Antologia di pensieri e ricordi in prosa
Questa rubrica raccoglie gli scritti di prosa ricordi o racconti dei soci-alunni dell'Unitre.
23 Maggio 2015
Alcuni giorni fa ho assistito alle lezione della professoressa Gigli su Vitaliano Brancati. E’ stata la terza ed ultima lezione, ed è stata la più bella ed interessante della triade.
Ci ha parlato dei tre romanzi: Don Giovanni in Sicilia, il Bell’Antonio e Paolo il caldo. Questi trattano del cosiddetto gallismo; atteggiamento poco rispettoso verso le donne in auge nel meridione qualche anno fa.
Il Bell’Antonio è l’opera più illuminante ed importante. Vitaliano Brancati illustra uno spaccato della vita siciliana, ci porta a spasso per le vie di Catania, e ci immerge nel mondo ristretto e un po’ ottuso della Catania, e della Sicilia degli anni trenta.
I temi che egli toccava penso erano precoci per il periodo in cui era, ed egli è stato un antesignano rispetto agli uomini del suo tempo. Non è stato capito perché la società non era preparata, né pronta per certi argomenti come l’omosessualità, un vero e proprio tabù.
La trama del Bell’Antonio parla di un uomo bellissimo che tutti credevano un dongiovanni, diceria alimentata soprattutto dal padre, con uno stuolo di donne che lo rincorrevano; alla fin e si scoprirà che è omosessuale.
Però, non ci dobbiamo fermare, all’apparenza ma sondare lo stato d’animo e il suo pensiero. La sua opposizione al fascismo non fu diretta ma velatamente nascosta, ed egli si serviva dei libri per dichiarare la sua avversione tramite allegorie e metafore. Ebbe molte censure, per i suoi libri ed anche di conseguenza i suoi film.
Questo scrittore lo conoscevo soltanto per la sua fama; adesso invece come lo ha presentato la professoressa Gigli è diventato un amico senza più segreti. Da domani corro subito in libreria per acquistare il Bell’Antonio. Grazie, grazie tante professoressa!!
Angela Gulino