25 Gennaio 2016
Concorso Unitre – proseguono gli incontri a tavola rotonda. Nell’ambito del progetto-concorso Unitre dal titolo: “Quale impegno personale per un mondo migliore: essere, amare, donare, servire” si è svolto, giovedì 21 gennaio, il secondo dei quattro incontri a tavola rotonda.
A relazionare sul tema della serata “L’amore e il dono di sé e del servire nell’ambito familiare e sociale” due illustri ospiti: la professoressa Gabriella Rista, vicaria del Liceo Classico “Megara” e il signor Giuseppe Carrabino, presidente della Commissione Comunale di Storia Patria.
Presenti all’incontro, svolto, come di consueto, nell’aula magna dell’Istituto “A. Ruiz” numerosi soci Unitre e oltre duecento studenti dell’ultimo triennio del Liceo “Megara” e dello stesso “A. Ruiz”.
Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito da parte del Presidente Unitre, dott. Giuseppe Caramagno, la parola è passata al vicepresidente dott. Salvatore Cannavà, il quale, nella sua veste di moderatore dell’incontro, ha elegantemente presentato i due relatori.
La collega di lettere Gabriella Rista spiega di aver impostato la propria relazione sulla base del suo operato di educatrice nel doppio ruolo di madre e di docente. Cita parole di Monsignor Costanzo a proposito della vita come dono e il dono della vita. Secondo questo principio noi dobbiamo donare a chi ci sta intorno il nostro tempo e la nostra attenzione; la famiglia è il luogo in cui si impara ad essere per l’altro, perché sapersi amare e sentirsi amati è fondamentale per crescere. Sottolinea che più del colloquio con i figli vale l’esempio, e che donare se stessi come genitori è anche imparare che i figli non sono loro proprietà. Il dono più grande che un genitore possa fare al figlio è lasciarlo “volare”. Quanto al ruolo di docente la professoressa Rista sostiene che, un po’ come Dante appella Virgilio nella Divina Commedia, il docente è maestro, duca e saggio. Infine, conclude prendendo in prestito una celebre frase di una canzone di Franco Battiato: Mi dono a te perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te.
È poi la volta del signor Carrabino, uomo fortemente impegnato nel sociale ad Augusta. Per lui donare se stessi significa dare la propria presenza e il proprio tempo, impegnandoli nel servizio all’altro attraverso quelle specificità che abbiamo scoperto in ciascuno di noi. Donarsi quindi per la famiglia, il lavoro, la società con particolare riguardo nell’impegno civico, l’ambiente, il territorio, il patrimonio materiale e immateriale. Ciascuno di noi è chiamato a servire il bene comune.
Dalle sue parole trapela evidente l’amore che nutre per la città in cui vive e invita i ragazzi a saper essere cittadini onesti e coraggiosi, ad affermare con forza la Verità e riconoscere la necessità del silenzio che non è affatto sinonimo di debolezza, a donarsi nonostante le tante difficoltà che si presenteranno nella vita, nonostante i tanti ostacoli e le ingiustizie, donarsi per servire al meglio chi ci sta accanto: la famiglia, gli amici, la società, la città in cui viviamo. Solo così, conclude, potremo sperare in un futuro migliore.
Al termine delle due relazioni, su invito del moderatore, alcuni presenti hanno sentito il desiderio di esternare le proprie riflessioni. Così il signor Carmelo Addia sottolinea l’importanza di due verbi nella sua vita: amare e donare. La signora Franca Morana stuzzica i pensieri dei ragazzi invitandoli a una riflessione personale su quanto loro cerchino di venire incontro ai genitori. Infine lo studente Gabriele Valenti chiede consiglio su come aiutare quei compagni che fanno più fatica a “crescere”.
Cosa dire? Una bella e interessante serata, che ci ha permesso di portare a casa la consapevolezza che nella vita è più gratificante donare che prendere, in qualunque ambito si operi.
Si coglie l’occasione per ricordare che gli studenti iscritti al concorso hanno la possibilità di visionare le relazioni complete dei quattro incontri accedendo all’area loro riservata dei siti web dell’Unitre e dei due istituti scolastici.
Appuntamento al 18 febbraio con “L’amore e il dono di sé e del servire per una vita piena e gioiosa.”