03 Marzo 2014
Quando qualche anno fa la nostra cara Franca mi chiese di collaborare con l’UNITRE, per il sabato ricreativo, non avevo ancora ben chiaro cosa volesse veramente fare, e forse neanche lei.
Mi parlò di uno spettacolo, ed io pensai ad uno spettacolo con artisti, ospiti e tutto quello che ne deriva, ma in realtà non voleva questo, “ma allora cosa facciamo” mi chiesi, e lei rispose “vorrei una cosa particolare”, ma le idee non erano ben definite.
Pensa e ripensa, abbiamo partorito ed elaborato quello che oggi conoscete bene e cioè “lo spettacolo siamo noi”.
Non vi nascondo che la prima volta al cospetto di quel pubblico numeroso, circa duecento persone, non ero per niente tranquillo; non conoscevo quasi nessuno e avevo puntati addosso gli occhi di tutti, immagino con il comprensibile commento “ma chistu cu jè” “e uora chistu chi voli fari ...?”
Ma devo dire che è stato un piacevolissimo crescendo che ha portato a conoscerci, a stare insieme, a divertirci e a condividere bei momenti.
Tra quelli vissuti, consentitemi di ricordare con grande affetto e non poca emozione il nostro caro Pippo Paci, e la telefonata in diretta con lui ricoverato in ospedale, un’emozione condivisa da tutti, anche con qualche sacrosanta lacrima degli amici Carmelo Addia e Pippo Morello, ma comunque convinto di aver fatto un bel gesto, facendoci sentire tutti con quel coro ed applauso finale, vicini all’amico che in quel momento attraversava un periodo molto difficile della sua vita.
Sono sensazioni che non dimenticherò mai.
Tornando al nostro spettacolo, che ormai ha il suo personale assetto con un format abbastanza collaudato, debbo dire che è veramente piacevole trascorrere quelle due ore in compagnia di tutti voi, mi sento in una grande e bella famiglia, con tanta voglia di vivere la vita e di assaporare tutto quello che si può.
Certo, ancora vedo qualcuno che stenta ad aprirsi agli altri, un po per timidezza, un po per timore dei commenti negativi, o perchè si pensa di non essere portati a fare quella determinata cosa, ma vi posso assicurare che se riusciste ad abbattere questa barriera, che per altro è solo ed unicamente mentale, dopo, si riesce a stare molto meglio con se stessi, ma sopratutto con gli altri.
E’ un esercizio, che fa bene alla mente e al corpo e che vi consiglio vivamente di sforzarvi di provare, anche facendo un piccolo sacrificio; io sono sempre con voi.
Voglio parlare ora di questo splendido carnevale, per me, entusiasmante e veramente esilarante.
E’ stata una vera grande gioia vedervi, prima cantare a squarciagola, e poi ballare tutti insieme di continuo anche se stanchi, sudati strapelati, e so per certo, ognuno con i suoi problemi lasciati a casa per una sera.
Anche chi è rimasto seduto, si è divertito nel vedere tanta allegria e felicità attorno a se. Bravi, bravi e ancora bravi, è anche questo lo spirito del gruppo UNITRE, continuare a vivere la vita che è una sola e che deve essere vissuta fino alla fine con entusiasmo.
Vi svelo un segreto, io ho una mia filosofia di interpretare la vita, che è questa: “se impari a sorridere, la vita ti sorride”, non devo aggiungere altro, voi avete colto l’essenza dimostrando ad alcuni “giovani” sulla carta, che lo siete ancor di più nello spirito e nei fatti. Tutto questo, è un vero spettacolo.
Concludo ringraziando di vero cuore: la nostra, cara a tutti, Franca Morana Caramagno per avermi coinvolto in questo progetto, il nostro super presidente Pippo Caramagno per la dedizione e l’impegno che offre all’UNITRE, tutti voi per avermi accolto ed apprezzato per quello che faccio, con la speranza di essere sempre di buona compagnia.
Alessandro D’Oscini
Commenti
della serata di giovedì grasso, come
dici tu è stata una bella serata trascorsa
in allegria e per un paio d'ore lontani
da tutti i pensieri.
Credo di inerpretare il pensiero dei presenti, che senza il tuo spirito e la bravura non sarebbe stato lo stesso.
personalmente ho trovato in te un amico e per quelle poche volte che mi sono esibito,avendo te vicino, per me é stato
un conforto. Nom ti dico altro.
Ti abbraccio Guido
Sei un grande, non solo a presentare, ma, vedo, anche a scrivere.
Mi piace sottolineare che, senza il tuo charme e senza la simpatia di tuo cognato, che addirittura è riuscito a far cantare pure mio marito, il Carnevale non sarebbe riuscito così bene.
E' stata una bellissima serata e non vedo l'ora di vederti all'opera durante la presentazione del libro.
La capoclasse Pina.
Tania.