21 Gennaio 2019
“L’accoglienza degli immigrati” - tema della seconda tavola rotonda per studenti e soci Unitre. Ha avuto inizio il mese scorso la settima edizione del progetto–concorso che ogni anno l’Unitre rivolge agli studenti del triennio delle due scuole superiori di Augusta: il Liceo “Megara” diretto dal prof. Renato Santoro e l’Istituto “A. Ruiz” diretto dalla prof. ssa Maria Concetta Castorina.
Il titolo del progetto di quest’anno è “Essere cittadino oggi” e, come di consueto, è articolato in quattro incontri a tavola rotonda aventi quattro diversi titoli afferenti al tema principale del progetto.
I ragazzi iscritti, 49 alunni del Megara e 48 del Ruiz, partecipano a quattro incontri e, sulla base dei requisiti indicati nel relativo bando, saranno, poi, ammessi al Concorso a tema. Svolgeranno, infatti, alla presenza di una Commissione costituita da un rappresentante dell’Unitre, da un docente di ciascun istituto, dal Dirigente scolastico o suo designato di ciascun istituto e dal Presidente Unitre, un tema su una traccia che riguarderà gli argomenti trattati durante gli incontri. Alla fine saranno stilate due distinte graduatorie e saranno premiati gli autori dei tre temi migliori di ciascun istituto. La partecipazione al progetto dà anche diritto al punto di credito scolastico.
Si è svolto giovedì 17 gennaio, presso l’Aula Magna dell’Istituto “A. Ruiz”, il secondo incontro a tavola rotonda. Tale incontro ha avuto come titolo “L’accoglienza degli immigrati: una sana risposta al razzismo. Migranti minori non accompagnati: affido temporaneo e tutoraggio, un’opportunità di crescita per la società augustana” e sul tema si sono confrontati la docente di Religione Rosa Anna Bellistrì e la dottoressa Chiara Lanzirotti – Responsabile del Centro accoglienza “Albachiara”, moderati dal vicepresidente dell’Unitre, il dottor Salvo Cannavà.
Al tavolo dei relatori anche il Presidente Unitre, dr. Giuseppe Caramagno e la responsabile Unitre del progetto, la professoressa Anna Lucia Daniele.
L’incontro si è svolto alla presenza di numerosi docenti di entrambe le scuole, degli studenti iscritti al Concorso e dei soci unitrini.
In apertura la dirigente scolastica professoressa Maria Concetta Castorina, intervenuta per un saluto ai presenti, delineando l’accoglienza agli immigrati come un aspetto dell’intercultura, ne ha sottolineato l’importanza e ha evidenziato quanto sia fondamentale che la scuola si impegni a formare generazioni che abbiano rispetto per gli altri.
Successivamente il moderatore Salvo Cannavà ha provveduto a presentare la prima relatrice, la quale svolge attività di volontariato presso diverse associazioni.
Rosa Anna Bellistrì ha analizzato il tema dell’incontro da due punti di vista, quello umano e quello cristiano, non potendone prescindere, come lei stessa ha dichiarato, né per professione né per vocazione. Partendo dal termine “accoglienza” che significa “raccogliere insieme verso” la relatrice ha rimarcato il concetto di prima accoglienza fatta di gesti e azioni che valgono più di mille parole, e anche di ascolto dell’altro. Ha poi elencato alcuni luoghi comuni come “Prima noi…”, “Io non sono razzista, però…”, “Aiutiamoli a casa loro…”, “Non vogliamo che muoiano in mare…” che, in realtà, non sono altro che frasi con cui si maschera l’egoismo.
La professoressa Bellistrì ha concluso la sua relazione con gli interventi di due suoi ospiti. Dapprima ha raccontato la propria esperienza Stefania Quartarone, ministro dell’Ordine Francescano Secolare di Augusta, la quale mette in pratica gli insegnamenti del Papa “Non amate a parole, ma con i fatti” accogliendo nella propria casa alcuni migranti ogni fine settimana. Infine Abdallah, un ragazzo venuto dal mare quattro anni fa.
È stata poi la volta della seconda relatrice, Chiara Lanzirotti, dottoressa in Dirigenza Scolastica e Pedagogia Clinica che da sempre svolge attività di volontariato e che per diverso tempo è stata responsabile della gestione del Centro di Primissima accoglienza per minori stranieri non accompagnati “Albachiara”. La dottoressa ha portato al pubblico diversi racconti della sua esperienza personale a contatto con i migranti, soffermandosi sulla necessità di dover soddisfare i bisogni primari e fare uno screening sanitario del minore, in seguito un colloquio conoscitivo e il disbrigo burocratico per i documenti.
“Servirebbe una buona sensibilizzazione del fenomeno, - ha dichiarato la pedagogista - servirebbe guardare oltre ed avere una buona conoscenza. Solo così possiamo abbattere i muri e distruggere tutti i pregiudizi che non ci permettono di accogliere il prossimo.”
Nello spazio dedicato agli interventi dei presenti, la professoressa Daniele ha invitato accanto a lei Alì, altro ragazzo giunto dal mare due anni fa, e Noemi Failla, una sua compagna di classe che ne ha raccontato la storia.
In chiusura, intervento telefonico a sorpresa da parte di Remon Karam, ragazzo egiziano ormai perfettamente integrato in città a cui tutti siamo molto legati, che, non potendo essere fisicamente presente per motivi di studio, ha voluto partecipare e invitare tutti ad “accogliere”.
La terza tavola rotonda è prevista per Lunedì 18 febbraio 2019.