Antologia di pensieri e ricordi in prosa
Questa rubrica raccoglie gli scritti di prosa ricordi o racconti dei soci-alunni dell'Unitre.
16 Dicembre 2024
Pubblichiamo la sintesi dell'incontro sul tema “La Semiotica militare – significato dei segni e dei simboli in uso nella Marina Militare” tenuto il 12 dicembre 2024 dal CV Lino Morello, Comandante della Stazione Navale di Augusta.
La Semiotica è una branca della filologia che riguarda tutti i tipi di comunicazione, ovviamente anche quelli non verbali, come ad esempio: immagini, strutture, suoni, forme, colori e tutto ciò che possa essere interpretato da un osservatore, definita anche come «linguistica allargata». Studia i segni e il modo in cui questi formano un senso (significazione). Applicata al mondo militare, questa disciplina consente di investigarne ogni singolo tratto culturale evidenziando che qui vengono sostituiti analoghi tratti del mondo esterno, quello dei civili. In questo «stare al posto di qualcosa altro» troviamo una coincidenza perfetta con la definizione classica di segno (aliquid stat pro aliquo).
Per le specifiche esigenze connesse all’esplicazione dei loro compiti – il combattimento, la difesa, l’attacco – i militari hanno avuto bisogno di comunicare in modo il più possibile certo e sicuro. Per i romani, il termine signum (che ha poi, negli sviluppi linguistici, conosciuto un impiego molto più vasto) aveva in origine un uso prettamente militare: tramite opportuni segnali (signa), si potevano trasmettere alle truppe messaggi ed ordini. Con il trascorrere dei secoli, alle diverse latitudini, gli uomini in uniforme hanno quindi sviluppato e perfezionato un complesso sistema codificato di comunicazione che fornisce loro uno strumento di disambiguazione e sicurezza nello svolgimento delle attività quotidiane. In particolare, nel mondo navale, in considerazione delle peculiarità del mezzo, si è sviluppato un sistema semantico che ha portato alla creazione di un vero e proprio frasario parallelo, composto da lemmi associati a specifici elementi delle navi o alle attività necessarie per manovrarle. Col tempo si è venuta a creare una lingua, un gergo, che si sviluppa parallelamente al diffondersi della lingua italiana. Si è stabilizzata, con la consuetudine, una sorta di koiné (lingua comune), che attinge ai diversi patrimoni dialettali, come pure alla speciale lingua tecnica marinaresca. Questo perché, a fronte della presenza di centinaia di parti fisse e mobili, saperle identificare in maniera non ambigua rappresenta un fattore abilitante ai fini della sicurezza. Parimenti, anche la foggia delle uniformi, le modalità di saluto e, più in generale, il cerimoniale militare, testimoniano l’evoluzione di un sistema segnico altamente simbolico.
CV Lino Morello
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