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17 Marzo 2014
Un progetto ambizioso, elaborato, molto articolato e per questo impegnativo, ha raggiunto il suo traguardo ieri sera: Franca Morana Caramagno ha presentato il libro che l’Unitre di Augusta ha pubblicato in occasione del suo 15° anniversario di presenza nella nostra città.
Il testo si presenta come un pot-pourri di eventi, raccontati da tante persone diverse tra loro, ed anche la serata è stata pensata ed organizzata con lo stesso metodo.
Innanzitutto il presidente Caramagno ha salutato il pubblico che è intervenuto così numeroso da far sembrare piccola l’Aula Magna che ci ha accolti.
Tanti gli ospiti presenti, e, per non rischiare di commettere una gaffe nel dimenticarne qualcuno, nominerò soltanto l’Arcivescovo Emerito Mons. Giuseppe Costanzo che già in altre occasioni ci ha dato l’onore ed il piacere di trascorrere con noi una serata, elargendo alla fine uno dei suoi pensieri, ascoltati sempre con molto interesse.
La presentazione del libro è stata affidata alla professoressa Rista Gabriella che, in maniera ampia e dimostrandone il suo apprezzamento, ha illustrato l’opera.
Gli elegantissimi Alessandro D’Oscini e Carlo Gigli sono stati i “lettori” che hanno dato voce a tanti frammenti tratti da molti brani, piccolissimi assaggi tra i più svariati argomenti, per dare ai presenti un’idea del variegato contenuto di questo libro nel quale il tema comune è il sentimento ed i valori fondamentali della vita.
E mentre le loro voci raccontavano, un bel gruppo di “collaboratori” dava vita alle loro parole, mimando atteggiamenti, ricreando momenti di vita ormai passata.
Hanno preso parte a queste messinscena sia soci Unitre, che all’epoca dei fatti raccontati erano adolescenti, sia ragazzi del liceo, i “nonni di domani”, di cui si parla nel libro, e che hanno anche contribuito con dei loro scritti a creare quel famoso ponte tra le due generazioni.
Così abbiamo rivisto la timidezza dell’approccio durante il ballo, i giochi di strada, la trasgressione dell’indossare un foularino al collo, tutti flash di vita ricreati con oggetti ed abbigliamento d’epoca.
Contemporaneamente sullo schermo scorrevano le immagini. Un lavoro certosino per abbinare ad ogni lettura le illustrazioni relative, molte erano le stesse presenti nel libro, sia fotografie che disegni inediti, ma molte altre raffiguravano l’Augusta del passato, quella che tanti ricordano con immutato affetto, ma che non corrisponde più alla realtà odierna.
Il brusio tra il pubblico nel rivedere il Palco della musica, i viali dei giardini pubblici ben tenuti e ricchi di aiuole, la costruzione innovativa del Kursaal, era una voce univoca di conferma e di nostalgia.
In questa serata così sfaccettata di contenuti, non è mancato il momento musicale, con i piccoli dell’Anthea Junior ed i grandi della Corale Unitre, diretti dalla nostra maestra di coro Maria Grazia Morello e dal nostro maestro di tastiera Marco Gigli.
Le due Corali hanno eseguito un paio di brani con contenuti attinenti al tema di questo evento, ed hanno concluso insieme con il brano “Tu sarai”, il cui testo non poteva essere più calzante, in quanto recita: “Tu sarai un uomo migliore se porterai quei nonni nel cuore perché… quegli occhi sinceri sono i bambini di ieri”.
L’ultimo momento, quello dei saluti e dei ringraziamenti, è stato riassunto in maniera eccelsa da una lettera che il presidente ha scritto per la moglie Franca, infaticabile e fantasiosa autrice di tutto questo.
Sicuramente chi ha apprezzato il risultato di questo lunghissimo lavoro, iniziato nel mese di maggio dell’anno scorso e quindi durato proprio il tempo necessario per dar vita ad una creatura umana, vorrà unirsi a me per ringraziare ancora una volta tutti quelli che hanno dato un contributo.
Essendo quindi moltissimi è impossibile nominarli tutti, per questo nominerò solo Franca Morana Caramagno ed Alessandro D’Oscini, suo braccio destro in ogni nostra manifestazione, coppia ormai affiatata e collaudata.
Ancora una volta l’Unitre ha dimostrato che quando in una famiglia si collabora e ci si scambiano talenti e disponibilità, ogni progetto può diventare realtà perché è il lavoro di squadra che supera anche pesanti difficoltà.
Mi piace pensare al nostro libro come li definisce Carlos Ruiz Zafón che dice: “I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro”.
Tania.
Clicca qui per vedere Franca Caramagno intervistata da WebMarte
Queste le foto della serata
