Antologia di pensieri e ricordi in prosa
Questa rubrica raccoglie gli scritti di prosa ricordi o racconti dei soci-alunni dell'Unitre.
22 Dicembre 2014
Per rivolgere i consueti, ma non uguali, auguri natalizi e per il nuovo anno, ai miei amici e compagni di classe della nostra Associazione, convenuti numerosi per una serata di serena e allegra convivialità del 19 scorso, all’insegna dell’imminente Natale, ho condiviso spunti di personali riflessioni, venuti istantaneamente alla mia mente durante la recente trasmissione televisiva offerta agli italiani, in due serate, dall’impareggiabile Roberto Benigni, sui dieci Comandamenti della Chiesa Cattolica.
Due in particolare:
- Benigni, plasticamente, con la sua interpretazione, fa conoscere ai telespettatori il suo pensiero circa il notevole divario, creatosi in atto nelle odierne società occidentali. L’umanità tecnologica corre velocemente, lasciando molto indietro la propria anima, e ciò anche a livello delle singole persone, con le devastanti conseguenze morali a carico dei popoli e dei singoli individui.
- Benigni ricorda ai telespettatori che Gesù Cristo, mandato dal Padre, ad assumere la veste umana, detta e suggerisce all’umanità il comandamento dell’Amore verso Dio e verso il prossimo, come rimedio efficace per il “ben vivere” dei popoli e degli individui.
Con il Natale si commemora, e quindi si ricorda ai cristiani e a tutto il mondo, l’Incarnazione di Gesù Cristo, il Redentore dell’umanità.
Il Natale ci ricorda l’Incarnazione di Dio, fattosi uomo per amore dell’umanità e del singolo uomo, senza limiti di tempo, di spazio, di colore.
Il Natale ci ricorda ancora che “Dio è Amore” (1Giov.4,16) e vuole che l’uomo lo ricambi nell’amore.
Le considerazioni affiorate alla mia mente durante le dette puntate di trasmissione televisiva, mi suggeriscono i contenuti sommari degli auguri che porgo ai miei amici della meravigliosa avventura Unitre.
Auguro di cuore a ciascuno di voi che possa dedicare quotidianamente 15 o 30 minuti del proprio tempo per cercare Dio “nell’intimo ritiro del proprio spirito” (San. Giovanni della Croce),” e quì intrattenersi e colloquiare con Colui dal quale sappiamo di essere amati” (S. Teresa d’Avila).
Auguro ancora di cuore a ciascuno di voi che possa sempre più, in questo misterioso intrattenersi nel nascondiglio del proprio spirito, sentire, percepire o intuire che la Santissima Trinità (Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo) abiti e viva in lui inondandolo di Amore e degli straordinari doni dello Spirito per vivere veramente il Natale dentro di sé e godere, ogni giorno e tutti i giorni del nuovo anno, dei “doni” che lo Spirito Santo può abbondantemente elargirgli.
Posso condividervi che persone a me care da venticinque anni, e verso i quali ho molta stima e fiducia, vivono quotidianamente quanto di cuore auguratovi.
Attraverso la serenità dei loro volti intuisco e percepisco che, pur con le giornaliere difficoltà e sofferenze non comuni, godono dei dono dello Spirito che sono:
“amore, gioia, pace, comprensione, cordialità, bontà, fedeltà, mansuetudine, dominio di sé”.
Sperimentalmente constato che tale modo di concepire e vivere la vita, non correndo e lasciando a distanza l’anima o la vita dello spirito, migliora il “quotidiano vivere” dei singoli e quindi potrebbe migliorare il vivere dell’umanità.
Augurissimi a tutti di Buon Natale e di un Nuovo Anno!!!!