Si è tenuta lunedì 2 marzo 2020 a cura del dr. Giuseppe Tringali, una lezione sul tema "Da rivoluzionari a banditi. Alcuni prodotti anche chimici sotto la lente del metodo scientifico”.
Il presidente dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici della provincia di Siracusa, ha evidenziato l’importanza del metodo scientifico per distinguere ciò che è Scienza da ciò che non lo è.
Da Galileo Galilei in poi la Scienza si basa sull’osservazione dei fenomeni, per misurarli e ricavare una formula che li descriva. Tanto più questa formula è vera, e quindi è Scienza, quanti più tentativi di falsificazione ha subito, ovvero quante più volte si sono verificate praticamente le conseguenze previste.
Sono stati successivamente presentati alcuni esempi di come il progresso scientifico abbia dimostrato l’infondatezza o la parzialità di scoperte ritenute verità inconfutabili, a partire dall’atomo, la cui storia è disseminata di premi Nobel vinti da scienziati che sostenevano modelli spesso opposti a quanto ritenuto comunemente accettato dalla comunità scientifica.
A seguire, sono stati illustrati alcuni prodotti a base di composti chimici ormai vietati o che non hanno garantito le prestazioni promesse, prendendo in considerazione tra gli altri i manufatti in amianto, gli additivi al piombo per le benzine, il d.d.t. e alcuni prodotti in cui erano presenti sostanze radioattive.
Infine, analizzando la storia dei prodotti a base di mercurio e l’utilizzo improprio fatto nel tempo del benzene, sono stati illustrati alcuni aneddoti risalenti ai primi anni di attività del polo petrolchimico di Augusta in cui le procedure operative e di sicurezza negli stabilimenti industriali non garantivano né la salubrità degli ambienti di lavoro né l’incolumità di chi operava a stretto contatto con prodotti che oggi sono individuati come pericolosi per la salute umana.
A conclusione della lezione, è stata sottolineata l’importanza del progresso scientifico per la valutazione sistematica di quei prodotti comunemente utilizzati anche oggi per risolvere varie problematiche quotidiane in ambito industriale e che potrebbero rientrare in futuro nella categoria dei “banditi”.
La Redazione
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