o per supplenze brevi.
La redazione