Antologia di pensieri e ricordi in prosa
Questa rubrica raccoglie gli scritti di prosa ricordi o racconti dei soci-alunni dell'Unitre.
14 Maggio 2017
Sull’onda emotiva della lettura della biografia di Pina Carriglio, la nostra socia Angela Gulino ha voluto inviare una lettera aperta all’autrice del libro.
Augusta 5 maggio 2017
Cara Pinuccia,
ho letto il tuo libro in due volte, però tutto d’un fiato. Sull’onda dell’emozione, ho buttato giù queste due righe.
Mai avrei immaginato che dietro la tua figura di donna così piccola, carina e perbene, tutta a modino, si celava un “Gigante” di tale fatta!
Una donna forte che la vita ha provato non una volta, cioè la mancanza della vista, quasi mi sembra la più terribile delle prove, ma due, tre, quattro tante e infinitamente volte sei stata provata dal dolore. Soprattutto la perdita della persona cara che ti stava vicino e si prendeva cura di te con tanto amore!
Ma qualcuno potrebbe obiettare: non è la sola, tutti, chi più chi meno veniamo travolti dal dolore nella vita. Sì è vero, ma nessuno ha avuto, e sfido chiunque, la tua reazione o per meglio dire la tua ripresa. Io per prima non avrei mai avuto la tua forza, la tua determinazione, la tua pervicacia!
Inoltre è proprio vero che Dio ti ha concesso una miriade di doni, fra cui la voce melodiosa, quasi per farsi perdonare della tua cecità. Oltre ai doni naturali, tu hai pure sfruttato quelli comuni a tutti noi mortali. Hai spaziato in tutti i campi, perfino hai fatto un corso di sub.
Questo libro porta a riflettere e a guardarsi dentro, così come ha commentato il nostro caro maestro di musica Accettullo che ha fatto la presentazione al libro.
Cara Pina, cercherò di far leggere questo libro ai miei nipoti, perché per me ormai è tardi per cimentarmi nelle varie attività in cui sono carente. Infatti dicevo: "io non ce la faccio! Basta!" E mollavo la presa, parlo del cucito, ricamo, la bicicletta ecc..
Però, ripeto, per i giovani è il momento di perseverare nello studio, principalmente, ma anche nelle attività manuali che non debbono essere disdegnate.
Con affetto,
Angela Gulino
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