Antologia di pensieri e ricordi in prosa
Questa rubrica raccoglie gli scritti di prosa ricordi o racconti dei soci-alunni dell'Unitre.
22 Dicembre 2014
Ogni periodo dell’anno, porta i suoi appuntamenti, ma il mese di dicembre, contiene tanti momenti belli che mentre scaldano il cuore, ci trasmettono messaggi di speranza e di amore … di cui abbiamo tanto bisogno.
E così l’Unitre, puntuale, ha vissuto il Natale “Nonni-nipoti” con i bambini della Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo “D.Costa”. (vedi le foto)
La nostra corale “G.Bellistrì”, magistralmente diretta dal socio Sig. Antonio Accettullo, ha regalato quei canti natalizi che accanto al bel presepe realizzato in collaborazione con la scuola e gli amici del Circolo sociale, hanno reso magica la presenza dei tantissimi bambini con le loro attente maestre.
Inoltre per trasmettere il messaggio del “dono”, alcuni Unitrini, vestiti ad hoc, hanno bene sceneggiato il racconto “Stellina e Menicuccio” mentre i bambini tra lo stupore e i loro applausi gioiosi, hanno accolto il significato rappresentato: c’è sempre qualcuno più povero e bisognoso da aiutare.
Uno scambio di lavori artigianali natalizi, creati dai bambini e dalle maestre, e da un nostro creativo socio Unitre, Sig. Carmelo Di Grande, ha sottolineato gli auguri più belli e più ricchi di gratitudine.
Come di consueto, attesa è stata anche la tombolata di Natale svoltasi presso l’Aula Magna dell’ITIS. E come è vero che si torna bambini, un sorriso comune serpeggiava tra i nostri soci, applicati su quelle cartellette dalle verdi finestrelle, pronti a gridare: ambo … terno … quaterna …. mentre il nostro socio Alessandro D’Oscini, come sempre perspicace e umorista, conduceva alla grande la serata tra battute, tombole e tombolini, assicurando due ore di spensierata ironia per inseguire quel premio così bene incartato e … conquistato. (vedi le foto della tombolata)
Ed eccoci al clou delle festività: la cena natalizia presso un ristorante locale. (vedi le foto della serata)
Per arricchire il menù già sostanzioso e servito, l’Unitre si è inventato un contorno sfizioso e nuovo: il sorteggio a sorpresa di 21 regalini come i 21 colpi di cannone che si sparano alla nascita di un re.
La sala del locale era ben organizzata e la capoclasse sempre attiva, aiutata da altre socie, ha fatto trovare a ciascuno, un segnaposto natalizio con messaggio, realizzato da una Unitrina volenterosa, per accogliere i tanti soci presenti lieti di anticipare il Natale con i “compagni di scuola”.
Il nostro regista socio Pietro Quartarone, con il suo sprint teatrale e unico, ha ben animato la serata tra battute, mimiche, canti e poesie augurali recitate anche in dialetto siciliano e mentre faceva estrarre quel numero fatale, suscitava palpitazioni e … delusioni, anche se i volti attenti e distesi, confermavano la serenità della serata e la buona compagnia.
Tra le foto della nostra socia Edda Bella e le esplosioni di gioia di chi sbandierava il “trofeo” vinto, eccoci giunti al momento più serio e consueto: gli auguri del presidente. La sua riflessione profonda e ricca di significato, ha voluto ricordare che il Bambinello che torna a nascere tra noi, lo dobbiamo cercare dentro il cuore di ciascuno e come confessava S. Agostino, Egli nasce e dimora nell’intimo più intimo e lì ci aspetta sempre.
Con abbracci e rinnovati auguri personali, si è conclusa la serata per tornare nei nostri focolari familiari in cui continueremo a rincuorare i nostri affetti e ad accogliere il Bambin Gesù che piccolo e povero torna a confermarci che solo l’amore può colmare una vita fredda e povera, e solo l’amore, può dare colore a sapore ai tanti momenti difficili e pesanti che condiscono la nostra quotidianità.
A tutti quelli che hanno collaborato in questi tre appuntamenti, invochiamo un “grazie speciale” e in attesa di altri eventi lieti, ci rivedremo … insieme e in cordata, perché solo nella collaborazione e condivisione si possono raggiungere buoni risultati e si può fare esperienza di emozione e di amicizia “pulita”.
P.S. Queste le poesie lette durante la cena alla Cavalera: quella che ho letto io e quella del nostro socio Carmelo Addia.
Grazie e ancora tanti auguri!
Franca Morana Caramagno
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