04 Giugno 2015
Ogni viaggio intrapreso è una novità da gustare e lo è molto di più quando un folto numero di “Unitrini” decide l’avventura di partire per partecipare ad un Festival delle Corali Unitre. Meta attesa: Selinunte – Castelvetrano il 31 maggio 2015.
Puntuali all’appuntamento, i trolley ruotano quasi festosi verso le soste indicate e ognuno in gran forma raggiunge il gruppo, pronti a trascorrere un bel momento diverso e lieto.
Arriva il pulman ed ecco tutti a bordo eccitati come i ragazzi in gita scolastica … ma senza il freno delle insegnanti che cercano sempre di contenere le euforie goliardiche.
Si parte… si fa la preghierina alla Madonna e subito si entra nell’armonia della compagnia “canterina” mentre il maestro Accettullo consiglia di non affaticare le ugole e di riservare l’ energia per il momento magico della performance.
1° tappa “idrica” consueta a Sacchitello dove ognuno approfitta per una doppia colazione e un secondo caffè. I volti sono radiosi nel sentirsi protagonisti di un evento eccezionale e orgogliosi di rappresentare l’Associazione Unitre, con il bel canto. Dopo un anno di prove, di affiatamento con il nuovo maestro di canto, il Rag. Antonio Accettullo, con l’aiuto del socio poliedrico e disponibile, Carmelo Addia, la scaletta dei canti è pronta e collaudata.
Si riparte … e tra comunicazioni di servizio … intrattenimento del presidente … qualche cantata …. e qualche pisolino, dopo ben 5 ore di viaggio tra strade interrotte e rotonde incomplete, eccoci giunti all’Hotel Admeto sito sul mare a distanza ravvicinata.
Buono l’impatto e gradita la sistemazione nelle camere. Ci ritroviamo in sala da pranzo dove il titolare ci accoglie con una ironia insolita, scherzando sul menù preparato e disponibile nel metterci a nostro agio, mentre la nostra tranquilla e preziosa fotografa, Edda, gira per i tavoli per immortalarci come sempre, e cogliere le nostre espressioni di gradimento e di buon appetito … senza far trapelare una stanchezza giustificata dal viaggio.
All’improvviso irrompono in sala da pranzo due musicanti con fisarmonica e chitarra cantando “Ciuri ciuri…” trascinando così i più dinamici, in un balletto come ragazzini ad una festa di compleanno.
Ed inoltre all’insegna del folklore, si giunge ad incoronare con una sciarpa rossa la nostra Angela Gulino, che sta al gioco e sulle note di “Vitti na crozza”, si canta e si balla allegramente.
Questo flasch lo abbiamo interpretato come segno di accoglienza siciliana e di … inventiva di lavoro per sbarcare un po’ il quotidiano.
Con i tempi un po’ stretti, un rapido riposino, la Corale si ritrova in perfetta divisa estiva, con la coccarda rossa, pronta per avviarsi verso il Parco Archeologico presso cui si sarebbe svolta l’esibizione del “VII Festival delle Corali Unitre di Sicilia”. Il sole col suo calore ci accompagna, mentre il gruppo si incammina radioso e carico di un entusiasmo contagioso, chi a piedi e chi con il trenino elettrico.
Un pizzico di delusione ci pervade quando giunti sul posto, troviamo le gigantesche colonne greche del Parco, ingabbiate in impalcature di restauro, con intorno troppa sterpaglia per accarezzare con lo sguardo quello spazio, quelle pietre che parlano di tante vicende storiche e gloriose, mentre un palcoscenico con le sue luci ed amplificazioni, ci riporta all’evento da vivere tra poco.
Con il posto assegnato, sotto un sole troppo caldo per noi “giovani nonni”, un breve ritardo, un’ansia da spettacolo, ecco prendere il via la manifestazione canora: noi quarti in scaletta, pronti sul palco, presentazione del nostro maestro “napoletano” con un coro siciliano, facciamo risuonare in quel luogo magico i tre brani scelti e cantati con un’assonanza magica e uniforme nelle tonalità, fino a strappare un caloroso applauso a scena aperta al ritornello venuto fuori a sorpresa e a “cappella” “Augusta mia, tu sei la stella…”
L’entusiasmo straripa, e noi fieri come soldati vittoriosi, ci gustiamo gli applausi e le lodi, felici anche di aver compensato in parte i sacrifici e l’impegno del nostro maestro Antonio, soddisfatto e discreto con la sua solita modestia per la gratificazione che gli spetta.
Tanti i commenti per noi e per le altre corali anche ben preparate e con buona esibizione, ma la nostra corale ancora trepida per quella ovazione a scena aperta, durante la cena si racconta ancora, e attorno al maestro, fa festa.
Conclusa la tanto attesa “avventura” ci si ritira nelle camere stanchi ma felici per la bella figura che la nostra Unitre ha esportato.
Il secondo giorno ha inizio con il gusto del turista in giro per paesi e luoghi sconosciuti. Si parte per Castelvetrano, con guida “super-preparata”, il professore Sig. Giuseppe Camporeale e con un socio dell’Unitre del posto. Si visita la preziosa Chiesa San Domenico, la Chiesa Madre, il Teatro Selinus, il Museo ricco di reperti archeologici.
A questo proposito, al termine, il presidente ammirato dalla ricchezza della preparazione di questo valente professore che ci ha guidato e spiegato i luoghi più famosi del posto, ha avuto la perspicacia nel ringraziarlo, di definirlo una persona eccezionale di notevole umanità con “dieci marce in più” per la sua capacità di trasmettere in modo accattivante, una storia antica e frastagliata con tanta dovizia di particolari e di personaggi del tempo. In realtà siamo davvero rimasti edificati da quella persona, che pur avanti negli anni, ci ha guidati e si è resa disponibile gratuitamente a regalarci pezzi di storia e ricordi passati con un linguaggio semplice e diretto.
E dulcis in fundo, giunta l’ora del pranzo, dietro indicazione del presidente Unitre di Castelvetrano, giungiamo in una struttura che a prima vista ci fa dubitare di essere in un ristorante. Infatti era un’azienda in cui si producono prodotti caratteristici del luogo che si gustano in un buffet in un contesto di frugalità e ambiente insolito per noi … ma la nostra ironia ha avuto il sopravvento ed è stato l’ingrediente più diffuso, per cui è andato tutto bene anche con la novità rustica e curiosa.
Sulla via di ritorno, per le altre 5 ore di viaggio, il canto è esploso, la musica è stata la protagonista, gli interventi di commenti parecchi, e così felici e contenti, puntuali anche se stanchi, abbiamo fatto ritorno alle nostre dimore, curiosi di conoscere già la prossima tappa … e in una compagine familiare, il clima è stato davvero sereno, ironico e coinvolgente, con l’augurio di ritrovarsi presto alla prossima avventura … in trasferta.
Un grazie a tutti per la partecipazione e collaborazione nel creare un’ armonia fraterna e gioviale, perché la nostra Unitre vuole sempre più affiatarsi e vivere “aria di famiglia”.
Franca Morana Caramagno.
Le foto della giornata del 31 maggio e quelle del 1 giugno.
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