21 Aprile 2022
Pubblichiamo una sintesi della lezione sul tema “Il ruolo del patrimonio culturale legato al mare come leva di un possibile sviluppo sostenibile per Augusta” a cura della dr. ssa Angela Campisi tenuta mercoledì 20 aprile presso l'Auditorium "G. Amato".
Le coste di Augusta hanno avuto sempre un ruolo fondamentale nella storia della città. Prime zone in cui si insediarono le civiltà, il mare e le sue coste sono state teatro di avvenimenti straordinari; dalle trasformazioni evolutive degli esseri viventi, alle loro migrazioni, alle invasioni lontane e recenti per il dominio sulla popolazione autoctona e sul territorio. Il tempo e le conseguenti vicendestoriche hanno determinatonegli ambienti costieri, periodi di fortuna e di progresso o di abbandono e decadenza. Tracce oggi leggibili attraverso lo stato di conservazione derivante dall’utilizzo che ne ha fatto l’uomo. In particolare la storia di Augusta è intimamente legata alla felice posizione del suo porto, o meglio dei suoi due porti, sicuro rifugio per i naviganti provenienti da ogni più remoto luogo del Mediterraneo. Con uno specchio d’acqua di circa 23.000.000 mq e con alti fondali, consenteancora oggi ancoraggi interni per navi di ogni dimensione, come centro nevralgicoper le rotte del traffico internazionale marittimo. Bastano queste poche informazioni per comprendere come i fatti storici che hanno portato all’ascesa e alla decadenza di Augusta, abbiano sempre avuto legami con i suoi due porti naturali
Alcuni “luoghi” identitari del patrimonio culturale legato al Mare
Patrimonio Materiale e Immateriale
Il Patrimonio Culturale di un territorio viene inteso sempre più in senso ampio e deve comprendere al suo interno risorse culturali sia materiali che immateriali. Sono proprio quei beni che definiamo come “immateriali”, ad aprire una finestra sull’ethos di una comunità, riferendo le espressioni identitarie e le eredità da trasmettere alle generazioni future. Una lezione compresa e quindi anche impartita dall’UNESCO, che ha tenuto conto di questa evoluzione ed estensione del concetto di Patrimonio Culturale: dopo una prima ripartizione del Patrimonio Mondiale in Patrimonio Culturale e Patrimonio Naturale, distingue ulteriormente il Patrimonio Culturale in Materiale e Immateriale. Per il territorio di Augusta è così possibile stilare un elenco di alcuni luoghi identitari:
· Megara Hyblaea
· Castello Svevo
· Forti Garcia e Vittoria. Torre d’Avalos
· Il complesso di San Francesco di Paola e il culto del Santo (patrono della gente di mare italiana)
· Ricetta di Malta e il Quarteri de Furni
· Saline e i salinari
· Hangar e Idroscalo
Necessario per una comunità è dunque individuare quei processi fondamentali alle performance di tutela, gestione e valorizzazione di questi siti culturalmente strategici. In termini metodologici sono state individuate quelle condizioni affinché la gestione delle risorse culturali si muova in un ambito più ampio e complesso, coordinando ogni singola attività con la realtà esterna a quella del proprio contesto immediato (il sito archeologico, il museo, l’edificio storico, la Chiesa, la tradizione popolare, etc.). Questo collegamento riuscirebbe a determinare anche un miglioramento, in termini di efficacia, di alcune attività, come quelle di tutela, che il soggetto gestore è tradizionalmente chiamato a svolgere anche fuori dai confini fisici del sito culturale stesso. La partecipazione al processo di pianificazione territoriale, ad esempio, può favorire una forma attiva di tutela di fronte ai gravi rischi per la conservazione del patrimonio (in particolare ad esempio nel caso di quello archeologico, derivanti dall’uso dei suoli, insediativo, produttivo, agricolo, industriale, etc.).
Dr. ssa Angela Campisi
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Foto del socio Giovanni Farinella