MICHELANGELO BUONARROTI
Lezione del 18 marzo 2011


L’incontro è iniziato con la lettura di un passo della vita di Michelangelo, tratto da Le vite dei più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani di Giorgio Vasari, e abbiamo ripercorso insieme le tappe fondamentali del percorso artistico di Michelangelo.

Nel 1487 Michelangelo approda alla bottega di Domenico Ghirlandaio, artista fiorentino tra i più quotati dell'epoca e nel 1494 viene accolto nella famiglia di Lorenzo il Magnifico.

Tra il 1503 e il 1504 realizzò un tondo dipinto per Agnolo Doni, rappresentante la Sacra Famiglia con altre figure. In essa, i protagonisti sono grandiose proporzioni e dinamicamente articolati, sullo sfondo di un gruppo di ignudi. I colori sono audacemente vivaci, squillanti, e i corpi trattati in maniera scultorea ebbero un effetto folgorante sugli artisti contemporanei.

Chiamato a Roma nel marzo 1505, Michelangelo ottenne il compito di realizzare una sepoltura monumentale per il papa, da collocarsi nella tribuna (in via di completamento) della basilica di San Pietro, presto accantonata.

Il 10 maggio 1508 dovette tornare a Roma per avere un colloquio con il Papa dove ricevette la ridipintura della volta della Cappella Sistina, già affrescata da Piermatteo d'Amelia con un cielo stellato, all'epoca del suo parente e predecessore Sisto IV.


In proposito al rapporto tra Michelangelo e il papa, sono stati proiettati dei frammenti del film Il tormento e l’estasi di Carol Reed, che ha permesso di capire e vedere le fasi di lavorazione della tecnica dell’affresco.

Il progetto iniziale prevedeva la rappresentazione dei Dodici Apostoli sui "peducci" della volta mentre nel campo centrale decorazioni geometriche. L'artista ottenne di poter ampliare il programma iconografico, a proprio piacimento, raccontando la storia dell'umanità "ante legem"(Prima della legge ovvero le storie bibliche) e ponendosi così in continuazione coi soggetti degli affreschi alle pareti.

Il complesso il progetto iconografico venne sicuramente elaborato con la collaborazione, oltre che di artista e committente, dei consiglieri e teologi della corte papale. Lungo la sezione centrale del soffitto, Michelangelo dipinse nove pannelli tratti dal libro della Genesi: Separazione della luce dalle tenebre, Creazione degli astri e della Terra, Separazione della terra dalle acque, Creazione di Adamo, Creazione di Eva, Peccato originale e cacciata dal paradiso terrestre, Sacrificio di Noè, Diluvio Universale, Ebbrezza di Noè.


La vigilia di Ognissanti del 1512, il 31 ottobre, gli affreschi vennero solennemente scoperti e la cappella riaperta. In definitiva, la difficile sfida poté dirsi pienamente riuscita, oltre ogni aspettativa. I giudizi sul risultato furono subito entusiasti. Vasari lodò la naturalezza nel disporre le figure umane, il virtuosismo prospettico, l'intensità spirituale, l'agilità del disegno.


Il 18 febbraio 1564, all'età di ottantotto anni, Michelangelo morì a Roma, L'inumazione avvenne infine in Santa Croce, in un sepolcro monumentale disegnato da Giorgio Vasari, composto da tre figure piangenti che rappresentano la pittura, la scultura e l'architettura.


D.ssa  Tanja Ghirlanda.

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