Bernardo Strozzi "Vanitas" 1637
ubicazione Museo Puskin, Mosca
ubicazione Museo Puskin, Mosca
Bernardo Strozzi fu detto il Cappuccino o il Prete Genovese perchè divenuto frate cappuccino, più tardi si fece prete e successivamente smise l'abito talare.
Quest'opera ha un grande senso dell'umorismo sulle umane debolezze perché alla toeletta, davanti allo specchio, Strozzi non mette una donna bella che si vuole fare ancora più bella, ma una povera vecchia, che un'ancella volonterosa cerca di abbellire con piuma e nastri.
Al tema della vanità rimandano alcuni oggetti sulla toeletta, un prezioso vaso d'argento con manico a forma di arpia, un ventaglio, una boccetta di profumo, dei monili, alcuni dei quali sono alle braccia della donna.
Quest'opera ha un grande senso dell'umorismo sulle umane debolezze perché alla toeletta, davanti allo specchio, Strozzi non mette una donna bella che si vuole fare ancora più bella, ma una povera vecchia, che un'ancella volonterosa cerca di abbellire con piuma e nastri.
Al tema della vanità rimandano alcuni oggetti sulla toeletta, un prezioso vaso d'argento con manico a forma di arpia, un ventaglio, una boccetta di profumo, dei monili, alcuni dei quali sono alle braccia della donna.
Un ruolo hanno anche i fiori: la rosa che si riflette nello specchio indica la caducità della vita, l'avvizzire della carne e della bellezza fisica e i fiori d'arancio attributo consueto delle spose.