cannava_2tavrot_2016Se fossimo dei giornalisti radiotelevisivi, potremmo esordire dicendo “grande successo di pubblico e di critica, ieri sera, all’incontro organizzato dall’UNITRE di Augusta….”.

Il tema dell'incontro:“L’AMORE E IL DONO DI SE E DEL SERVIRE NELL’AMBITO FAMILIARE E SOCIALE”

In effetti, la folta presenza di Unitrini e di Studenti è stata protognomonica dell’interesse suscitato dall’argomento doviziosamente trattato da due più che competenti Relatori: la Prof.ssa Gabriella Rista ed il Dr. Giuseppe Carrabino. Entrambi volti ben noti all’Unitre ed a tutta la collettività Augustana.

Dopo un breve saluto di apertura e presentazione del Presidente Dott. Giuseppe Caramagno, per cavalleria, ha preso la parola la Prof.ssa Rista che, ovviamente, si è rifatta alla sua esperienza di Educatrice, Madre e Docente, nel traghettare i giovani alla ricerca di se stessi; con Amore e dedizione, propri del Formatore e del Familiare.

Sono ricorse più volte parole come Enfasi, Empatia; riferite al ruolo della famiglia, dei giovani e della cura biunivoca del senso del dono. “Famiglia”, come crogiolo di altruismo e condivisione con un indispensabile catalizzatore: l’amore. Inequivocabilmente difficile il ruolo ed il compito dei genitori. Anche perché ogni figlio ha i suoi geni, il suo carattere, la sua personalità, la propria inclinazione, il proprio assetto psicologico, il proprio vissuto socio affettivo relazionale e così via dicendo.

Ma è proprio questa diversità tra i figli di una stessa madre che può arricchire il rapporto interfamiliare. Amare anche per scelta, oltre che per legame di sangue. Attenzionando la peculiarità dei rapporti e dei ruoli all’interno della famiglia, come della Società. Attivando e stimolando il dialogo ed essendo di esempio nel seguire, per primi, le regole e le norme proposte. Per crescere sani è fondamentale, altresì, un attento accudimento psicologico.

In un ideale equilibrio tra fermezza e dolcezza; rispetto e formazione caratteriale. Da parte di noi adulti, Il senso del dono e del donarsi sta anche nell’imparare a capire che i “nostri” figli hanno il diritto/dovere di abbandonare il nido quando ciò sia loro consentito da tutta una serie di variabili sociali, affettive ed economiche.

Dalle parole della Professoressa Rista traspare la sua profonda esperienza professionale ed il suo modo di interpretare il difficile ruolo dell’insegnante. In eterno bilico tra il dovere della didattica e la funzione vitale di “Formatore di Persone” e di ponte verso la “Vita”. Agli alunni presenti, ha suggerito di aprire il proprio cuore e la propria mente agli insegnanti, riconsiderare l’educazione ed il rispetto dei ruoli.

La collaborazione tra gli studenti per una comune crescita intellettiva. Facendosi guidare con fiducia dagli adulti, dagli Insegnanti, per diventare protagonisti di Cittadinanza attiva. Al contempo, Insegnare per condividere, formare ed educare: donarsi per crescere e far crescere. Un appello a tutti gli adulti, in genere, ad essere capaci di educare, attraverso una attenta disamina di se stessi. E non tralasciando il giusto rispetto verso i giovani ed i loro atteggiamenti.

Non censori, dunque, ma interrogarsi anche sul perché di certi comportamenti. Divenire credibili nel donarsi e nel condividere i valori ed il significato dell’essere. Con coerenza, obiettività ed esempio. Attraverso l’introspezione serena e oculata. Fondamentale, secondo la Relatrice, il paritetico rapporto tra Insegnante e Allievo, nel dialogo generazionale condiviso e costruttivo. Con un occhio rivolto anche all’ambiente in cui viviamo ed ai valori per mantenerlo sano. Rivalutazione dell’Io nelle relazioni umane. Donarsi con empatia e fiducia negli altri. Questa la conclusione della dotta dissertazione.

Dopo un sintetico commento del Moderatore, che si è complimentato, tra l’altro, per la piacevole ed apprezzata esposizione della Prof. Rista, e che ha stimolato gli astanti a preparare gli interventi per il successivo dibattito, ha preso la parola Giuseppe Carrabino, conosciuto ai più come Presidente della Commissione Comunale di Storia Patria e profondo conoscitore di tradizioni e cultura augustane; ma anche affermato professionista nella ricerca di soluzioni lavorative per i giovani.

Il Carrabino, ovviamente, ha dato un diverso taglio al modo di affrontare il “Donarsi”. Rifacendosi, però, anch’egli, ad una attenta analisi introspettiva e consapevole della difficoltà del ruolo odierno dell’educatore. Ha richiamato ad un maggiore impegno verso la Città. Al senso di donarsi per migliorarla e conservare la memoria e l’identità del nostro Popolo.

Dovrebbero essere utopisticamente banditi gli interessi personali, a beneficio di tutti. Impegnarsi a realizzare ciò in cui crediamo; a beneficio di tutti, e quindi anche nostro. Costruire la cultura del fare e non dell’aspettare che altri facciano anche per noi. Scopriamo in noi il piacere di contribuire ad una Città, ad una vivibilità migliore.

Doniamoci al di fuori delle meschinerie, delle diatribe, delle faide verbali, delle apparenti “diversità”. Osserviamo l’evoluzione o, se preferite, l’involuzione della famiglia e della Città e stimoliamo il donarci per ridurre il malessere globale. L’attento ed entusiasta Relatore si è rammaricato del progressivo depauperamento di Augusta ed ha proposto di donarsi per sentirsi liberi, e farlo senza nulla chiedere.

In una maniera assolutamente avulsa da interessi personali, ostentazione ed ipocrisia. Farlo per l’essenza assoluta del farlo. Giuseppe Carrabino ha richiamato tutti ad una maggiore consapevolezza del donarsi nel recupero della Città. Non solo nella sua architettura, troppo spesso in stato pietoso, ma nei valori e nei significati ancestrali di un tempo non troppo lontano.

Donarsi alla famiglia senza riserve; ecco un modo per nutrire noi stessi. Adeguiamoci al cambiamento dei tempi, ma responsabilizziamoci nell’essere noi stessi fautori di un positivo cambiamento. Riappropriamoci, con Amore, della nostra Città. Basta lamentele e critiche o futili piagnistei masochisticamente autolesionistici. Utilizziamo le esperienze personali per sensibilizzare giovani e meno giovani all’amore verso il nostro patrimonio culturale. Un ruolo importante, in questo senso, viene assolto dalle Confraternite religiose presenti in Augusta, che mantengono vivi e curano diversi luoghi di Culto.

Dovremmo impegnarci tutti a ridurre la disaffezione giovanile verso luoghi e tradizioni, religiosi/e e laici/che. Il Carrabino auspica la promozione culturale del donarsi per servire il prossimo. Auspica la realizzazione di un Museo civico (già invocato dal Kiwanis Augusta nel lontano 1985, n.d.a.), ove conservare l’identità culturale dei nostri meravigliosi artigiani di un tempo: dai salinari ai contadini, dai maestri d’ascia ai Calafatari, dai pescatori ai battitori d’oro.

Questi ultimi  realizzavano sapientemente sottilissime lamine d’oro, con le quali venivano realizzati restauri e indorature di oggetti di culto e non solo (es. la “vara” del Cristo della Chiesa delle Grazie, n.d.a.). Il Carrabino, per professione, si occupa di Risorse Umane. Dalla sua esperienza si evince l’importanza di “servire e donarsi” agli altri, anche attraverso il lavoro.

Facendo si che i giovani siano aperti e preparati ad affrontare esperienze lavorative anche all’estero. Ma che si creino i presupposti per evitare gli esodi e mantenere la stabilità territoriale. Recuperare la dignità del donarsi anche rivalutando e recuperando i significati della Festa del Patrono. E’ questo uno degli esempi fatti dal Relatore.

Come affermazione del senso di Popolo attraverso l’esaltazione esperenziale della Comunità. Ma il Carrabino invita anche a donarsi quotidianamente ed a farlo con immutabile amore. Invita i giovani a esprimere le loro idee, di parlarne, di superare gli apparenti ostacoli ad una comunicazione intergenerazionale attiva. Chi tace ha sempre torto e dovrà subire le idee degli altri. Partecipare anche nel donarsi e nell’amare è qui il futuro. Queste le parole conclusive del nostro esaustivo relatore.

Il Moderatore invita gli astanti a porre considerazioni e quesiti ai Relatori. Dopo qualche istante di fisiologica esitazione, interviene Carmelo Addia, Unitrino Doc, che invita tutti a donarsi per l’amore ed il gusto di farlo, senza secondi fini e soprattutto, senza aspettarsi di essere serviti se non si ha l’umiltà e se non si sa dare l’esempio di imparare a servire il prossimo. Iniziando dall’amare e dal donarsi all’interno della propria casa che, insieme a tutte le altre case, costituisce la nostra Città.

Segue un interessante intervento di Franca Morana che si rivolge soprattutto ai giovani. Sottolineando amabilmente quanto sia difficile il ruolo dei genitori. Come risultino “stretti” alcuni schemi. Ma come sia bello amare e donare per capire i giovani e come, da parte loro, lo sia altrettanto cercare di capire i valori ed il ruolo degli adulti. Parlare significa conoscersi, confrontarsi lealmente e con amore significa crescere.

Non poteva mancare la testimonianza di un giovane. E così il microfono è passato a Gabriele Valenti. Che ha parlato di ragazzi per i ragazzi. Della diversità caratteriale, di pensiero ed altro, come occasione di arricchimento reciproco, sociale, morale e compattezza coesiva. Ha fatto cenno alla fisionomia di una classe, in cui donare e servire, ragazzi per ragazzi, diventa comune interesse di tutti, a indiscutibile vantaggio e beneficio di tutti.

Alle 19,00 il Presidente dell’Unitre di Augusta, Dott. Giuseppe Caramagno, ha ringraziato i Relatori per le loro dotte e chiare disquisizioni, il moderatore per la puntualità degli interventi ed ha rimandato tutti alla prossima Tavola Rotonda del 18 febbraio sul tema “L’amore e il dono di sé e del servire per una vita piena e gioiosa”, che vedrà Relatori il Sacerdote Padre Angelo Saraceno e la Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Giovanna Sergi.

                                                                                              Considerazioni ed appunti di
                                                                                              Dott. Salvatore Cannavà, Ph.D.
                                                                                              Moderatore
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