04 Dicembre 2014
Lo scorso 24 novembre si è svolto, presso l’Aula Magna del 2° Istituto di Istruzione Superiore Arangio-Ruiz, il primo dei cinque incontri-conversazioni sul tema Viaggio intorno al senso della vita, che per il quarto anno consecutivo vede impegnati gli studenti del Ruiz e del Megara.
L’iniziativa, promossa dall’UNITRE e dal suo instancabile presidente dottor Giuseppe Caramagno, ha riscontrato un grande successo di partecipanti sia per la validità dei temi proposti, che per la bravura delle relatrici, le prof.sse Anna Belluso e Marilena Previti, la prima docente di Lettere, la seconda docente di Filosofia al Ruiz.
Moderatore dell’incontro, che aveva come tema specifico “La concezione del senso della vita attraverso la letteratura italiana e la filosofia”, il prof. Alfio Castro , docente di Filosofia al Megara.
Il primo intervento è stato quello della prof.ssa Belluso , la quale ha esordito dicendo che la vita è un ossimoro, vita vs morte, siamo noi a darle un senso con le nostre scelte, con i valori in cui crediamo, ma essa merita sempre, parafrasando le celebri parole di Maria Teresa di Calcutta, di essere vissuta fino in fondo.
La letteratura è proprio la rappresentazione soggettiva e a volte contraddittoria del senso della vita che ciascun artista trasmette attraverso le sue opere. Da qui un lungo e affascinante excursus tra diversi modi di intendere quel lungo viaggio esistenziale che è la vita: Leopardi, Montale, Pirandello, Saba, Ariosto, Francesco d’Assisi, Garcia Marquez, per concludere attualizzando il tema con una canzone significativa di Nek E da qui: le piccole cose sono quelle più vere che restano dentro di te.
La professoressa Previti ha invece indagato il tema del senso della vita attraverso la filosofia, che per sua definizione è ricerca della verità. Il suo percorso è iniziato da molto lontano ma da vicino nello stesso tempo, con il filosofo Gorgia da Lentini del e con la sua visione tragica dell’esistenza. Andando a spasso nel tempo si è passati alla concezione della vita come ricerca della felicità in due correnti del IV secolo a. C. lo scetticismo e l’epicureismo.
Poi è stata la volta di San Tommaso d’Aquino per cui l’uomo trova nella beatitudine il fine ultimo della sua vita; Blaise Pascal e il suo esprit de finesse: la sola religione può spiegare le contraddizioni dell’uomo; l’aut-aut di Soren Kierkegaard, secondo cui l’uomo si trova costretto a scegliere tra poli inconciliabili; per concludere con il filosofo Hans Jonas, secondo cui l’imperativo categorico dell’uomo contemporaneo è prendersi cura delle nuove generazioni e dell’ambiente per preservare la vita stessa.
Un viaggio della conoscenza in definitiva quello che le due brave insegnanti hanno offerto a un pubblico incantato.
Prof.ssa Stefania Anfuso
Nota: E' disponibile, per gli studenti che si registrano nel sito, la documentazione della prof.ssa Belluso. (clicca qui)