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Pubblichiamo una sintesi dell'incontro, avvenuto giovedì 3 marzo 2016 presso l'Aula Magna, con l'Ammiraglio Nicola De Felice dal tema "Le opportunità di crescita economica e le esigenze di sicurezza del Paese in ambito marittimo"

                           

La Strategia di Sicurezza Marittima dell’Unione Europea definisce la sicurezza marittima come: «status del settore marittimo globale in cui il diritto internazionale ed il diritto nazionale sono applicati, la libertà di navigazione è garantita ed i cittadini, le infrastrutture, i trasporti, l'ambiente e le risorse marine sono protetti»

Spostamento del centro di gravità geopolitico ed economico verso l’ambiente marittimo.

  • 80% di tutta la vita della pianeta si sviluppa nei mari e negli oceani;
  • oltre il 65% della popolazione mondiale vive a meno di 200 km dalla costa;
  • negli ultimi 10 anni il 75% dei Paesi ha incrementato la propria connettività marittima confermando che il mare è il principale mezzo per attività    produttive, commerciali e di comunicazione , oltre che la via preferenziale per condurre operazioni volte ad influenzare in maniera favorevole una crisi, ovvero di sostegno a popolazioni colpite da calamità naturali;
  • il settore alimentare è e sarà sempre più legato all’ambiente marittimo: è il caso della pesca, dell’itticoltura – settori sempre più importanti per l’alimentazione umana (160 milioni di tonnellate di pesce pescato o allevato nel 2013, in costante crescita)  – ma anche del trasporto di derrate alimentari (ad esempio oltre 400 milioni di tonnellate di granaglie viaggia ogni anno via mare , pari a circa il 65% del totale trasportato);
  • traffico marittimo mondiale quadruplicato nel corso degli ultimi 40 anni (da 8.000 Mld di tonn. nel 1968 a 32.000 Mld di tonn. nel 2008 – 90% del commercio mondiale);
  • riconoscimento dell’importanza della dimensione e della sicurezza marittima da parte delle organizzazioni internazionali NATO (Allied Maritime Strategy, AMS) e EU (EU Maritime Security Strategy e discendente Action Plan);
  • EUMSS definisce la sicurezza marittima come: “status del settore marittimo globale in cui il diritto internazionale e il diritto nazionale sono applicati, la libertà di navigazione è garantita e i cittadini, le infrastrutture, i trasporti, l'ambiente e le risorse marine sono protetti”.

Il Mediterraneo rappresenta solo 1% della superficie acquea globale, ma:

  • 19% del traffico marittimo mondiale (1.400 Mln/t. merci/anno – 60% petrolio);
  • 30% del traffico di petrolio mondiale;
  • 65% delle altre risorse energetiche destinate all’Italia e agli altri Paesi europei;
  • l’attività economica dei Paesi dell'Area Mediterranea è pari al 15% del PIL mondiale, seconda solo agli USA e, seppur di poco, davanti alla Cina;
  • essenziale snodo, cruciale per i traffici marittimi (Suez – Gibilterra);
  • dispone di grandi quantità di risorse energetiche recentemente scoperte.

Il Mediterraneo, elemento della crescente instabilità internazionale, cerniera tra il Nord stabile e il Sud conflittuale - motivi dell’instabilità:

  • fallimento dei tentativi di risolvere il conflitto arabo-israeliano;
  • mancata stabilizzazione diplomatica del “dopo crollo dell’Unione Sovietica”;
  • spostamento focus USA nel Pacifico - crescente disimpegno della US Navy dal Mediterraneo e contestuale attivismo delle Marine Militari russa/cinese (attività addestrative congiunte a giugno 2014 e maggio 2015 e transiti con gruppi navali - 18° Gruppo Navale cinese nel febbraio 2015);
  • resilienti nazionalismi e perdurante crisi economica nell’area balcanica;
  • conseguenze del fallimento delle “Primavere Arabe” in aree tradizionalmente stabili (Egitto, Algeria, Tunisia, Siria, Libia);
  • affermazione IS nel Nord-Africa, con affiliazione da parte di numerose cellule radicali dell’estremismo jihadista, rappresenta ulteriore fattore di destabilizzazione in particolare nel complesso scenario libico (perdurante situazione di crisi e mancanza di una governance unica);
  • rilancio del ruolo di alcuni Paesi del Maghreb/Mashreq attraverso il potenziamento dello strumento militare navale con la capacità di ridurre la libertà di navigazione nel Mediterraneo e di condizionare le attività di sfruttamento delle risorse;
  • crescente “territorializzazione” dell’Alto Mare, che limita il legittimo sfruttamento delle risorse marine e le acque soggette alla piena libertà di navigazione (solo il 29% del Mediterraneo non è sottoposto a rivendicazioni di esclusività da parte degli Stati costieri);
  • incremento dei flussi migratori – con possibili infiltrazioni terroristiche – con particolare riferimento a quelli provenienti dal Nord-Africa/Libia. Durante “Mare Nostrum” (ott. 2013 – ott. 2014) la MM ha effettuato 450 operazioni SAR, recuperato oltre 150.000 migranti ed assicurato alla giustizia 360 scafisti. Emergenza tutt’oggi in corso e che potrebbe coinvolgere oltre 1 milione di persone (nella prima decade di maggio oltre 9600 migranti hanno lasciato le coste nord-africane/libiche – 8000 sono stati soccorsi da Unità navali operanti nel Mediterraneo meridionale)   

Le complesse dinamiche del Mediterraneo sono strettamente interconnesse con quelle del “Mediterraneo Allargato”, che si estende dall’Oceano Indiano al Golfo di Guinea in Atlantico e include tutta l’area dell’Africa sub-sahariana fino al Tropico del Capricorno.

Italia Paese marittimo:

  • 8.000 Km di costa al centro del Mediterraneo con una frontiera terrestre sicura a nord con i Paesi europei e una frontiera “liquida”, aperta a sud;
  • territorio sprovvisto di materie prime con un’economia basata principalmente sulla capacità di acquisire le risorse primarie dall’estero, che vengono poi lavorate, trasformate ed in buona parte esportate;
  • hub strategico per l’Europa
  • ai primi posti in Europa per interscambio marittimo (223,7 Mln/t nel 2013 - 51,7% dell’import/export del Paese) – 80% del petrolio e 42% del gas importato via mare;
  • 2° Paese in EU (dopo UK) nella movimentazione di merci via mare (in EU il 60% delle merci è trasportato con navigazione a corto raggio);
  • 2° Paese per esportazione e 3° per importazione a mezzo container in Europa;
  • valore degli scambi extra-comunitari via mare pari a 211 Mld€ nel 2013 (68,3 e 55,6% dei corrispondenti flussi di import e di export nazionali);
  • oltre il 50% dei flussi commerciali extra-comunitari avviene via mare, con punte più elevate per aree lontane (Asia). Maggiori aree di esportazione: America (31 Mld€) e Asia (35 Mld€). Per le importazioni, il flusso asiatico è circa 54 Mld€ (81,4% del totale, sale al 93,8% per l’area del Medio Oriente). Dall’Atlantico le importazioni sono pari a 15 Mld€ (67,9% del totale);
  • USA: primo Paese extra-comunitario destinatario delle esportazioni italiane via mare (17 Mld€), seguito da Cina, Turchia e Brasile. Per le importazioni spiccano i BRIC (Cina: 17 Mld€ - 73,7% del totale; Russia: 11,4 Mld€ - 56,7% del totale).

l’Italia possiede:

  • 1° flotta di Navi traghetto del mondo (157 navi - 10% del totale mondiale);
  • 11° flotta mercantile del mondo (4a in Europa): considerando la flotta di  proprietà nazionale, la flotta italiana è 4^ nel mondo e 2^ in Europa
  • 3° flotta peschereccia europea (oltre 12.700 pescherecci e 60.000 addetti);
  • il cluster marittimo nazionale genera da solo circa il 3% del PIL, con un moltiplicatore economico d’investimento pari a 2,9 volte il capitale investito;
  • dispone di capacità di sfruttamento delle risorse marine (nuovi giacimenti petroliferi e di gas) grazie all’evoluzione delle tecnologie di estrazione (ENI all’avanguardia). ENI estrae in 24 Paesi (in 17 a mezzo piattaforme offshore). Dal 2008 ENI ha scoperto nuove risorse per 9,5 Mld di barili (2,5 volte quanto prodotto nel medesimo arco temporale). Scoperte più recenti: Mozambico, Congo, Gabon, Angola, Egitto, Nigeria, Norvegia, Ecuador e Indonesia.

LA RILEVANZA DELLA MARINA MILITARE

  • La Marina Militare è l’elemento abilitante per consentire all’Italia di assumere un ruolo da protagonista nel mantenimento dell’equilibrio in Mediterraneo, a tutela della stabilità dell’area e dei vitali interessi nazionali;
  • X Simposio del mediterraneo e del Mar Nero appena concluso a Venezia;
  • E’ necessario disporre di uno strumento marittimo efficace, dimensionato e dotato di tutte le capacità necessarie a garantire l’assunzione di responsabilità.

LA FLOTTA NEL 2013 62 UNITÀ, LA FLOTTA NEL 2025 31 UNITÀ DISPONIBILITÀ MEDIA 15 UNITÀ

                                         

PROGRAMMA NAVALE D’EMERGENZA

Approccio innovativo al progetto navale:

  • Uso Duale;
  • Eco-compatibili (MARPOL + Flotta Verde);
  • Modularità.

Nuovi progetti:

  • Unità di supporto logistico (LSS);
  • Unità anfibia multiruolo (LHD);
  • Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA).

Caratteristiche comuni:

  • Alto livello di modularità per ottenere massima flessibilità di impiego durante la vita operativa;
  • Limitato impatto ambientale sia durante la vita operativa che in fase di dismissione;
  • Capacità autonoma di imbarco e trasporto container;
  • Capacità di fornire acqua ed energia elettrica ad un centro urbano costiero di circa 6000 persone;
  • Elevate capacità di soccorso;
  • Larghi spazi dedicati alle sistemazioni di bordo;
  • Ciclo di vita economico.

UNITÀ DI SUPPORTO LOGISTICO (LSS)

  • Dislocamento ≈ 23.000 t
  • Lunghezza ≈ 165 m
  • Larghezza ≈ 24 m
  • Velocità: 20 kts
  • Autonomia: 7.000 nm @ 16 kts
  • Equipaggio: 167
  • Posti letto: 200
  • Apparato di propulsione: Diesel-Elettrico a basso impatto ambientale
  • Ponte di volo: (EH101 / SH90)
  • Hangar: (2 EH101 / SH90)
  • Capacità sanitarie: NATO Role 2
  • Supporto alle operazioni di soccorso umanitario & Disaster Relief
PAYLOAD dell'unità di supporto logistico (LSS):
  • ≈ 6.700 m3 F76
  • ≈ 3.700 m3 F44
  • ≈ 800 m3 Acqua
  • ≈ 220 t. Munizioni
  • ≈ 15 t. Olio
  • 30.000 Razioni di cibo
  • ≈ 20 t. Parti di rispetto
  • 8 Container ISO BOX 20’

PATTUGLIATORE POLIVALENTE D’ALTURA (PPA)

          

  • Bassi costi di realizzazione;
  • Elevata modularità;
  • Bassi costi di manutenzione;
  • Progettate con capacità "Dual Use";
  • Possibilità di integrazione di nuove capacità.

Caratteristiche:

  • Dislocamento ≈ 4500 t
  • Lunghezza ≈ 129 m
  • Larghezza ≈ 16 m
  • Velocità massima >32 KTS
  • Velocità in diesel ≈ 25 KTS
  • Autonomia: 5000 NM @ 15 KTS
  • Equipaggio: 90
  • Posti letto fino a 200
  • Impianto di propulsione: CODAG + motori elettrici
  • Bow thruster
  • Ponte di volo (EH101 / SH90)
  • Hangar (1 EH101 / 2 SH90)
  • Area modulare a centro nave
  • Capacità di fornire acqua ed energia elettrica ad un centro urbano costiero di circa 6000 persone

                   

                                                     

UNITÀ ANFIBIA MULTIRUOLO (LHD)


  • Dislocamento ≈ 22000 t
  • Lunghezza ≈ 210 m
  • Larghezza  ≈  30 m
  • Velocità massima ≈ 24 kts
  • Autonomia: 7000 NM @ 16 kts
  • Equipaggio ≈ 450
  • Posti letto ≈ 1000
  • Impianto di propulsione: CODOG + motori elettrici
  • Supporto alle operazioni di soccorso umanitario & Disaster Relief
  • Capacità di fornire acqua ed energia elettrica ad un centro urbano costiero di circa 6000 persone;
  • Elevata autonomia per lungo impiego in operazioni fuori area
  • Capacità sanitarie, NATO Role 2

NUOVI PROGRAMMI DA IMPLEMENTARE:

   

ULTIMO AMMAINA BANDIERA DANAIDE E URANIA

La situazione finanziaria della Marina e la vetustà della flotta impongono una sensibile riduzione del numero delle Unità della nostra Squadra Navale. Le prossime navi che saranno  dismesse sono le corvette Danaide e Urania, alimentando inesorabilmente il processo di forzato ridimensionamento del numero di navi della Marina.


CONCLUSIONI

Un Paese a fortissima connotazione marittima come l’Italia necessita di una Marina Militare adeguatamente equipaggiata per  garantire la difesa e la sicurezza nazionale nonché la tutela dei relativi interessi economici sul mare

Il Programma Navale d’emergenza è la prima misura da attuare per dotare la Marina Militare di una Squadra Navale capace di tutelare gli interessi dell’Italia sul mare

Il Programma Navale d’emergenza è una grande opportunità per la cantieristica nazionale che insieme al suo indotto (come la PMI) rappresentano un moltiplicatore occupazionale di 1 a 6 e di reddito di 3,43

La Marina Militare è al servizio del Sistema Paese per promuovere nel mondo le eccellenze dell’ industria nazionale nel suo complesso - civile e militare - come è avvenuto anche con la missione del 30° Gruppo Navale. Le eccellenze manifatturiere della PMI italiano trovano nella Marina Militare un sicuro vettore  promozionale dei rispettivi marchi.

               

Ammiraglio Nicola De Felice. (vedi il curriculum)




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