Caramagno_mini_2Pubblichiamo la sintesi dell'incontro sul tema "Riscoprire e vivere per sempre la misteriosa e straordinaria avventura della vita con la collaborazione dell'Unitre di Augusta" tenuta giovedì 21 novembre 2024 dal Dr. Giuseppe Caramagno.

Il relatore esordisce dichiarando che i contenuti che esprimerà circa l’oggetto della conversazione sono da considerare quasi una continuazione ideale di quanto già   scritto, da presidente emerito e quale consigliere in carica, nella prefazione  alla pubblicazione “Volare è sognare”, edita dalla nostra associazione in occasione del  venticinquennale

In detto contesto, egli esprime il suo ultimo  “sogno-progetto” unitrino in Augusta: “diffondere il valore dell’umanesimo cristiano”, cioè dei sentimenti di Gesù Cristo e dei suoi seguaci. In esso, sostiene la sua convinzione circa l’umanesimo cristiano quale la più alta espressione di uno dei valori fondanti delle Unitre Italiane: “Umanita”.Immagine_WhatsApp_2024-11-21_ore_19.09.46_f86e4cd4

Il Relatore rivolge ai soci il seguente accorato appello: “Riscoprendo e vivendo i valori dell’Umanesimo cristiano daremmo senso pieno e per sempre alla nostra misteriosa e straordinaria avventura della vita”.

Riassumeremo la conversazione accennando ai temi sviluppati dal relatore con argomentazioni di ordine umano e spirituale. Egli sulla misteriosità della vita, dopo avere definito in modo semplice il “mistero”, ha fatto riferimento ad alcuni di essi:

-   Il mistero del Creatore dell’universo;

-   il mistero di Dio e, per di più, Dio Trinitario;

-      il mistero della vita e dell’uomo essere animato;

-      il mistero dell’uomo cercatore di gioia e felicità eterna;

-      il mistero del dolore, della sofferenza e del silenzio del Creatore.

-      Circa il mistero della felicità egli, in video-proiezione ha offerto agli astanti, che hanno molto gradito, la visione ed ascolto del monologo, ”La felicita” dell’impareggiabile Roberto Benigni.

 

Su invito del relatore, la consorte, Sig.ra Franca Morana Caramagno,  ha declamato la poesia “Il racconto della nascita” del poeta anglo-indiano Tagore, premio Nobel per la letteratura nel 1913. (Leggi la poesia).

Di essa il relatore ha sottolineato i seguenti versi che l’autore   mette in bocca alla giovane mamma il cui bambino le chiedeva:           ” Da dove vengo, in quale luogo tu mi hai raccolto?”

            E più oltre ancora la madre dice al suo bimbo:

“Io non comprendo, guardando il tuo volto,

il mistero per cui sei diventato mio,

mentre prima appartenevi a tutti:

adorando il tuo corpo adoro Dio.

Diventando il bambino della mamma

sei apparso al mondo con dolce sorriso.”

 

A seguire, il Dr. Caramagno invita nuovamente la Sig.ra Franca, a leggere una accorata “Preghiera” in versi a Dio, della defunta Prof.ssa Daniela Averna, astrofisica, docente di ruolo c/o ITIS e docente volontaria c/o ns. Unitre. (Leggi la preghiera)

Dopo avere commentato alcuni versi della “Preghiera” che hanno destato in lui profonde riflessioni, il relatore si è addentrato a relazionare sui vari misteri sopra indicati. Si è soffermato su Dio-Padre Creatore dell’universo e dell’uomo, su Dio-Figlio, Salvatore e Mediatore dell’uomo e suo rivelatore, nonchè datore dello Spirito Santo.

Il mistero di Dio-Padre, Creatore dell’universo e dell’uomo.  è difficile all’intelletto umano superarlo se non sorretto dalla fede in  Gesù Cristo, uomo-Dio incarnatosi e vissuto in Palestino oltre duemila anni fa. Il Dr. Caramagno aggiunge che, anche per lui Gesù Cristo era vissuto in Palestina da uomo storico, più o meno sapiente, ma non lo accettava come figlio di Dio-Padre Creatore dell’universo. Egli proseguendo testualmente aggiunge:

Altre volte  ho condiviso come dopo circa un ventennio di mia intima insoddisfazione, conseguente all’incapacità di sapermi dare una valida risposta ai misteri indicati,  misteriosamente fui spinto alla confessione suggerita dal  Credo cristiano per i seguaci di Gesù Cristo.

Difronte al mistero del cielo stellato accettavo l’inspiegabile mistero di un creatore. A esso non sapevo dare un nome. Avvertivo tuttavia una pressante la necessità di cercarlo. Il “misterioso cielo” c'è e non potevo eluderlo; intuisco comunque che la luce viene da lassù.

Nel corso degli anni e della mia personale ricerca di Dio, ho sperimentato, che tale ricerca si chiama ricerca del Regno dei cieli con l’amore, il dialogo, l’ascolto, la preghiera.                      

Ormai da vari decenni ho acquisito la convinzione-certezza che quel Gesù Cristo era sì uomo storico ma anche Figlio del Dio-Padre creatore, e quindi quanto da Lui predicato e detto era ed è la Parola del Padre. Ecco quindi che anche il Padre, per quanto mistero, non era più tale per me.

Egli è la Parola del Padre, incarnatosi é venuto in terra:

* per svelare e fare conoscere all’umanità il Padre,

* l’uomo “all’uomo”,

* e il relativo piano di salvezza del Padre per la gioia e felicità eterna di ogni creatura umana?

 

Nel Vangelo, Gesù ci presenta il vero volto del Padre

Quindi potremmo dire che, in un certo senso, per noi cristiani, Dio non è un mistero: Egli  si può vedere, ha manifestato il suo volto, è visibile in Gesù Cristo.

Lo Spirito Santo, secondo Papa Francesco, è un mistero profondo e vitale nella fede cristiana. Egli è il compagno di strada che ci guida, ci trasforma e ci ricorda costantemente che siamo figli amati da Dio.

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Successivamente il dr. Caramagno intrattiene l’uditorio sul mistero dell’uomo.

Esso è l’unico essere del creato capace di com­piere atti spirituali per mezzo di facoltà spirituali. Ma quali sono la sua origine e il suo destino, e qual è dunque il senso del suo vivere sulla terra?

L’uomo l'esistenza non se l'è data da sé, ma l'ha ricevuta. Da chi? Dai genitori, certamente, per quanto riguarda il corpo. Ma per quanto riguarda lo spirito? Circa l’origine dello spirito nell’uomo, rispetto alle varie ipotesi e teorie il nostro relatore si è limitato  solamente alla risposta cristiana. Essa afferma che l'anima umana è creata immediatamente da Dio nel momento in cui ha inizio il processo generativo; quindi Dio mentre crea direttamente l'anima dell'uomo, si serve dei genitori per produrre il corpo, o meglio, ciò che con l'infusione dell'anima è il corpo umano. Cosicché i genitori umani sono i veri procreatori dei figli, ma lo sono come collabora­tori di Dio.

***Ma l'essere collaboratori di Dio non significa per i genitori che essi siano genitori solo d'una parte del figlio. Essi sono genitori di tutto l'uomo. Convinto assertore di tale grandezza dell’uomo, il dr Caramagno invita gli astanti, nei loro momenti di silenzio, rispetto alle angustie della vita a prendere maggiore consapevolezza della nostra individuale grandezza. La concezione cristiana dell’origine dell’uomo fa veramente comprendere e apprezzare la vita, pur con le difficoltà e angustie che essa presenta. La concezione cristiana ci apre alla grande speranza, motivo di gioia e serenità,  per la vita  presente e per l’eternità.

Riferendo quanto appreso dal Vangelo il relatore ricorda ai presenti che, appena prima di affrontare la sua Passione, Gesù, rivolto agli apostoli e ai discepoli disse: «Non sia turbato il vostro cuore»  Lo dice anche a noi, nei drammi della vita. Immagine_WhatsApp_2024-11-22_ore_19.22.49_7dfb7665

Il Signore indica due rimedi al turbamento. Il primo è: «Abbiate fede in me» . Un secondo rimedio al turbamento, che Gesù esprime con queste parole: «Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. […] Vado a prepararvi un posto» (v. 2). Non viviamo senza meta e senza destinazione. Siamo attesi, siamo preziosi, la dimora che ci attende è il Paradiso. Ma come raggiungere il Paradiso? Qual è la via? Ecco la frase decisiva di Gesù. Egli ci dice: «Io sono la via» e ancora “Chi crede in me avrà la vita eterna.

Conclusione

Evidenziando con la superiore sintesi i profondi motivi che avvalorano la misteriosa e straordinaria avventura della vita vissuta alla luce dell’Umanesimo cristiano, massima espressione del nostro fondante valore unitrino “Umanità”, comprendiamo interamente la formulazione dell’oggetto della conversazione di questa sera.

Pari importanza, al medesimo fine, è il doveroso impegno morale di ciascun socio è di vivere nella quotidianità quanto espresso nella “Carta del socio” della quale fa parte integrante la “Preghiera semplice di san Francesco d’Assisi”; così pure la partecipazione attiva a tutte le attività che il Direttivo propone ed offre ai soci sotto il profilo culturale, della solidarietà, dei vari Laboratori di attività, di iniziative ludiche e di aggregazione sociale varia.

Ringraziando della collaborazione quanti hanno reso possibile l’incontro e i soci presenti per la loro cortese  attenzione, il relatore porge a tutti un caloroso e cordiale saluto.

Dr. Giuseppe Caramagno

 

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