23 Dicembre 2011
Puntuale ogni anno, la nostra tombolata Unitre, precede la più bella festa dell’anno: il Santo Natale.
Come una benedizione dal cielo, una fitta e abbondante pioggia ci ha accompagnato fino al locale pur con ombrelli e sciarpe, ma decisi a trascorrere una lieta serata.
La prima medaglia con modestia va all’organizzazione dei tavoli numerati e nominati a cura del nostro poliedrico socio, Franco Bari, per cui ognuno con ordine è stato accompagnato dalla solerte ed attenta “capoclasse” al posto già segnato.
Il breve saluto del Presidente, ha aperto la serata e Franca Caramagno, ha dato voce ad un nostro caro socio-poeta, purtroppo assente per sofferenza fisica ma presente col cuore e con i suoi versi. E’ proprio vero che il cuore sa galoppare e annullare le distanze. Grazie amico Sebastiano Fichera, il tuo messaggio (leggi la sua poesia) ci ha emozionato, noi non ti scorderemo mai, e ti giunga il nostro applauso.
Il primo messaggio augurale lo hanno regalato la nuova simpatica coppia Sara e Giovanni Spinali, in un duetto sul “Natale diverso”, per sottolineare il vero significato della festività cristiana e non pagana, come ci viene spesso propinata dall’odierna società.
Ed eccoci nel vivo della serata: ben due “Babbi Natale” hanno fatto irruzione in sala seminando allegria, sorrisi e portando regali. Troppo simpatici i nostri Pippo Morello e Carmelo Addia nel condurre la tombolata, coadiuvati da una improvvisata e dinamica “valletta” Pina Daniele.
Dopo 12 regali vinti e tante risate dei presenti, il momento centrale è stato del Presidente, il quale, puntuale, ci ha regalato con accenti profondi e cristiani, il suo messaggio augurale e affettuoso. E’ generosa la sua paterna presenza che ci riporta a non perdere di vista il vero significato di una ricorrenza come il Natale, inteso come Incarnazione di un Dio che ci viene a salvare e che è presente sempre nei nostri cuori.
Un’altra chicca della serata l’ha regalata il caro e versatile Pippo Paci che, in un perfetto napoletano e con il tono immedesimato, ha declamato una poesia di Eduardo De Filippo “A fenestra”, il cui significato tratteggia l’uomo come bastimento, sballottato nel mare della vita, ma ancorato alla Verità con gli ormeggi della Fede.
Un’altra ciliegina sulla torta l’ha deposta il nostro Carmelo Addia con le sue “Riflessioni sul Natale”. Esse ci hanno emozionato perché esprimevano un suo vissuto e invitavano con delicatezza a condire la vita con l’amore, il perdono, l’altruismo, la generosità e la solidarietà. Grazie Carmelo, oltre a “Babbo Natale” sai essere un bravo papà e fratello!
Ecco infine la nostra Corale Unitre, diretta dal giovane Maestro Marco Gigli, con i tradizionali canti natalizi ha proiettato in sala l’atmosfera giusta del momento e … dulcis in fundo … la superba voce di Pina Carriglio ci ha estasiato con un suo canto popolare “E vui durmiti ancora”…. L’eco di questi canti continuava nei cuori di noi presenti mentre si gustava la cena natalizia. Grazie!
In chiusura l’ultima performance dei nostri animatori, i quali hanno trascinato con ardore l’assemblea in canti, ritornelli e battimani, coinvolgendo anche il nostro Iano Greco che, del canto, ne fa motivo di vita e di passione.
Grazie in modo particolare e riconoscente, al nostro operatore cinematografico, Giuseppe Agrillo e alla discreta e brava fotoreporter Edda Bella i quali, con costanza, immortalano i nostri momenti e un ulteriore grazie a quanti con la loro disponibilità ci collaborano per trascorrere belle serata in serenità e allegria.
Franca Morana Caramagno
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